Banche: Commissione per verità ai risparmiatori, non palcoscenico campagna elettorale
Eletto alla Presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario
Mai, nella mia vita parlamentare, mi sono trovato a non ricercare un incarico come quello che oggi avete deciso di conferirmi. Ma credo che prima delle inclinazioni personali, vengano i doveri istituzionali.
Non vi nascondo che sono preoccupato per il compito che abbiamo davanti, con tempi limitati e con una campagna elettorale per alcuni versi già cominciata.
È necessario dare una prima risposta di verità ai risparmiatori italiani che sono stati coinvolti, verificando l’eventuale esistenza di manipolazioni o truffe: lo dovremo fare in tempi limitati e indagando su un periodo di tempo che andrà prioritariamente definito dalla Commissione stessa.
Fermo restando l’autonomia delle indagini giudiziarie che sono in corso e in uno spirito di leale collaborazione tra i poteri dello Stato, guiderò la Commissione senza timidezze nell’individuare responsabilità personali o istituzionali che dovessero emergere.
Allo stesso modo, se qualcuno ritiene che questa sede debba diventare l’ideale palcoscenico di una lunga campagna elettorale in corso in Italia, non pensi di trovare nel presidente alcuna complicità: una Commissione come questa o lavora con serietà o diventerà un altro elemento di discredito della politica.
Abbiamo poco tempo, e non possiamo perderne. A cominciare dal primo adempimento che è quello del regolamento, che sarà la nostra bussola.
Evidentemente questa Commissione dovrà lavorare anche il lunedì e il venerdì, giorni inconsueti per l’attività parlamentare. Ma o si lavora così, o nei prossimi mesi si potrà fare ben poco.