postato il 27 Gennaio 2020 | in "Elezioni"

Emilia-Romagna: premiato il buon governo. Ora evitare ammucchiate a sinistra

Salvini ha mobilitato contro di sé elettori che non votavano più

L’intervista a cura di Alessandro Di Matteo pubblicata su La Stampa

Pier Ferdinando Casini, la spallata leghista non c’è stata. Salvini ha fatto male i conti, con la sua “citofonata”?
«Se il dato è confermato, questo è un successo che si deve soprattutto a Bonaccini. La citofonata di Salvini, conoscendo il buon senso degli emiliani, è stata un autogol. L’idea che il buongoverno, l’amministratore serio, non conti niente perché prevale la politica spettacolo, è stata smentita. È stata un voto su come è stata amministrata la regione. L’idea di evocare la liberazione dell’Emilia-Romagna (come ha detto Salvini, ndr.) poteva andare bene in un’epoca post-ideologica: Guazzaloca ha fatto questo discorso 20 anni fa. Oggi non c’era più da liberare un bel niente, oggi facendo campagna elettorale ho visto le eccellenze dell’imprenditoria europea. Il pragmatismo di un buongoverno ha prevalso rispetto a una connotazione ideologica che si voleva dare, in un momento in cui il tema ideologico è superato».

Salvini sembrava ormai inarrestabile, questa sconfitta può sporcare la sua immagine di leader vincente?

«È chiaro che sporca la sua immagine di leader vincente. Ma attenzione, Salvini non è sconfitto. Qui il problema è semplice: lui ha polarizzato, convinto che giocasse a suo favore. In realtà ha mobilitato una marea di elettori che probabilmente non sarebbero nemmeno andati a votare. Berlusconi mobilitava voti a favore, ma anche contrari. Salvini ha talmente personalizzato che probabilmente ha mobilitato tutti quelli che non andavano più a votare. Gente sfiduciata e delusa dal Pd che è andata a votare per sconfiggere Salvini. Le sardine sono emblematiche da questo punto divista».

Si va verso il nuovo bipolarismo che vuole Zingaretti? Un centrosinistra con M5S e Uste civiche intorno al Pd e Salvini dall’altra parte?

«Il dato da tenere presente è che tutti i moderati che si sono avvicinati e che hanno sostenuto Bonaccini sono stati la migliore risposta. E i partiti moderati alleati di Salvini che sono andati malissimo sono la dimostrazione del fatto che c’è da recuperare un sentiment liberale che non è più disponibile a votare la destra. La stampa continua a parlare di centrodestra, ma non c’è più il centrodestra: c’è la destra. E questo vuole dire che se il centrosinistra presenta persone ragionevoli come Bonaccini, i moderati sono pronti a votarla… ».

Dunque ha ragione Zingaretti?

«Penso sia molto prematuro parlare di questo. Non credo a un’ammucchiata di centrosinistra, faremmo lo sbaglio di Salvini. Serve qualcosa di diverso. Credo serva una proposta di governo convincente. Se vogliamo partire dall’Emilia dobbiamo partire dal buongoverno. Dunque anche a livello nazionale questo governo deve amministrare bene. Sulla prescrizione, per esempio, troviamo una soluzione mettendo da parte approcci ideologici».

Per il governo adesso la navigazione si fa più tranquilla. L’obiettivo di arrivare almeno all’elezione del nuovo presidente, nel 2022, non sembra più un miraggio…

«Attenzione: Salvini ha perso, ma se il governo non governa bene alle elezioni ci si può andare. C’è bisogno di buongoverno, se si vuole andare avanti».

Commenti

  1. Trovo che non ci sia stata troppa differenza tra sinistra e destra ma in voto disgiunto ha aiutato,comunque auguro buon lavoro al presidentebonaccini,ma si deve occupare di più della montagna,dove ha perso tantissimi voti!


  2. Caro Casini. Allo stato esisterebbe quindi una DESTRA e un CENTROSINISTRA. Come evocavi non è possibile ricostruire un CENTRO alle cui fondamenta vi sia un CATTOLICESIMO DEMOCRATICO abbandonato, ben visto anche dalla Chiesa Cattolica e ancora da buona parte dei fedeli, praticanti e non ?




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