Ddl intercettazioni, per blog e siti rischio di autocensura
Il disegno di legge sulle intercettazioni, così com’è oggi, ancora non va. L’Udc si è fortemente battuta per il miglioramento del testo, e continuerà a farlo nei prossimi giorni contro il rischio censura che aleggia su blog e siti internet. In particolare, contro la misura che prevede per gli stessi l’obbligo di rettifica delle notizie pubblicate entro 48 ore, equiparandole di fatto a testate giornalistiche.
“Pretendere di applicare tale limite anche ai blog e ai siti non sarebbe ragionevole e determinerebbe, consapevolmente o meno, il
rischio concreto di auto-censura del web – ha dichiarato oggi il deputato dell’Udc Roberto Rao, componente della commissione giustizia della Camera – Ecco perché tra le modifiche al ddl intercettazioni per le quali ci impegneremo fortemente in Aula c’è anche quella che limita solo alle testate giornalistiche on line (per le quali come è noto si applicano gli stessi obblighi giuridici della carta stampata) l’obbligo di rettifica entro 48 ore”.
Per un approfondimento leggi anche: Ddl intercettazioni, si può fare di meglio
qualcuni mi spieghi, perchè non capisco bene: ma l’emendamento D’Alia all’art 50 del pacchetto sicurezza non era, in effetti, una possibilità data al ministro degli interni, quindi al governo, di censurare i siti non graditi? Ammetto che nella Rete viaggiano commenti, politici , poco educati e offensivi ( nei modi, non nei contenuti ) ma forse questo emendamento, peraltro non approvato,era un regalo a questo governo liberticida !
@Luisella
la invitiamo a guardare questa intervista al senatore D’Alia, in cui vengono chiarite le sue posizioni a riguardo.
Di seguito il link
http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeID=3&ID=90631
Cordiali saluti,
Redazione
L’intervista a D’alia, che appare sul blog di Grillo, corredata da “irosi”commenti , a firma Alessandro Gilioli e pubblicata dall’Espresso e quindi falsa? grazie in ogni caso della vostra puntuale e sollecita risposta di prima.
luisella per farla breve: l’emendamento che tu citi risale al 2009, e fu ritirato dallo stesso d’alia quando si accorse che rischiava di diventare un’arma di censura e non di tutela.
Noto con piacere che chi parla chiaro e in maniera diretta ha una forte presa sull’opinione pubblica semplicemente perchè sembra più pulito, più sincero, più orientato all’interesse della comunità e non a quello dei singoli, dei palazzi del potere o della “cricca”.
L’UDC se in certi momenti cerca di rendersi moderno, dare spazio ai giovani, ambire ad una leadership di legalità e trasparenza, in altri lascia trasparire una sorta di garantismo non facendo altro che disorientare il proprio elettorato. Perdere qualche seguace dell’esponente indagato e emerginato almento dagli incarichi di partito non solo risulterebbe coerente con le tante dichiarazioni di legalità ma avvicinerebbe una fetta di quei giovani che sembrano intimiditi dalla parte nascosta di un partio che inevitabilmente è custode di episodi di malcostume ormai passati.
Garantire una liberta di espressione all’interno e all’esterno del partito sarebbe un grande atto eroico per la difesa dell’informazione come unica vera arma di legalità in una democrazia avanzata.
luisella, quale intervista sul blog di grillo?
se ti riferisci a quella citata da travaglio alcune settimane fa, lo stesso travaglio poi ha detto di essersi sbagliato ed essere incappato in una bufala