postato il 10 Agosto 2019 | in "Spunti di riflessione"

«Mai vista una crisi così. Ora occorre non essere servi né oppositori compiacenti»

«Dicevano che Craxi e De Mita prima, Berlusconi poi, erano dispotici. Io dico che erano mammolette in confronto a quello a cui stiamo assistendo»

L’intervista pubblicata sul Corriere di Bologna 

Nell’agosto del 1983 c’erano il primo governo Craxi, il Pentapartito e Vamos a la Playa dei Righeira in cima alla hit parade. E c’era anche Pier Ferdinando Casini alla Camera, fresco di elezione con la Dc guidata da De Mita. Trentasei
anni e dieci legislature dopo, il senatore centrista ha perso il conto delle crisi di governo vissute da parlamentare, ma
non la capacità di analisi di chi ha attraversato Prima, Seconda e Terza Repubblica.
«Quella aperta da Salvini — sottolinea — è la crisi più inconsueta che si sia mai vista nella storia parlamentare italiana. Non ci sono precedenti di una crisi che avviene a Camere chiuse (per la pausa estiva, ndr). Forse si stava meglio quando si stava peggio…».

Senatore Casini, secondo lei cosa sta succedendo a Roma?
«Succede che c’è un signore che cerca di diventare padrone dell’Italia, una cosa che francamente in tutti questi anni in Parlamento non avevo visto. Dicevano che Craxi e De Mita prima, Berlusconi e Renzi poi, erano dispotici. Ma erano delle mammolette rispetto a quello a cui stiamo assistendo».

Si riferisce a Salvini?
«Pretende di dettare la linea e i tempi su tutto, dallo scioglimento del governo alla convocazione del Parlamento. Bisogna fare di tutto per evitare che ciò accada, c’è una Costituzione che va rispettata. Considero pericoloso che in Italia possa insediarsi un governo sovranista che ci allontanerebbe definitivamente dall’Europa».

Magari portandoci fuori dall’Euro?
«No, quella è un’idiozia. Ma ci sono mille modi per essere marginali in Europa, a partire dal fatto che salterà per l’Italia
un Commissario europeo significativo (quello alla concorrenza, ndr), saremo l’unico Paese che non conta nulla».

E se invece del voto spuntasse un accordo tra Pd, M5S e Forza Italia? In Europa hanno sostenuto insieme
l’elezione della presidente Ursula Von der Leyen.
«Io opererò perché nelle prossime ore tutto quello che avverrà non sia uguale al copione che ha scritto Salvini. Ci
sono modalità per sviluppare copioni alternativi, basta che non facciamo i servi o gli oppositori compiacenti».

Il segretario del Pd Zingaretti ha già detto sì al voto…
«È chiaro che il voto si sta avvicinando a grandi passi, nessuno è ingenuo. Ma il percorso non è nelle mani di Salvini. Io mi auguro che nessuno si rassegni e si dimostri tutti un mimino di dignità. Mi
meraviglia che Forza Italia, che chiaramente Salvini non vuole come alleata, stia dimostrando questa sorta di asservimento gratuito, addirittura mentre ci sono parlamentari
a Bologna (Galeazzo Bignami,
ndr) pronti alla migrazione».

Salvini ha chiesto agli italiani «pieni poteri».
«Quell’espressione ha colpito anche me. Finora c’erano state delle convenzioni che sono sempre state rispettate.
Quello è un messaggio molto
pericoloso, chi si tappa gli occhi e le orecchie di fronte a certe frasi diventa complice».

Crede sia un messaggio che farà presa sugli elettori?
«Credo che il risultato sarà inferiore alle sue aspettative. Sento molta gente spaventata. La sua mossa, dopo che anche Conte si era fatto garante della
Tav, rischia che gli si ritorca contro. Nella vita politica c’è chi entra Papa in conclave ed esce cardinale».

Lei si ricandiderà? Magari con il Pd?
«Dopo tanti anni di esperienza parlamentare non devo dimostrare niente a nessuno. Io sono candidato solo se c’è qualcosa che mi convince pienamente, perché non ho il problema di maturare la pensione».

Commenti

  1. Non c’è niente da fare quelli della prima repubblica sono di un altro livello. Pier Ferdinando Casini lo è !




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