postato il 28 Gennaio 2020 | in "Politica, Rassegna stampa"

Regionali Emilia-Romagna: “Ha vinto il buon governo. Salvini sconfitto, ma non è finito”

Il Capitano ha alzato i toni e gli elettori moderati si sono mobilitati contro di lui

L’intervista di Andrea Bonzi pubblicata sul Resto del Carlino

«Quella di Bonaccini è la vittoria del buon governo e del buon senso. Ha attirato tanti consensi anche da fuori dello steccato del centrosinistra, persone che non l’avevano mai votato, rappresentanti delle categorie economiche. E credo che ora ne terrà conto». Così Pier Ferdinando Casini, che ha sostenuto il governatore durante la campagna.

Senatore, ecco il primo pesante stop per Salvini e la Lega. Cosa ha sbagliato il Capitano?
«Due gli errori. Il primo è la personalizzazione eccessiva della campagna, che ha spinto molti elettori alle urne per contrastarlo. Il secondo è una campagna fuori tempo: se vent’anni fa, per Guazzaloca, poteva avere un senso parlare di liberazione, oggi è semplicemente ridicolo. Non si può più parlare di regione ‘rossa’, l’Emilia-Romagna è contendibile. È stato premiato il buon governo di Bonaccini».

Quanto hanno pesato l’insistere su Bibbiano e il blitz al Pilastro, con tanto di citofonata al presunto spacciatore?
«Esagerare è autolesionista, e questa volta Salvini ha esagerato: le sue pagliacciate sono state punite. Ma attenzione: la Lega in regione ha più del 30%, andrei piano con i de profundis. Salvini è in campo e continua ad attrarre molti voti».

Bonaccini, dal canto suo, ha puntato sui risultati della sua amministrazione. Ma ha tenuto lontano le bandiere del Pd…
«Il Pd le sue bandiere le ha sventolate e ha preso tanti voti, ma il volano di questa tornata è stato Bonaccini. Ha messo insieme una coalizione ampia, che va dalle sardine ai moderati. Al contrario, la coalizione di centrodestra si è appiattita sulla Lega e Forza Italia è, di fatto, scomparsa. Molti dei suoi elettori hanno scelto la lista del presidente o usato il voto disgiunto».

Ecco, chi ha votato Bonaccini?
«Quelli del Pd, i 5 Stelle e i moderati. Vedo che oggi alcuni deputati della Lega annunciano ‘aperture ai moderati’. Significa che finora non l’avevano fatto»

Esiste un ‘modello Bonaccini’ replicabile a livello nazionale per il centrosinistra?
«Sarei molto cauto. La storia è piena di schemi che, passando da locale a nazionale, non hanno funzionato. Bonaccini, però, ha vinto perché ha amministrato bene. In questo senso, se il governo nazionale fa le cose giuste, allora vince. Se no, perde»

La débâcle dei 5 Stelle e il buon risultato del Pd ridisegna i rapporti di forza all’interno della maggioranza. È così?
«Andranno rivisti, le cose si sono ribaltate. Ma è più importante concentrarsi nel dare risposte di buon governo agli italiani, il resto sono chiacchiere».

Il primo banco di prova sembra la prescrizione…
«La riforma concepita da Bonafede è inaccettabile. Se il Pd dovesse cedere a una cultura giustizialista non si dimostrerebbe una grande forza di governo».

Infine, le Sardine: quanto peso hanno avuto sull’affluenza?
«Fenomeno interessante, ma la reazione del centrosinistra in Emilia-Romagna l’ha creata l’atteggiamento dello stesso Salvini. Trovo però positivo che tanti giovani si siano trovati in piazza senza insultare nessuno, spargendo un’energia positiva».



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