La politica non vanifichi i sacrifici degli italiani
postato il 14 Novembre 2012Decennale visita Giovanni Paolo II alla Camera
Tra pochi mesi spetterà di nuovo alla politica dare prova di aver compreso fino in fondo la gravità del momento, per non rendere vani i sacrifici imposti agli italiani. C’è un punto su cui in questi dieci anni la distanza tra le parole pronunciate dal Papa e la realtà italiana ha incominciato timidamente a ridursi: Giovanni Paolo II si era detto certo che l’Italia avrebbe potuto affrontare anche le prove più dolorose, facendo ricorso a tutte le risorse morali di cui dispone, ma che avrebbe potuto farlo solo se fosse rimasta unita. Questo processo di avvicinamento è iniziato proprio in questa sede, nel Parlamento, dove le forze politiche che hanno dato luogo a scontri e divisioni apparentemente inconciliabili per anni ma, sospinte dall’asprezza della crisi, hanno saputo trovare punti di intesa importanti per fronteggiarla. E come ha più volte sottolineato il presidente del Consiglio Mario Monti gli italiani hanno offerto una volta di più dimostrazione di straordinaria maturità, compostezza e dignità nell’accettare i sacrifici imposti dalla realtà.
Speriamo che le parole del Santo Padre continuino a ispirare l’azione di chiunque sarà chiamato in futuro a rappresentare l’Italia.
Pier Ferdinando
L’intervento integrale [Continua a leggere]

Finalmente le provincie sono state dimezzate, un altro passo verso la vera riforma istituzionale italiana. Certamente ad un governo tecnico che ha da governare non più di due anni, non potevamo chiedere miracoli e di aggiustare tutti gli sbagli che ci hanno attanagliato nell’ultimo ventennio, ma ha fatto fare all’Italia grandi passi in avanti per il recupero della credibilità internazionale ( importantissimo per i mercati e per lo sviluppo del paese, dato che senza risorse un paese non può progredire ) e sul riassetto della burrascosa macchina statale .
Certo che è difficile governare gli italiani. Non gliene và mai bene una, qualsiasi cosa fai hanno sempre da ridire, non sono mai soddisfatti di niente e di nessuno. Però alle ultime politiche Berlusconi ha stravinto, si sperava nell’uomo che non veniva dalla politica, ma che con la politica ci aveva saputo fare ai tempi di Craxi, e che ora assumeva più l’atteggiamento del padrone dell’Italia piuttosto che di presidente del Consiglio.
Per anni la politica ha preferito evitare scelte impopolari: l’Italia aveva problemi che né il centrosinistra né il centrodestra hanno affrontato, perché si dovevano fare scelte costose in termini di consenso, e non abbiamo avuto il coraggio di farle. Ma quando eravamo nella condizione di vedere dietro l’angolo la Grecia i partiti, con uno scatto di virtuosità, hanno dato vita al governo Monti, un governo che ha avuto il merito di rivoluzionare l’impostazione della politica italiana. Oggi siamo consapevoli di aver fatto solo una piccolissima parte del nostro compito, e che dobbiamo continuare il lavoro: l’emergenza non è finita e nessuno può assumersi la responsabilità di dire che il peggio è alle nostre spalle.
Ritengo che la Lista per l’Italia debba essere solo il primo passo verso una riforma profonda della politica attuale.

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