«Basta con il bipolarismo degli estremismi, l’Italia è stufa»
L’intervista su ‘il Messaggero’ a Pier Ferdinando Casini di Alberto Gentili
Presidente Casini, la campagna elettorale è finita. Tracci un bilancio riguardando le immagini più significative: Moratti che in tv da del terrorista a Pisapia e Pisapia che non stringe al sindaco la mano. Reazione?
«Questa istantanea racconta perfettamente la campagna elettorale degli opposti estremismi. La sinistra ha sbagliato a candidare Pisapia, che non è certo un moderato, invece a Milano serviva un moderato. E la destra ha trasformato geneticamente la signora Moratti, da signora qual era, in una specie di drago estremista. Così va il mondo. E va male».
La seconda foto: Berlusconi promette di fermare le ruspe che dovrebbero abbattere le case abusive in Campania.
«E’ un po’ uguale a quella della villa di Lampedusa. In quel caso ha detto che la colpa era del Demanio, ma chi aveva annunciato di averla comprata era stato lui. Siamo alle boutade elettorali che sono il segno di disperazione o semplicemente, il che sarebbe ancora più grave, di poca serietà. Il problema delle demolizioni c’era, ma non poteva essere risolto a due giorni dal voto». [Continua a leggere]
In una campagna elettorale dai toni esacerbati il Terzo Polo e’ l’unico che si e’ interessato ai problemi della gente. Destra e sinistra si sono insultati, hanno fatto promesse mirabolanti, si sono dimostrati disposti a tutto pur di vincere.
Il Pdl, che è nato con l’intento di unire le forze moderate, si è trasformato nella vera forza estremista al punto che la Lega emerge come una forza moderata all’interno della maggioranza.
Il Terzo polo e l’Unione di Centro si presentano parlando dei problemi degli italiani e rifiutano la logica degli insulti e delle promesse, imperante in questa, purtroppo triste, campagna elettorale.
Pier Ferdinando
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In caso di ballottaggio nelle grandi citta’, il Terzo Polo farà scelte concrete: sottoporremo i nostri programmi e vedremo se ci sarà qualcuno degno del nostro appoggio o se ci sarà una completa impossibilità di avere fiducia verso i candidati.
Basta risse, insulti e polemiche: c’è bisogno di pacificare l’Italia e gli italiani
La politica è malata perché quando non si parla dei problemi delle famiglie, degli insegnanti di sostegno, del tempo pieno che viene tagliato, dei disoccupati – giovani e donne- , quando non si parla di quello che è il problema amministrativo di un Comune e di una provincia, vuol dire che la politica la porta in caciara perché non sa più cosa dire. Il malato è grave.
Cosa cambierà dopo questo voto? Io spero che gli italiani capiscano che questo bipolarismo non è servito a governare il paese. Prodi dopo due anni ha costatato che non poteva andare avanti ed è andato a casa: grande delusione per la sinistra. Oggi, dopo 3 anni, stessa delusione per gli elettori di centrodestra: Berlusconi non riesce a governare se non con la compravendita di parlamentari, eletti nell’opposizione, che li porta a fare i sottosegretari o i ministri. Questa non è politica, è la morte della politica. Bisogna voltare pagina.
Per noi è una prima piccola prova. L’UDC ha cantato da tempo fuori dal coro, perdendo posti e posizioni, per una testimonianza politica. Oggi Fini e Rutelli, assieme a noi, stanno cercando di dire al Paese ‘siamo disponibili a costruire con voi qualcosa di buono’. Non solo risse, insulti, polemiche: c’è bisogno di pacificare l’Italia e di pacificare gli italiani.
Per fortuna c’è il Capo dello Stato che ci richiama tutti al senso della misura
Questa politica non va più: Pdl e Pd hanno dato vita ad un bipolarismo che ha prodotto solo guasti, con Prodi prima, con Berlusconi oggi, e per tenersi in piedi devono parlare di altro. Noi vogliamo parlare delle città e dei cittadini.
Per fortuna c’è il Capo dello Stato che ci richiama tutti al senso della misura, ma noi dovremmo parlare dei problemi degli italiani. Abbiamo un ceto medio che sta scivolando nella povertà, il 30-40% di giovani che non trovano lavoro, il piano delle infrastrutture è fermo. E si parla di altro, baggianate, offese, insulti. Noi, invece, continuiamo esattamente a cercare di dare una risposta nuova alle esigenze degli italiani. [Continua a leggere]
Ciò che più sorprende del calunnioso attacco di Letizia Moratti a Giuliano Pisapia è che la candidata di Pdl e Lega a Palazzo Marino abbia fatto precedere il suo squallido colpo basso da un “predicozzo” sulla sua cultura moderata. Come si concilia l’essere moderati col dare del ladro d’auto e del terrorista al proprio avversario, oltretutto sapendo di mentire? E’ come se Gandhi dopo un appello alla non violenza avesse picchiato un inglese. La cosa è evidentemente paradossale ma, purtroppo, facilmente spiegabile con la strategia dello scontro frontale avviata dal Presidente del Consiglio che vuole trasformare le elezioni amministrative nell’ennesimo referendum sulla sua persona. Così la compassata Letizia Moratti si è resa protagonista di una performance da far impallidire Daniela Santanchè, che qualche giorno fa aveva definito “metastasi” Ilda Boccassini, e Ignazio La Russa che aveva accusato le donne di sinistra di essere brutte.
Ma a dettare la linea è chiaramente il Cavaliere, il capo dei moderati, che nei suoi comizi elettorali non ha risparmiato nessuno. Così in perfetto stile moderato Berlusconi ha definito lamagistratura cancro d’Italia, facendo sembrare Lassini un dilettante, ma non contento li ha anche accusati di riempire Napoli di rifiuti. Non potevano mancare le solite accuse a Fini e Casini che non gli hanno mai fatto fare niente, ma indubbiamente la rivelazione più grossa riguarda gli oppositori di sinistra che, a detta del Cavaliere, hanno scarsa confidenza con la pulizia personale. Fortunatamente le elezioni sono Domenica e nelle urne gli elettori potranno dire chi sono veramente i moderati, resta però ancora qualche giorno per clamorose rivelazioni da parte dei sedicenti moderati sui loro avversari brutti, sporchi e cattivi. Attendiamo fiduciosi.
«Se perde a Milano sarà travolto». E sui ballottaggi: «Decideremo caso per caso»
L’intervista a Pier Ferdinando Casini su QN di Andrea Cangini
Onorevole Casini, in premessa: parla in quanto leader dell’Udc o del Terzo polo?
«Mah, guardi, faccia lei: una cosa vale l’altra».
Sia Berlusconi sia Bersani considerano queste elezioni un test sul governo, e lei?
«Io non credo che l’esito delle amministrative cambierà la politica italiana e mi dissocio da quanti invocano la mobilitazione generale per coprire i propri fallimenti e la pochezza dei propri argomenti».
Dunque?
«Si tratta solo di elezioni amministrative e il fatto che si parli di tutto tranne che dei problemi delle città dove si vota dimostra il fallimento di questo bipolarismo». [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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