Grazie all’Udc, il Parlamento dà una risposta ai malati di Sla: dal capitolo delle spese generiche escono 100 milioni di euro che saranno finalmente destinati ai malati di Sclerosi laterale amiotrofica.
E’ una grande vittoria dell’umanità sulla ferrea logica dei numeri.
Dimostra che il Parlamento si occupa anche di chi soffre e che uno Stato, anche se in crisi economica, non deve perdere il senso dell’umanità.
Li abbiamo visti per strada a manifestare i malati di Sla, a chiedere assistenza e risorse allo stato per poter vivere con maggiore serenità la gravissima patologia che li ha colpiti, e poter consentire ai loro familiari di svolgere una vita dignitosa. Le abbiamo sentite le loro storie: alcuni sono stati addirittura costretti a vendere la propria casa per garantirsi un’assistenza adeguata. Per i malati di Sla servono risorse certe!. Lo abbiamo detto più volte e oggi lo ha ribadito in Aula il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.
Un vero e proprio braccio di ferro quello di oggi alla Camera, impegnata nell’esame della Legge di Stabilità. Le opposizioni hanno chiesto che la somma da destinare ai malati di Sla venisse indicata nero su bianco e, dopo un dibattito sull’argomento, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha deciso di sospendere la seduta in attesa di una risposta da parte del governo su questo punto. [Continua a leggere]
Sulla famiglia siamo al ‘redde rationem’: c’e’ un emendamento dell’Udc che propone detrazioni e che si puo’ votare o non votare, senza tante scuse.
Qui le chiacchiere stanno a zero: la social card non esiste piu’, il bonus famiglie nemmeno, si fanno grandi convegni nei quali si dicono cose anche condivisibili, ma poi si fa niente in Parlamento.
E’ gia’ importante che almeno oggi, grazie all’Udc, si sia discusso di famiglie in Aula: poi gli atti parlamentari chiariranno chi ha votato a favore o contro la famiglia.
In presenza di una situazione critica dell’euro e di tutta l’economia europea è da irresponsabili fare ipotesi sulla data del voto anticipato. Questa non e’ la Repubblica delle banane, siamo ancora una Repubblica parlamentare ed e’ il Presidente della Repubblica ad avere il compito di sciogliere le Camere. Questo toto-elezioni, così come la compravendita di parlamentari, denuncia la grande irresponsabilità di uomini di governo che dovrebbero guardare cosa accade in Europa. Ieri il Presidente dell’Ue ha lanciato un allarme sul rischio che salti l’euro e l’Unione. E noi sembriamo sulla luna, sembriamo dei fantasmi che non si rendono conto di cosa c’e’ nel mondo. Andando avanti cosi’ non so dove finiremo.
Mi auguro che Berlusconi non ci costringa al voto. Ma questa e’ una scelta sua. Se vuole costringerci a votare, voteremo. Dopodiché, mi auguro che tutti troveremo una soluzione dignitosa che serva al Paese dal momento che una campagna degli stracci che duri cinque mesi, che presumibilmente dara’ gli stessi risultati che abbiamo oggi in Parlamento sara’ una perdita di tempo enorme, che non ci possiamo consentire.
Bisogna trovare una soluzione diversa. Anche le forze economiche e sociali del Paese, dalla Marcegaglia a Bonanni, sostengono che sarebbe una pura follia andare a votare. Con la situazione economica internazionale, una crisi che porti alle elezioni e che faccia perdere cinque mesi al Paese e’ del tutto irresponsabile. C’e’ la necessita’ di svelenire il clima, al Paese non serve galleggiare, non serve ne’ alla maggioranza ne’ all’opposizione perdere tempo. Proprio per questo proponiamo un percorso accelerato per l’approvazione della legge Finanziaria e dopo per una verifica parlamentare.
Tirare a campare e galleggiare non serve a nessuno: il governo non c’è più perché una componente ha già detto che lo abbandona è perché ieri in Aula si è visto che non ha una maggioranza. Per cui penso che Berlusconi prima si dimette meglio è, per il Paese e per lui: in questi casi l’accanimento terapeutico non giova al paziente, anzi produce l’aggravamento della malattia.
Il problema è se Berlusconi riesce a fare un sussulto di consapevolezza della situazione o se continua in questa sorta di ridicolo delirio di autosufficienza. Il problema vero è capire se questa legislatura ha ancora un orizzonte temporale abbastanza ampio o se siamo agli sgoccioli.
Finché non si apre la crisi, l’Udc è e resta una forza di opposizione. La prossima settimana ci sarà il voto sulla legge di stabilità che va votata, perché tutti sanno che il rischio della Grecia è dietro l’angolo e nessuno vuole compromettere la stabilità finanziaria del Paese.
Dopodiché, o Berlusconi scioglie la situazione o lo farà il Parlamento. Io sono per parlamentarizzare la crisi, per riportarla nel luogo dove si fa la politica.
ALITALIA: SABELLI, DOPO LOCK UP PROPORRO’ FUSIONE CON AIR FRANCE =
(AGI) – Roma, 2 nov. – L’amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, “raccomandera” agli azionisti della compagnia l’ipotesi di una fusione della stessa Alitalia con Air France una volta scaduto il periodo di lock up nel 2013. E’ quanto ha detto lo stesso manager a Bruno Vespa nel libro ‘Il cuore e la spada. 1861-2011′.”La mia opinione personale – ha detto Sabelli – che trasformero’ in una raccomandazione agli azionisti, e di costruire un ‘merger’ tra le due compagnie per confluire in un aggregato piu’ grande. L’azionariato che controlla Air France – ha aggiunto – e’ per il 14 per cento in mano al governo francese e per il 12 in mano al personale. Non e’ detto che i nostri soci non possano avere una partecipazione sull’aggregato, se non superiore a quella del primo azionista, almeno del secondo, in modo da mantenere a un livello rilevante il peso della proprieta’ italiana”.
E’ inutile che il governo parli di quoziente familiare se poi azzera i contributi alle famiglie italiane, che scivolano dal cento medio all’area della povertà. Siamo preoccupati. Oggi incontrando la Cisl abbiamo posto sul tavolo queste questioni, e naturalmente c’è stata una grande condivisione della preoccupazione per l’azzeramento del welfare. Questo non è accettabile.
Tassiamo dunque gli speculatori e con questi fondi rispristiniamo il welfare. Incontreremo sindacati, parti sociali e Confindustria, nella speranza che si possa ricostruire un tessuto di solidarietà per i più deboli.
Sotto la scure dei tagli del ministro Tremonti sono finiti capitoli di spesa di estrema delicatezza, a partire da quelli per il sostegno ai disabili, la ricerca per la sanità pubblica, le politiche sociali delle Regioni, le politiche familiari e le politiche per la gioventù. Il governo ha tagliato i contributi già previsti per le scuole non statali, violando in questo modo il principio costituzionale di libertà di educazione.
Non possiamo pero’ accettare che lo stato sociale venga azzerato. Per questo, con un emendamento alla legge di stabilità, proponiamo di tassare le speculazioni finanziarie, per ritrovare fondi da investire per le famiglie e le fasce deboli della popolazione.
La nostra non è una proposta demagogica, ci siamo fatti carico di trovare coperture reali. Le rendite finanziarie riguardano anche i risparmiatori, mentre il “mordi e fuggi” in borsa dà sì guadagni legali, ma che possono e devono essere tassati.
Marchionne non va demonizzato, anche se la Fiat ha ricevuto ingenti contributi dallo Stato, ha cento ragioni, come quando parla di perdita della competitività in Italia o degli stranieri che non investono nel nostro Paese o della grande angoscia in cui versano i giovani costretti ad andare all’estero. Dice cose sacrosante, non riesco a dargli torto. Bisogna guardare in faccia la realtà, non illudersi che sia diversa. Altrimenti l’alternativa per i lavoratori italiani e’ che si tiri giù la saracinesca delle aziende targate Fiat in Italia e si vada in Serbia.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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