postato il 1 Dicembre 2019 | in "Esteri, Politica, Rassegna stampa"

Casini libera due italiani. Sono oppositori di Maduro

Missione a Caracas per riportare a Roma i deputati rifugiati in Ambasciata. «Rischiavano il carcere, ho mediato col governo e li ho messi in salvo»

L’intervista di Ettore Colombo pubblicata su QN

Dopo tre giorni di incontri politici ad altissimo livello, con tutti i rappresentanti del governo (il presidente Maduro in testa) e dell’opposizione (dal presidente ad interim Guaidò in giù), oggi Pier Ferdinando Casini, presidente dell’Unione interparlamentare italiana, torna in Italia, dal Venezuela, con un successo personale e politico di indubbio rilievo: riporta in Italia due deputati dell’opposizione a Maduro che rischiavano la galera. Si tratta degli onorevoli Mariela Magallanes e Americo De Grazia, entrambi dalla doppia nazionalità italo-venezuelana, cui era stata revocata l’immunità parlamentare dal Tribunale supremo di giustizia perché accusati di «colpo di Stato», quello di Guaidò. I due deputati si erano rifugiati nella residenza dell’Ambasciatore d’Italia di Caracas a maggio ed è stato permesso loro di partire solo grazie all’intervento di Casini. La Magallanes è sposata con un italiano ed ha tre figli: è stata eletta all’Assemblea nazionale per il Movimento ‘Causa R’ ed ha svolto varie indagini sulle violazioni dei diritti umani. De Grazia è figlio di un italiano e deputato di ‘Causa R’: nel 2017, è stato ferito da un’azione dei ‘Colectivos’ (squadre di picchiatori di Maduro) durante l’assedio al Parlamento.

Presidente Casini, era necessario incontrare Maduro che ha definito l’incontro con lei «straordinario»?
«Era indispensabile. Le mie opinioni sulla situazione politica in Venezuela sono note a tutti e Maduro le conosce benissimo. Ma il mio obiettivo era un atto umanitario: sbloccare la situazione dei due deputati dell’opposizione. Avevo due strade davanti a me: sventolare la bandiera delle mie opinioni personali o quella italiana. Ho scelto la seconda strada».

Come stanno i due deputati dell’opposizione?
«Fisicamente benissimo. Sul piano emotivo, hanno il cuore diviso in due: da un lato è gonfio di amarezza per dover lasciare il loro Paese, dall’altro non vedono l’ora di poter tornare liberi e poter abbracciare i loro cari in Italia».

Lei ha avuto importanti colloqui anche con gli esponenti dell’opposizione. Come sono andati?
«Ho spiegato a tutti il senso della mia richiesta umanitaria per la liberazione dei due deputati di origine italiana e tutti ne hanno compreso le motivazioni. La situazione economica e sociale del Paese è gravissima, la situazione politica è paradossale: il governo di Maduro vuole tenere nuove elezioni per l’Assemblea nazionale, dove hanno vinto i suoi oppositori, e Guaidò e i parlamentari vogliono che si tengano nuove elezioni presidenziali, che aveva vinto Maduro».



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