Tutti i post della categoria: Economia

Fiat, Omsa, petrolio. E la politica economica?

postato il 29 Luglio 2010

“Riceviamo e pubblichiamo”
di Gaspare Compagno
Ieri c’è stato l’incontro tra Fiat, Sindacati e Governo, in seguito alla decisione di Fiat di produrre una monovolume nel suo stabilimento in Serbia.
Su questa decisione è stato detto molto, ma la maggior parte dei commenti che ho letto, mi sembrano mossi più da questioni ideologiche vecchie, che non da uno sguardo alla realtà attuale e futura. [Continua a leggere]

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Manovra: colpisce i più deboli e senza coraggio

postato il 28 Luglio 2010

Signor Presidente, abbiamo condiviso la scelta del Ministro Tremonti di adottare una politica di rigore tesa a mettere in sicurezza i nostri conti pubblici. Era necessario farlo in un momento di crisi come quella che stiamo vivendo, ma il problema non è questo, il problema, per noi, è un altro. [Continua a leggere]

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Manovra: sacrifici per le forze dell’ordine e soldi per i truffatori

postato il 27 Luglio 2010

Il voto di fiducia che sarà posto sulla manovra non ci sorprende. Ci rammarica però che, in una manovra comunque inevitabile, da un lato si continuano a chiedere sacrifici alle forze dell’ordine, già ridotte in condizioni difficili. Dall’altro si trovano i soldi per i truffatori delle quote latte e per chi non ha pagato le multe.

Pier Ferdinando

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Dal governo poche cose buone e troppi spot

postato il 22 Luglio 2010

Il governo procede per strappi. Berlusconi ogni tanto minaccia elezioni anticipate, ma è un messaggio rivolto ai suoi, un richiamo alla disciplina. Oggi il premier non ha la forza per andare a elezioni anticipate.
Berlusconi ha invitato i militanti del Pdl a ricordare le tante cose buone fatte dal governo. Certo questo esecutivo avrà pure fatto qualcosa di buono: gli aquilani non sono sotto le tende, a Napoli ha rimosso la spazzatura dalle strade, anche se non c’è la certezza che il problema non si riproporrà. Ma non basta. A L’Aquila il difficile viene ora: il centro storico è distrutto e i lavori non cominciano.
Le cose buone fatte dal governo sono poche, gli spot molti di più. Come quello del piano casa, con il premier che dopo un anno si è lamentato perché non è riuscito a costruirne nemmeno una, come era prevedibile.
E poi, ancora, è stata abolita l’Ici. In tutte le città del mondo, 8 su dieci la proporzione, le tasse locali cadono sugli immobili. Noi abbiamo abolito l’unica tassa federalista…Ora la Lega vuole introdurre la “service tax”, che e’ l’Ici con un altro nome.

Pier Ferdinando

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Manovra, trovare soldi per i poliziotti non per i truffatori

postato il 21 Luglio 2010


Non si puo’ votare una manovra che trova i soldi per i truffatori delle quote latte e non dà risposte a coloro che, dal mattino alla sera, garantiscono la sicurezza di milioni di italiani. Chiedo al ministro Tremonti perché non trova i soldi per i poliziotti e invece li trova per i truffatori delle quote latte. Perché in questa Finanziaria c’è spazio per le marchette imposte dalla Lega e non c’è spazio per i poliziotti e le forze dell’ordine. Su questo tema c’è silenzio, una sorta di viltà.
L’Udc è al fianco delle forze di polizia dall’inizio di questa battaglia. Non siamo stati ascoltati al Senato e, purtroppo, credo sarà lo stesso anche alla Camera.

Pier Ferdinando

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Expo 2015, rischia di essere un’occasione persa

postato il 16 Luglio 2010

di Gaspare Compagno

Dopo le dimissioni di Stanca dalla direzione dell’Expo 2015 si rischia che una occasione unica, una vetrina importantissima per Milano e per l’Italia, diventi una occasione persa.

Anzi,  l’on. Casini, in una conferenza a Milano ha testualmente detto che rappresenta “un grande risultato, molto importante” per il capoluogo lombardo, esprimendo ”forti perplessità” sulla gestione dell’evento: ”Non vorremmo che quello che doveva essere un momento di riscatto per Milano, la Lombardia e tutta l’Italia, diventi un’occasione persa”. In tal senso, sono da leggersi le dimissioni di Stanca che rappresentano ”il risultato di una paralisi e di un disagio”.

A questo punto, non bisogna più attardarsi, ma anzi bisogna concordemente lavorare per rilanciare il progetto, e questo per il leader dell’Udc, si può fare solo attraverso “una gestione dell’Expo trasparente ed efficace”.

Su questa visione, si trova d’accordo anche Filippo Penati che afferma “Sull’Expo condividiamo il giudizio di Casini: la sua conquista è stata un successo che poteva essere una grande occasione per Milano e la Lombardia e che invece, per colpa di una gestione pessima, rischia di diventare un’occasione persa”.

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Manovra, Tremonti garante di troppe furberie pro-Lega

postato il 15 Luglio 2010

Lo abbiamo sempre detto la manovra è inevitabile, ma andava fatta con più equità e meno furberia: da un lato si chiedono sacrifici a tutti e si impongono forti tagli agli enti locali e ai servizi, dall’altro si privilegiano i furbetti delle quote latte a scapito degli allevatori che hanno pagato fino in fondo i debiti che avevano nei confronti dello Stato. [Continua a leggere]

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Vergognoso il buco nero delle quote latte

postato il 14 Luglio 2010

La manovra economica è inevitabile, ma costruita male. Basta guardare al mancato impegno della tassazione delle speculazioni finanziarie, ai tagli lineari sui bilanci regionali, che saranno pagati dai cittadini in termini di erogazione di servizi. E poi c’è il buco nero delle quote latte, che è vergognoso perché non si può privilegiare chi per anni non ha pagato a scapito dei cittadini onesti.

Pier Ferdinando

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Progetto Citylife: vedrà mai la luce?

postato il 13 Luglio 2010

di Gaspare Compagno

Con le ultime vicende legate all’Expo 2015 che hanno evidenziato i problemi che sta incontrando, ci si chiede se anche l’altro grande progetto milanese, il Progetto Citylife, vedrà mai la luce.

Ma cosa è esattamente questo Progetto Citylife?

Sostanzialmente si tratta di un progetto di riqualificazione di parte del quartiere storico della Fiera di Milano, ed è nato nel settembre 2005, quando l’Amministrazione Comunale di Milano ha adottato il Piano Integrato di Intervento che, oltre all’area di trasformazione di circa 255.000 mq, prevede la risistemazione di aree comunali esterne al perimetro del polo fieristico urbano, tra cui piazza Giulio Cesare e gli spazi circostanti il Vigorelli, per una superficie complessiva di circa 366.000 mq, per intenderci una estensione tripla rispetto a Potsdamer Platz a Berlino e di poco superiore a quella di Canary Wharf a Londra.

Stando al progetto originario sono previsti parchi, un grande centro culturale per bambini (Palazzo delle Scintille), un nuovo Museo e la ristrutturazione e trasformazione, a cura dell’Amministrazione Comunale, dello storico velodromo Vigorelli, ma quel che caratterizza maggirmente il progetto è l’edificazione di tre grattacieli firmati dagli architetti Hadid, Libeskind e Isozaki.
In seguito all’aggiudicazione della gara per un controvalore di 523 milioni di euro, è stata costituita la società CityLife, partecipata da Generali Properties, Gruppo Allianz, ed Immobiliare Milano Assicurazioni (Gruppo Fondiaria-SAI) sotto la presidenza del prof. Maurizio Dallocchio.

Il progetto sembrerebbe quindi non avere impedimenti, eppure i problemi non mancano, tanto che c’è chi mormora che si potrebbe avere una clamorosa riduzione di tutto il progetto.

Che tipo di problemi? Il primo riguarda la prenotazione e la vendita degli spazi che si verranno a creare: al momento la vendita dei futuri uffici è talmente bassa (a causa della crisi economica è la motivazione ufficiale), che la società ha chiesto al Comune il permesso di cambio di uso per i grattacieli. Uno dei tre grattacieli, la contestatissima torre «gobba» di 35 piani e 170 metri d’altezza progettata da Daniel Libeskind, potrebbe essere destinato esclusivamente ad appartamenti e hotel. La decisione è subordinata anche alle decisioni di Palazzo Marino, che esaminerà nei prossimi giorni la richiesta di cambio di destinazione d’uso avanzata dalla società. Inizialmente si pensava di destinare un 55% della metratura complessiva di CityLife al residenziale e un 45% circa a uffici e terziario; ora, in seguito alla crisi, la proporzione è cambiata e si è su un 70% per gli appartamenti e un 30% circa per uffici e attività commerciali.

Un altro problema è il finanziamento dell’operazione che, a causa della crisi internazionale, ha avuto alcuni problemi che pare siano stati risolti con gli accordi con le banche per il finanziamento dell’opera (per un totale di 1,4 miliardi di euro, mostrando quindi che il valore si è quasi triplicato dalla gara iniziale) e che ha visto nell’accordo la partecipazione di: EuroHypo come banca agente, e Banca IMI, Banca Popolare di Milano, Crèdit Agricole, Mediobanca e Unicredit (casualmente banche fortemente coinvolte negli affari di Generali e Ligresti) come erogatrici del finanziamento. Contemporaneamente hanno dato anche una risistemata all’azionariato: esce Toti (20% circa) e la sua quota verrà acquisita per due terzi da Generali e per un terzo da Allianz, mentre la Fonsai di Ligresti, pur garantendo pro quota il piano di finanziamento e l’ equity necessario, resterà ferma al 27% e avrà un’ opzione per vendere a Generali entro settembre 2011, assicurandosi quindi una via di uscita qualora il progetto riuscisse a mantenere le sue prospettive di guadagno.

Un terzo problema è rappresentato invece dai cittadini milanesi, che in sempre maggior numero (circa due cittadini su tre), protestano contro il Progetto Citylife e contro il Piano di Governo del Territorio (PGT) del comune di Milano che prevede un drastico aumento dei grattacieli e delle costruzioni edili, ed una riduzione dei parchi milanesi. Problema questo molto sentito, se la società Citylife ha deciso di rivedere il disegno originale del Palazzo delle Scintille per una nuova versione più rispettosa della costruzione originaria, mentre la società aspetta il risultato dei sondaggi presso i Milanesi, per capire se l’architettura dei tre grattacieli sia gradita o meno. In questo momento parrebbe di no, se finora sono stati venduti solo 80 appartamenti su 1100-1200 appartamenti in totale.

Dai numeri, pare di capire, che fosche nubi si addensano sull’intero progetto, che rischia di essere il secondo flop dopo la pessima gestione, evidenziata finora, del progetto EXPO 2015.

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Manovra, la fiducia è un atto di debolezza

postato il 8 Luglio 2010


Abbiamo offerto disponibilità al Governo, non si lamentino se dovranno affrontare da soli passaggi difficili
L’apposizione della fiducia è un atto di debolezza da parte del Governo che, dopo tanta confusione fatta nella sua maggioranza, non è riuscito a stabilire una linea chiara che dia prospettiva al Paese.
Noi abbiamo offerto disponibilità, abbiamo detto al Governo: c’è la volontà di concorrere insieme alla soluzione della crisi del Paese. Ci è stato risposto con questo ennesimo atto di autosufficienza.
Non si lamentino poi se si troveranno soli ad affrontare passaggi difficili.

Pier Ferdinando

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