Benvenuti ad Azzardopoli
“Riceviamo e pubblichiamo” di Roberto Dal Pan
L’ultimo allarme, forse il più sentito, viene da una persona che ha fatto della lotta all’illegalità la ragione della sua vita: don Luigi Ciotti, che attraverso la sua associazione “Libera” e con la collaborazione del giornalista Daniele Poto ha recentemente terminato la stesura di un imponente dossier dal significativo titolo di “Azzardopoli, il paese del gioco d’azzardo.”
I numeri riassunti in questo dossier, in parte già noti, sono davvero impressionanti e lo sono soprattutto nella parte in cui si analizza la penetrazione delle organizzazioni criminali nel mondo del gioco d’azzardo legale ed i risvolti meno noti di questa autentica piaga sociale, capace di distruggere famiglie e patrimoni.
Anche dal mondo politico giungono finalmente accorati appelli cui si spera possano finalmente fare seguito adeguate iniziative legislative (vedi proposta di legge De Poli) che, pur senza evocare scenari proibizionistici, consentano di intervenire sull’aspetto normativo ma contemporaneamente su anche sull’educazione dei giovani, la prevenzione del gioco patologico e la formazione degli stessi gestori delle attività ludiche lecite.
Citando, e condividendo appieno, quanto pubblicato recentemente in merito alla problematica in parola si può ben affermare che “il gioco d’azzardo è stato trasformato, attraverso la complicità dello Stato, in un coinvolgimento di massa di tutti i ceti sociali, e mentre nelle culture passate il giocatore d’azzardo veniva considerato un avventuriero dissipatore, oggi un ragazzo o una ragazza che bruciano soldi nelle macchine istallate un po’ dovunque non vengono considerati neppure soggetti a rischio.”
Alla luce di tutte le considerazioni che precedono, appare del tutto fondato l’allarme lanciato alcuni giorni addietro dal Presidente della CEI Card. Angelo Bagnasco in occasione di un convegno su gioco d’azzardo ed usura: il gioco d’azzardo rischia di essere una vera emergenza sociale ed un attentato alla nostra società; è giunta l’ora di fare qualcosa per invertire la rotta.