postato il 22 Gennaio 2020 | in "Politica, Rassegna stampa"

«Bonaccini è competente, per questo vincerà»

«Inutile fare previsioni, bisogna correre fino all’ultimo. La Borgonzoni fa una battaglia nazionale per Salvini»

L’intervista di Andrea Zanchi pubblicata sul Resto del Carlino

«Fare previsioni, a questo punto della campagna elettorale, non serve, e i sondaggi non contano più niente. I candidati devono correre fino all’ultimo minuto possibile, al risultato del voto ci si penserà dopo». Il senatore Pier Ferdinando Casini invita tutti, Bonaccini (che sostiene) e il centrosinistra in primis, a gettare il cuore oltre l’ostacolo nel finale di campagna elettorale per l’Emilia-Romagna.

Sotto le Due Torri c’è chi vive la sfida per viale Aldo Moro con il pensiero rivolto alla grande svolta in Comune del 1999, e i parallelismi non sembrano essere pochi.
«Ma quella tra Bonaccini e Borgonzoni è una sfida più inedita di quello che sembra. Chi stabilisce un parallelismo con Guazzaloca in queste elezioni sbaglia, perché lui rappresentava il civismo contro l’establishment politico. Oggi con tutto il rispetto verso la Borgonzoni e i suoi meriti, non credo che nemmeno lei sia in campo pensando di rappresentare il civismo, perché rappresenta Salvini, che è l’espressione legittima di una destra che oggi in Italia sta assumendo una funzione di guida. Non c’è il civismo in campo».

Quindi la scelta tra chi è?
«Tra due persone espressione di schieramenti politici: uno, Bonaccini, che è stato messo alla prova del governo regionale e che ha dimostrato di aver fatto bene – per ammissione dei suoi stessi avversari – e che ha avuto la capacità di saldarsi con la società civile, come hanno dimostrato le battaglie sul Passante che lo hanno visto unito alle associazioni di categoria. L’altra, la Borgonzoni, che sta legittimamente facendo una battaglia politica nazionale per rafforzare la voglia di Salvini di tornare al governo. Le cose stanno così».

Non c’è nessuna regione da liberare, dunque?
«Quando sento candidati indignati dire che l’Emilia deve crollare beh, francamente, conoscendo un po’ questa regione, mi auguro che non crolli, ma che resti una delle miglior amministrate d’Europa. Se vieni qui o in Baviera si vede l’eccellenza del buongoverno a livello europeo».

Quindi Bonaccini fa bene a insistere su questo punto fino alla fine?
«Non c’è niente di peggio in una battaglia di partire in un modo e finire in un altro, perché si perde la faccia: noi abbiamo fatto una battaglia rivendicando l’azione positiva di Bonaccini. Lui riunisce sotto le sue bandiere personalità come la Bonino e Renzi, Zingaretti e le posizioni più di sinistra: dietro di sé ha una coalizione ampia che ha il suo fondamento non sull’idea del fermare Salvini a tutti i costi ma sull’idea di buongoverno che Bonaccini ha fatto vedere in Emilia-Romagna».

Come andrà a finire?
«Si arriva a un momento, alla fine di ogni campagna elettorale, in cui i sondaggi non contano più niente, e le sensazioni ancora meno. Ciascuno è influenzato dall’ultima persona con cui parla, e non serve a niente fare previsioni. Tra l’altro c’è ancora una fetta enorme di indecisi e sono tanti anche quelli che decideranno all’ultimo».

Le Sardine che effetto avranno su questo voto?
«Non sono in grado di poterlo calcolare, però il fatto che ci siano giovani che si occupano di politica per me è sempre positivo. Quando la gente va in piazza non con il capo coperto e per fare violenze, ma per parlare con educazione di politica, è sempre un momento positivo per il Paese. Sarebbe un fatto positivo anche se le Sardine sostenessero un candidato che a me non piace, ma non è il caso. Però lo scontro di domenica non è tra Salvini e le Sardine, ma tra Bonaccini e la Borgonzoni».

Se vince la Lega cade il governo?
«Certamente Salvini vuole dare la scossa al governo Conte, e se vince la darà: ma tante volte la politica ci ha dimostrato di essere imprevedibile. E che gli esiti di una sconfitta possono produrre effetti opposti a quelli che ci si immagina. Di sicuro, però, tutti guarderanno il risultato dell’Emilia-Romagna e non a quello della Calabria. E io penso che la vittoria di Bonaccini sarà soprattutto l’affermazione di una coalizione ampia basata sulla competenza amministrativa».



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