postato il 23 Agosto 2017 | in "Spunti di riflessione"

Ius soli: Basta fare passi indietro, il governo non cambi linea

Proposi la cittadinanza e non ricordo dissensi nel centrodestra

L’intervista di Gianni Santamaria pubblicata su Avvenire

Sul tema della cittadinanza sono stati fatti dei passi indietro. Quando, da presidente della Camera di centrodestra, mi dichiarai più volte a favore, non ci fu alcun tipo di polemica, neanche nella mia parte politica.
Pier Ferdinando Casini guarda per un attimo al passato e vede tutte le differenze con il dibattito attuale, in cui chi specula sulla paura ha più terreno fertile di chi cerca di spiegare le cose in modo serio.
L’ex terza carica dello Stato, oggi presidente della Commissione Esteri del Senato e parlamentare di Ap-Centristi per l’Europa (formazione, quest’ultima, che ha fondato dopo aver abbandonato l’Udc) ci tiene a precisare che per lui il tema è di coscienza e non da affrontare in base a dinamiche politiche o di alleanze.
Ritenere che sia possibile tornare indietro da una società multietnica, multireligiosa e multiculturale è pura demagogia, sottolinea.

Perché il provvedimento va approvato?
È in atto una colossale mistificazione che mira a creare un parallelismo con il terrorismo. Sono invece questioni che si collocano su due pianeti diversi. Anzi, associare gli extracomunitari perbene, i cui figli nascono in Italia e frequentano le scuole italiane, al destino della collettività nazionale significa porli al riparo da derive all’interno delle quali va a pescare la criminalità estremista. E sono a favore perché colpito dalle nostre scuole, dove ci sono ragazzini di nazionalità diverse, ma italiani a tutti gli effetti. Non solo meccanicamente perché nati qui, ma appunto per il percorso scolastico. Il provvedimento è uno ius soli temperato dallo ius culturae.
Nel dibattito c’è un’equiparazione errata trai due termini?
Si, non basta essere nati in Italia per avere automaticamente la cittadinanza. È improprio parlare di ius soli. Una classe dirigente seria dovrebbe portare avanti un provvedimento del genere indipendentemente dalle parole del Papa, che ovviamente rispetto. Ma sul terreno della laicità della politica non può esserci un’equivalenza tra le sue parole e quello che si deve fare. Questo tema riguarda la nostra coscienza. E una politica forte deve far capire alla gente le distinzioni.
Invece si divide pure sulle parole del Papa.
Perché c’è chi sul no agli extracomunitari costruisce le sue fortune elettorali. E lo fa agitando le paure. Perché non ci dicono che quando la Lega era al Viminale c’erano gli sbarchi proprio come avvenuto in seguito? Mentre oggi va dato un plauso al ministro Minniti, che con una politica accorta li ha ridotti. Ma ius culturae e arrivi sono due problemi diversi. Poi polemizzare con il Papa… Quando Giovanni Paolo II parlava contro la guerra lo abbiamo rispettato, non vedo perché non si debba fare lo stesso con papa Francesco.
La legge è su un binario morto o c’è qualche speranza?
È chiaro che un provvedimento così importante, che molti vogliono strumentalizzare, non trova terreno fertile in una fase elettorale. Poi, se ci sono speranze non lo so. È una scelta delicata che deve assumere il governo.
Pensa che Ap possa alla fine appoggiare la legge?
Anche nei nostri gruppi c’è una forte componente che sente il richiamo delle parole d’ordine della destra. Dopodiché Ap alla Camera il provvedimento l’ha votato. Ora mi auguro che contribuiremo a spiegare le cose, non ad avvelenare il clima.

Commenti

  1. Un legge che regola la cittadinanza c’è già. Le sembra che in questo momento il suo aggiornamento sia una priorità? Ben vengano gli immigrati, seguendo la legalità, con documenti e se possiamo offrirgli lavoro. Infine non faccia paragoni tra un gigante dell’umanità ( G.Paolo secondo) ed un politico impropriamente vestito di bianco ( Bergoglio).


  2. Egr.On. Casini, mi chiamo Luca Bini, sono stato un attivista e piccolo dirigente locale del PSI alla fine degli anni ottanta e negli anno novanta e duemila dello SDI. Con queste mie due righe esprimo tutto il mio apprezzamento, per le Sue parole pronunciate ieri in Commissione Esteri, esprimo la mia solidarietà e le mia vicinanza. Al comportamento arrogante del Deputato M5S, non aggiungo nessun commento, tanto è stato chiaro il Suo giudizio e le Sue parole.
    Con stima un sincero saluto.
    W l’Italia, W la Repubblica !




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