Capire il Referendum, capire gli italiani
“Va tutto ben madama la marchesa” era un simpatico motivetto di Nunzio Filogamo che andava per la maggiore negli anni quaranta. Nonostante l’allegria del motivo, la canzonetta raccontava delle tragedie che colpivano le proprietà di una marchesa continuamente rassicurata dal suo maggiordomo con la frase che da il titolo al brano. “Va tutto bene” si ostina a ripetere a se stesso, ai suoi sodali e soprattutto alla Lega Silvio Berlusconi in una inedita strategia dello struzzo inaugurata all’indomani della disfatta di Milano e rinnovata in occasione dei travolgenti risultati referendari.
Far finta di niente è probabilmente la cosa peggiore che possa fare il Premier perché i risultati delle elezioni amministrative e quelli del referendum non sono solo delle sconfitte politiche ma sono un messaggio chiaro che sale dal profondo del Paese, un Paese stanco che però ha ritrovato la voglia di dire la sua, di impegnarsi per cambiare le cose. Il referendum in particolare è stato percepito dagli italiani non solo come l’occasione per esprime la propria opinione su temi importanti, ma anche come lo strumento per dare un giudizio fortemente negativo su questo governo. Forse non è esagerato, come fa un autorevole blogger di centrodestra, parlare di “fallimento culturale” del centrodestra, ma non siamo nemmeno davanti ad una vittoria culturale della sinistra. E’ invece assai più probabile che i promotori del referendum e una parte della sinistra abbiano saputo cavalcare un malessere diffuso che alle amministrative si è tradotto nelle vittorie “arancioni” di Pisapia e De Magistris, nella consultazione referendaria si è trasformato in una valanga di “sì”, e che si è espresso soprattutto attraverso internet, con una mobilitazione a catena. In tanti rivendicheranno la paternità della vittoria referendaria e la rappresentanza di questi italiani scontenti, altri invece tenteranno di far finta di niente e di giungere come si può alla fine della legislatura, pochi, infine, tenteranno di riflettere sul messaggio mandato dagli italiani e di elaborare una proposta politica che dia delle risposte concrete ai problemi e alle esigenze dei cittadini. C’è da augurarsi che questi pochi riescano nel proprio intento e guadagnino la fiducia degli italiani.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi