postato il 9 Maggio 2011 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Aldo Moro, per non dimenticare

In un Paese in cui è sempre più difficile applicarsi seriamente alle prospettive future – definendo nuovi obiettivi da perseguire, e nuove direzioni da percorrere – la tentazione è che prevalga la nostalgia dei tempi passati, anche per coloro che quel passato non l’hanno vissuto, se non raccontato da altri. Non è così strano, infatti, che un giovane, impegnato in politica, possa guardare con nostalgia alla statura e all’intelligenza politica di Aldo Moro, di fronte al degrado valoriale e comportamentale che sta caratterizzando una larga parte dell’attuale classe dirigente politica.

Non c’è rassegnazione, semmai speranza di uscirne perché – per dirla con le parole del presidente Moro – “tempi nuovi si annunciano ed avanzano in fretta come non mai”.

In una giornata di memoria, non è puro esercizio retorico ricordare la figura di “questo uomo buono, mite, saggio ed innocente”, così come lo definì Papa Paolo VI nella sua straziante preghiera a 10 giorni dal ritrovamento del Presidente Moro.

Fare memoria di Aldo Moro è ragionare su un pensiero ancora di straordinaria attualità, con un monito pesante: cambiare davvero l’Italia richiede un’assunzione di responsabilità straordinaria, che può portare all’isolamento politico e addirittura a pagare con la propria vita.

Della sfida profetica di Moro si dovrebbe recuperare, in particolare, quell’attenzione (e capacità di lettura) nei confronti della società, contestando la “disarmonia fra società civile, ricca di molteplici espressioni ed articolazioni ed una vita politica stanca, ridotta a sintesi inadeguate e talvolta persino impotente”. Occorre, insomma, completare quella terza fase, apertasi nel 1975, che prevedeva lo sviluppo di nuove relazioni tanto tra sistema politico e società quanto tra attori; una sfida da giocare, oggi, sempre di più agganciandola al sogno politico di un’autentica Unione Europea. Una terza fase che potrà contribuire a rigenerare la politica e il Paese, non solo in termini generazionali, con nuove idee, progettualità e motivazioni.

Ma non può esserci futuro senza saper trarre memoria ed insegnamento dal passato, per questo ricordare oggi Aldo Moro è molto più che una mera commemorazione: come giovani UDC terremo sempre a mente l’insegnamento morale del Presidente Moro, nella speranza di poter con le nostre azioni, non solo rendere memoria e continuare a far vivere il grande “sogno moroteo”, ma realizzarlo.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco Coviello, Ufficio Politico Nazionale Giovani UDC

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Patrizia
12 anni fa

I POLITICI DI OGGI DOVREBBERO RIASCOLTARE LE PAROLE DI PAOLO IV: Era uomo buono e savio, incapace di fare male ad alcuno; professore molto bravo e uomo di politica e di governo, persona di grande valore, padre di famiglia esemplare, e ciò che più conta era un uomo di ottimi sentimenti religiosi, sociali ed umani. Questo delitto ha scosso tutto il mondo delle persone oneste, tutta la società; è come una macchia di sangue, che disonora il nostro Paese;
Successivamente , nell’Aula delle udienzei!>Aggiunse
Sembrerebbe a noi una mancanza di sincerità e di pietà, se prima di rivolgere a voi le brevi parole spirituali preparate per questa Udienza, noi non associassimo voi tutti al dolore che ha colpito il nostro cuore per la barbara morte dell’onorevole Aldo Moro, della quale voi pure dalla pubblicità che ne è fatta dovete essere informati. Noi ora vi diremo soltanto che questo fatto omicida è grave in se stesso e per le ripercussioni morali e sociali che esso può avere. Noi vorremmo invece che la stessa riflessione su tale avvenimento richiamasse tutti a pensieri molto seri e pratici circa la nostra partecipazione, privata o pubblica che sia, alla vita sociale del nostro tempo, la quale deve farci sentire non solo partecipi, ma in parte responsabili del suo svolgimento, nel senso che dobbiamo tutti procurare che la nostra mentalità ed il nostro costume siano guidati da una forte coscienza morale.
Bisogna che la bontà delle idee e delle opere di tutti sia più presente e più operante nel nostro mondo, affinché gli sia risparmiata la degenerazione di cui la ingiusta e tragica fine d’un uomo di Stato, buono, sereno, colto e pio come fu Aldo Moro è un segno che fa paura e rossore. Noi desideriamo a tal fine pregare per lui, per i suoi familiari e per tutta questa società, che ci circonda e per la quale noi abbiamo, tanto di più quanto più tristi si prospettano i tempi, il nostro pastorale interesse e la nostra paterna affezione. Pregate, soffrite ed amate anche voi.
Speriamo che oggi il nostro premier nell’anniversario della morte di Aldo Moro ci risparmi battute cretine e paragoni personali.



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