postato il 19 Gennaio 2012 | in "In evidenza, Mezzogiorno, Riceviamo e pubblichiamo"

Sicilia, un pericoloso balletto sull’orlo del precipizio

“Riceviamo e pubblichiamo” di Giovanni Villino

Ci sono le bandiere della Trinacria che sventolano su tir e rimorchi.Ci sono blocchi nei porti e nei punti strategici dell’Isola.C’è tensione ma soprattutto c’è l’impressione che la protesta possa diventare ingovernabile. Parliamo del fenomeno “Forza d’Urto” che da quattro giorni ha messo sotto scacco l’intera Sicilia: niente carburante nei distributori, supermercati senza alcuni generi alimentari. Ma soprattutto tanta rabbia. In chi protesta e in chi subisce. “Il costo eccessivo del carburante, la mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza, il cartello imposto dalle compagnie assicurative e una rete infrastrutturale inadeguata”. Sono questi i motivi originari della protesta. Motivi che rischiano adesso di confondersi al malumore diffuso. Se da una parte si punta il dito contro una classe politica definita inadempiente, dall’altra le associazioni che raggruppano il mondo imprenditoriale e produttivo temono eventuali infiltrazioni mafiose ocondizionamenti politici nella stessa protesta. Di certo oggi in Sicilia c’è rabbia, da parte di chi subisce e di chi protesta. Siamo di fronte all’esasperazione di un intero sistema che rischia di precipitare. Un pericoloso ballo sull’orlo del precipizio.

 

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Puglisi Roberto
Puglisi Roberto
12 anni fa

…l’orlo del precipizio potrebbe essere frutto, anche, dell’assenza di politici e di politiche che non riescono ad interpretare le esigenze della collettività,dei bisogni della gente comune, di chi ha il diritto a vivere una vita serena con la propria famiglia. Perchè a sostenere “le spese” sono sempre chi ha poco o niente ? L’assenza di politica, di solidarietà , di giustizia sociale, il sostegno e la copertura al sistema delle banche e dei grandi monopoli..porterà prima o poi inevitabilmente al precipizio.Un partito di ispirazione cattolica fondato sui principi della dottrina sociale della chiesa non può “voltarsi dall’altra parte verso il mercato ” ma deve sostenere la dimensione dell’uomo.La protesta siciliana deve essere considerata con attenzione,questo ci aspettiamo dall’ U.D.C.



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