postato il 17 Febbraio 2013 | in "app, Elezioni, In evidenza"

Io corro per la famiglia: Francesco D’Andola

Francesco D’Andola è nato ad Assisi il 26/9/1980 e vive da sempre a Perugia. Figlio di famiglia numerosa, primo di sei fratelli, è sposato da 7 anni con Elisabetta con cui ha avuto 4 figli: Maria, Caterina, Giovanni ed Elena. Laureato in Informatica presso l’Università degli studi di Perugia, è impiegato da un anno presso il Comune di Perugia come collaboratore informatico, dopo una decina d’anni di lavori precari.
Da sempre inserito nel mondo cattolico, principalmente attraverso l’esperienza di fede del Cammino Neocatecumenale, svolge da anni attività volontaria presso l’Oratorio Giovanni Paolo II di Perugia, soprattutto con giovani adolescenti. In questo ambiente ha maturato nel tempo anche una personale passione per la politica. E’ socio fondatore e membro del direttivo del Circolo Giorgio La Pira, realtà diocesana di Perugia per la formazione di giovani alla Dottrina Sociale della Chiesa, e delegato presso il Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria. Di recente con altre famiglie Francesco ha dato vita all’associazione Casa Maria ed Elisabetta – onlus, una rete finalizzata a esperienze di accoglienza, affido, sostegno, ospitalità e mutuo aiuto. Membro dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, ha partecipato nel 2006 ad un Consiglio Nazionale dell’UDC come suo rappresentante, stringendo una forte amicizia personale con il sen. Luca Marconi. Grazie a lui e su spinta dell’on. Rocco Buttiglione prendeva forma la Consulta del Mondo cattolico e delle realtà ecclesiali, strumento attraverso il quale l’allora costituenda Unione di Centro si apriva a coloro che, provenienti dall’impegno ecclesiale e sociale nell’associazionismo cattolico, volevano contribuire al nuovo corso. Francesco ne è stato il responsabile regionale, contribuendo con entusiasmo alla creazione di un’ampia rete che, dopo vari incontri a livello locale, ha avuto il suo apice con la grande convocazione nazionale a Loreto nel novembre 2008, con oltre mille partecipanti in rappresentanza di decine di organizzazioni cattoliche.
Nel 2010, a seguito delle elezioni regionali vinte da Sandra Monacelli, ha svolto il ruolo di responsabile di segreteria presso il Gruppo consiliare regionale “Unione di Centro” per i primi due anni di legislatura. L’amicizia e la collaborazione con lei lo hanno portano oggi a spendersi in queste elezioni politiche come candidato dell’Udc alla Camera per la circoscrizione Umbria.

Francesco, come hai deciso di candidarti?

Su esplicito invito del partito (nella persona di Sandra Monacelli che conosco e stimo da anni) che ho accettato volentieri, perché ritengo molto valida la lista umbra UDC per la Camera dei Deputati guidata da lei e dal capolista Giorgio Guerrini, entrambe persone con efficaci esperienze sul territorio, oltre agli altri rappresentanti espressione di tutta la realtà regionale. L’ho fatto principalmente perché da cristiano sento il dovere di lavorare per il bene comune là dove la storia mi ha posto ed avverto l’urgenza e la responsabilità di dare il mio contributo in questo momento cruciale che viviamo, pur consapevole del diffuso sentimento di rabbia verso la politica e dell’ingiustizia di una legge elettorale che limita fortemente la possibilità di scegliere, ma mi sono posto di fronte alle prossime elezioni politiche col desiderio di continuare a costruire un percorso anche in questo difficile contesto.

Perché proprio nell’Udc?

