Berlusconi passi dalla politica delle cicale alla politica delle formiche.
Oggi il Presidente del Consiglio interverrà alla Camera e al Senato in merito alla crisi economica. Probabilmente questo sarà uno dei discorsi più impegnativi della carriera politica di Silvio Berlusconi e c’è da augurarsi, per il bene del Paese, che Berlusconi sia all’altezza delle aspettative dei cittadini e dei mercati internazionali. Purtroppo gli ultimi interventi del Premier alle Camere sono stati poco edificanti e si sono spesso ridotti a ridicole passerelle dove, tra una battuta e un sorriso, venivano sbandierati i presunti meriti di questo governo e si riproponevano promesse non mantenute.
Non è più tempo delle parole in libertà, come ha ben sottolineato il deputato dell’Udc Gian Luca Galletti, ma occorre dire parole rassicuranti e soprattutto presentare strategie concrete. Le idee non mancano, ma è necessario stabilire delle priorità concrete, tra le quali, come suggerisce Ferruccio de Bortoli sul Corriere della Sera, l’anticipo del pareggio di bilancio. I mercati oggi si attendono una iniezione di fiducia, una manifestazione di concretezza e di volontà di crescere, per fa ciò è necessario che Silvio Berlusconi e il suo governo abbandonino le vacuità del processo lungo o delle targhe ministeriali a Monza e si concentrino sull’economia assumendo impegni precisi e ascoltando le parti sociali. E’ necessario che il governo comprenda che è ora di passare dalla politica delle cicale alla politica delle formiche, perché l’estate sta finendo e l’inverno è terribilmente vicino.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi