postato il 17 Novembre 2011 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Torna la nebbia in Val Padana

“Riceviamo e pubblichiamo” di Jakob Panzeri

Apre il parlamento padano. Per festeggiare é ritornata anche l’ospite d’onore della Padania: la nebbia: “Lassa pure ch’el monde l’ disa / ma Milàn l’è un gran Milàn / Porta Cica e la Bovisa / che d’intorni propi san / e la nebbia che bellezza /la va giò per i polmon”. Una delle ultime apparizioni del parlamento ricorreva nell’anno 2007, per festeggiare il 71° compleanno di Belusconi. Silvio fu omaggiato da un grosso masso con inciso il sole delle Alpi e una maglietta calcistica con la scritta Milàn (con l’accento giusto). I giornalisti maliziosi spettegolarono di una foto incorniciata che ritraeva la Brambilla a “Porta a Porta” vittima di una telecamera birichina e di una gonnella troppo corta, ma noi che siamo puri e candidi non indulgiamo in corrispondenze di amorosi sensi. Curiosando tra i deputati del parlamento del Nord si scoprono cose interessanti e denominazioni ispirate in modo variamente creativo a variegate ideologie politiche: il Salvini che non ti aspetti è leader dei comunisti mentre troviamo un Maroni in veste socialdemocratica difensore dei diritti del lavoro. Sopresa: risultò eletto al parlamento padano anche Benedetto della Vedova nel tentativo di convertire i padani al liberismo e all’antiproibiziosmo. Poi il sipario era calato ma ora si è riaperto, proprio in occasione del conferimento dell’incarico di formare un nuovo governo a Monti, l’inflessibile SuperMario che multò Bill Gates.  Non mi è piaciuta la scelta dei leghisti. Ho avuto l’impressione che si siano distaccati da un governo che sarà e non può non essere “rigore, lacrime e sangue”, cercando qualche espediente per riaccendere demagogicamente l’orgoglio padano su un territorio che in questo momento si allontana da loro drammaticamente. La Lega si ritroverà all’opposizione con un Di Pietro che dopo aver fondato i ¾ della sua politica sull’antiberlusconismo ora deve cercare di inventarsi qualcos’altro oltre “Che c’azzecca?” . E’ un’opportunità sprecata.  Il lombardo vota la Lega perché vede gli imprenditori squali assumere solo clandestini per pagarli quattro soldi, sfruttandoli indecorosamente senza rispettare la loro dignità umana e alimentando il lavoro nero e la disoccupazione, il veneto sente la Lega con il suo linguaggio semplice, legato alla pancia e ai problemi più materiali. Come insegna Spinoza, io non derido e non disprezzo la Lega, cerco di comprenderla. Sono convinto che la Lega capisca in sostanza alcuni problemi del Nord e a modo suo ami il suo popolo e la sua terra. Ma sono anche convinto che sbagli nella forma e che se fosse in grado di liberarsi del folkrole e di alcune venature purtroppo presenti di chiusura e xenofobia, potrebbe un giorno aspirare ad essere un movimento in grado di parlare all’Italia intera . Sogno un giorno in cui Maroni, che stimo ed è stato l’elemento più illuminato di questo governo a parer mio e di Roberto Saviano che lo giudicò uno dei migliori ministri anti mafia di sempre, possa un giorno viaggiare in Meridione e parlare delle bellezze di Napoli e della Sicilia e della necessità di migliorarsi insieme e abbracciarsi in un futuro dal sorriso migliore. Ma così assolutamente no: non crediate, amici leghisti, di salvare l’Italia e con l’Italia il vostro popolo arroccandovi tra gli scranni di un parlamentino con la falsa ambizione di riavvicinare il popolo. Se è così fareste meglio a nascondervi. Siete stati al governo 1284 giorni. Sapete cosa successe nel 1284? Lo so, questo riferimento è un po’ tirato per i capelli, diciamo alla Voyager ma è carino: la battaglia della Meloria e la crisi della repubblica pisana, anni in cui fu protagonista assoluta il conte Ugolino della Gherardesca che sempre più lontano dai suoi cittadini terminò la sua vita negli stenti addentando il cranio e nutrendosi della carne dei propri figli. Cambiate rotta perché non abbiate a fare questo ai vostri figli settentrionali.

 

 



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