“Anche il segretario generale del Sap, un sindacato di centrodestra di polizia, quando ha ricordato che se si fosse fatta meno retorica sulle ronde, che non esistono, e si fossero dati più mezzi a polizia e carabinieri forse lo Stato non sarebbe così impreparato nell’affrontare la delinquenza”.
La replica, ai microfoni del Tg3, alle dichiarazioni del ministro dell’Interno Roberto Maroni, dopo i fatti di Rosarno.
A Rosarno lo Stato non c’è, lo Stato è morto. E’ la ‘ndrangheta che regola i rapporti sociali. La Lega ha parlato delle ronde, ma la verità è che a Rosarno aspettavano le forze dell’ordine e non le ronde, che non risolvono nessun problema. E le forze dell’ordine non sono arrivate prima di 24-48 ore.
Bisogna che ci facciamo naturalmente carico dell’indignazione della gente, pero’ bisogna anche ricordare che ci sono degli italiani che sfruttano questi poveracci e li fanno vivere come delle bestie. Se un italiano affitta una casa a 50 poveracci è giusto che l’appartamento venga sequestrato, la legge c’e’ ed è sacrosanta. Non dobbiamo guardare la realtà solo dalla parte che ci fa comodo.
Torna al centro del dibattito politico il tema dell’immigrazione, dopo le tensioni e gli scontri che a Rosarno, in Calabria, hanno avuto per protagonisti centinaia di immigrati. Scontri nati da un atto di aggressione contro la comunità degli immigrati del posto, che a violenza hanno risposto con violenza, mettendo a soqquadro la città.
Da un lato la rabbia di chi, da anni, lavora in condizioni di sfruttamento, prestando le proprie braccia ai campi, spostandosi dove serve e vivendo nell’indigenza totale (anche i silos diventano delle case). Dall’altro la preoccupazione degli abitanti di Rosarno, dopo la rivolta nella quale la città è stata messa sottosopra nonostante, sottolineano, con gli immigrati i cittadini si siano sempre comportati bene, tralasciando l’aggressione compiuta da pochi sconsiderati. [Continua a leggere]
“La Puglia è la cartina di tornasole”. Pier Ferdinando Casini ne è convinto, quella regione “può essere davvero un laboratorio nazionale” per capire come evolve l’assetto politico. L’ l’Udc sostiene il candidato del Pd Francesco Boccia, mentre nel Lazio la scelta è caduta su Renata Polverini. [Continua a leggere]
Insieme maggioranza e opposizioni per il bene del Paese
Io sono per fare le riforme. Credo che ci convenga accompagnare Berlusconi in questo percorso riformista che ha annunciato, in un processo di riforme che servano al Paese, e non fargliele fare da solo. Spero che il Pd voglia fare altrettanto.
I treni fantasma esistono sul serio. Adesso qualcuno crederà che sono impazzito, che anche io come il “Belluca” di Pirandello abbia sentito “il treno fischiare” eppure, credetemi, è così. Solo che il treno, o meglio, i treni fantasma di cui parlo sono atipici. E sì, perché mentre nelle leggende metropolitane si parla di treni che passano in luoghi dove non dovrebbero, i nostri non lo fanno affatto, eppure esistono, almeno a voler credere al sito di trenitalia.
“Pubblichiamo da Il Corriere della Sera”
di Paola di Caro
Al centro dell’attenzione da settimane, oggetto del desiderio di centrodestra e centrosinistra, ambito, corteggiato, blandito, perché quel 6,5% e rotti di cui è accreditato fanno gola, nonché la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Ma siccome Pier Ferdinando Casini è politico smagato, sa che le parole flautate di oggi possono diventare le accuse di domani e sa che la decisione dell`Udc di schierarsi in alcune regioni con il Pd, in altre con il Pdl, in altre di correre in solitudine, alla fine avrà un prezzo.
Che però non lo spaventa: «Tutti ci tirano da una parte o dall`altra, e inevitabilmente tutti saranno scontenti dell`esito finale. Lo so, mi dispiace, ma non è che, per fare contenti gli altri, possiamo cambiare una politica perla quale veniamo da 4 anni di sacrifici. E poi – aggiunge con un sorriso – se anche ci fossimo alleati in 14 regioni su 15 con il Pdl, non sarebbero stati contenti lo stesso… Come anche il centrosinistra: devono capire che non ci interessano formule alla Prodi, non vogliamo ricostruire l`Ulivo facendo la ciliegina moderata di uno schieramento in cui c`è tutto e il contrario di tutto».
L’Udc è disponibile ad appoggiare Francesco Boccia a patto che entro lunedì presenti la coalizione che lo sostiene. Non perdiamo altro tempo, basta inutili esplorazioni, evocazioni di primarie e altri diversivi.
Vendola faccia quello che vuole ma usciamo da questo gioco che ci sta impantanando e sta delegittimando la politica pugliese. Il Pd deve scegliere tra la strada del riformismo e quella che la tiene paralizzata dai veti dell’ultrasinistra. [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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