postato il 8 Novembre 2019 | in "Spunti di riflessione"

Emilia Romagna: Bonaccini eviti le foto di Narni

Per vincere non gli serve il Movimento

La mia intervista su Il Corriere della Sera

Senatore Casini, si dice che nella sua regione a fine gennaio si giochi la «madre di tutte le battaglie».
«No. La “madre di tutte le battaglie” sono le elezioni politiche. Non c’è niente di più improprio di trasferire sulle elezioni locali significati nazionali. È una malattia italiana».

Ma il voto in Emilia-Romagna, questa volta, sembra un redde rationem.
«Non si vuole capire che questo atteggiamento crea un’instabilità permanente. A questo punto faremmo meglio ad accorpare tutte le elezioni, locali e nazionali, in un solo giorno: chi vince vince. Ed eviteremmo questo stillicidio di un voto ogni sei mesi che sembra sempre decisivo. E non lo è».

Non negherà che se Salvini prevale perfino in Emilia- Romagna il significato è nazionale.
«Alt. Io non dico che sia irrilevante se vince Salvini. Ma è molto più rilevante come agisce il governo. Sono più preoccupato dei litigi, della capacità o meno di affrontare questioni grandi come l’Ilva. Insomma, questo governo sta in piedi se fa bene e non se Salvini vince o perde un’elezione locale».

Il governo vive già adesso forti tensioni
«Non credo che Zingaretti, Di Maio o Renzi, quando hanno deciso di governare, pensassero che sarebbe stato un pranzo di gala. Credo che fosse chiaro a tutti che o finisce la legislatura oppure questo governo non ha ragione di esistere. Insomma, invece di isterismi e fibrillazioni, ci vorrebbero nervi saldi. Se fai politica e non hai i nervi saldi, tanto vale che lasci il campo ai tuoi avversari…».

Ma l’alleanza politica tra il Pd e il M5S, dopo l’Umbria, è già bocciata.
«Io contesto che questo governo debba trasformarsi in un laboratorio del nuovo centrosinistra. Hanno reso l’Umbria un test nazionale e si è visto come è andata. Non si faccia lo stesso con l’Emilia dove i 5 Stelle sono sempre stati antagonisti del Pd. Con che logica, adesso, dovrebbero correre alleati?».

Perché se non si alleano Bonaccini perde.
«Bonaccini può farcela a prescindere. Anzi, le dico di più, ce la fa se non si fa alcuna foto con i leader nazionali, se respinge ogni abbraccio romano, se dice a tutti: grazie, ma state a casa, non venite qui a fare campagna elettorale».

E perché?
«Perché non serve alcuna nuova foto di Narni, anzi. Ci sono settori delle società emiliana che a livello nazionale sono più vicini al centrodestra e che invece voteranno per lui perché ha governato bene, conosce il territorio, le esigenze degli imprenditori, non è vissuto come una sinistra tradizionale. L’elettorato ormai è fluido».

E se invece lo scontro in Emilia diventa la replica di quello che c’è a Roma?
«Se si accetta questo schema, le elezioni sono già perse. Ma io credo invece che Bonaccini, proprio se si tiene lontano da questo schema, ce la farà».



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