Perché l’UDC è il partito che fin dall’inizio ha dato spazio alle attese di un mondo cattolico (significativa per me l’esperienza con l’on.Luca Marconi nella Consulta del Mondo cattolico e delle Realtà ecclesiali, strumento col quale l’Unione di Centro si è aperta al contributo di persone provenienti dall’impegno ecclesiale e sociale nell’associazionismo cattolico) che ora può trovare un punto di convergenza e ricompattarsi intorno ad un progetto politico, un programma e dei valori rispondenti alla tradizione umanistica cristiana, dentro la cornice di una coalizione a sostegno del Presidente Monti, il quale rappresenta in questo momento una garanzia internazionale che fa da “scudo” e dà respiro ad una proposta politica seria oltre gli schieramenti che in venti anni hanno dimostrato tutta la loro incapacità, ponendo fine alla Seconda Repubblica ed aprendo una fase nuova di ricostruzione del Paese, ripartendo da una nuova comunità politica e culturale che si unisce nel solco del Partito Popolare Europeo guardando solo al bene del popolo italiano.

Perché votare l’Udc?


Perché è rimasto pressoché l’unico partito sulla scena politica ad assumere una posizione chiara e compatta sui principi non negoziabili, avendo a cuore tutto l’uomo con una dignità non a corrente alternata, presupposti essenziali per la programmazione di un’azione politica completa ed efficace: tutela della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale a salvaguardia anche del “durante”, investimento sulle potenzialità della famiglia che ha fatto da ammortizzatore sociale in questa fase ed ora può costituire lo start-up su cui investire per far ripartire il motore Italia, riconoscimento pieno e fattivo della libertà di educazione come elemento essenziale per la costruzione della società futura. Per queste ragioni sono stato tra i primi ad aderire con profonda convinzione alla Piattaforma del Forum delle Associazioni Familiari “Io corro per la famiglia. Più famiglia oggi – Più Italia domani”, con l’intenzione di mettere da subito in atto un’applicazione a tutto campo del “Fattore famiglia” nel solco delle misure proposte da Monti ed in parte già avviate: aumento delle attuali detrazioni Imu per i familiari a carico, robuste politiche di conciliazione famiglia-lavoro, ampliamento del congedo parentale, riforma dell’ISEE, incentivazione dei nidi domiciliari. Per realizzare questo è necessario perseguire una seria politica di rigore nei conti pubblici, per garantire la crescita economica, ma più solidale soprattutto verso le famiglie e nei confronti della non autosufficienza: come UDC abbiamo già corretto l’azione del Governo in questo senso, rappresentiamo dunque la garanzia “popolare” all’interno di una coalizione plurale, dove rappresentiamo autorevolmente un’identità ed una storia che ha fatto grande l’Italia ed oggi può dare un contributo importante alla costruzione del suo futuro.
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Matteo
Matteo
11 anni fa

Oggi 20/2/13 Monti ha detto che vedrebbe bene la Bonino come presidente della repubblica. La Bonino, radicale, abortista. Quella Bonino. Per carità..ognuno può proporre chi vuole, però un partito cattolico (o che si definisce tale) non può avere un candidato premier che sponsorizzi come presidente della repubblica una radicale abortista. Ma stiamo scherzando?? Inoltre ha detto che sebbene le adozioni gay gli sembrano secondo la sua sensibilità “un po’ troppo forti” però ha aggiunto anche che in quelle tematiche bisognerà seguire il trend dell’unione europea.

Potete anche non pubblicare il commento, volevo solo farvi sapere che da potenziale vostro elettore credo che dopo queste “perle” e la troppa tiepidezza su temi quali aborto, tutela della vita, tutela della famiglia ecc non vi voterò. Perchè per me prima vengono i valori (che erano gli stessi dei nostri padri costituenti) e poi le tasse, spread, burocrazia ecc. I valori cristiani sono la tutela della vita, la tutela della famiglia, la tutela dei poveri e dei malati. Non l’abbassamento dello spred, la flessibilità o meno nel mercato del lavoro, e altre cose cmq importanti ma decisamente secondarie.

PS non sono un vecchio rimbambito di 110 anni che vive nel passato ma un uomo di 29 anni.

Se volete rispondermi scrivetemi pure a boh_ccc@libero.it



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