Tutti i post con tag: intervista

Rassegna stampa, 22 agosto 2011

postato il 22 Agosto 2011

Si ritorna, dopo una lunga assenza, a ragionare insieme di politica e cose di casa nostra. E lo si fa in “grande stile”, con una concentrazione niente male di articoli sull’Udc e Casini. Partiamo, allora, con l’intervista che il nostro Presidente ha rilasciato a Ugo Magri della Stampa, in cui assicura che se Berlusconi avrà il coraggio di smettere di giocare a nascondino e di prendere l’iniziativa lui, troverà nell’opposizione una sponda dialogante e collaborativa: questo è il tempo dei sacrifici e delle scelte impopolari, non ci può permettere di continuare a ciondolare e a cincischiare, rifiutando decisioni importanti e soprattutto difficili. Ma può, davvero, il premier riuscirci? Se continua a subire i veti della Lega (che è in grossi problemi, leggete Cundari dall’Unità), sicuramente no (anche perché da quelle parti sono grandi amanti del dialogo, come ci insegna Bossi). E non ci riuscirà nemmeno (come vi racconta Zuccolini sul Corriere) continuando un corteggiamento nei nostri confronti che non porta da nessuna parte (se per qualcuno non fosse chiaro: da nessuna parte). Da un Presidente a un altro, da Casini a Napolitano: ieri, il Capo dello Stato è intervenuto al Meeting di Cl a Rimini, tenendo un discorso alto e preciso, che ha rappresentato un duro attacco alle inconsistenti politiche dell’attuale governo: per aiutarvi in una sua comprensione più vasta possibile, vi indichiamo che su La Stampa potete trovarne ampi stralci; mentre su altri giornali ci sono delle opinioni interessanti: Cacace sul Messaggero scrive di “ultimo avviso del Colle” (tutto sta per cambiare, nuove forze si stanno muovendo); Massimo Giannini esalta il forte richiamo alla “verità” espresso da Napolitano (memore della grande lezione della Arendt su verità e democrazia); il Giornale, infine, con un pezzo di Macioce insinua qualche dubbio sull’insolito rapporto tra la platea di Cl e il Presidente Napolitano (o “presidente condottiero”, come lo definisce Alfieri su La Stampa).

Casini: “Berlusconi osi senza subire i veti di Bossi. Il Parlamento lo sosterrà” (Ugo Magri, La Stampa)

Il Pdl continua a «corteggiare» l’Udc ma Casini conferma il no dei centristi (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera)

Casini: grazie degli insulti così si vede la differenza (Il Messaggero)

La Lega tratta con il governo intanto ripesca la secessione (Francesco Cundari, L’Unità)

Napolitano – Il linguaggio della verità (La Stampa)

L’ultimo avviso del Colle (Paolo Cacace, Il Messaggero)

La strana passione di Cl per un ex Pci (Vittorio Macioce, Il Giornale)

Il Falò delle Verità (Massimo Giannini, La Repubblica)

E il Presidente “condottiero” conquista la platea (Marco Alfieri, La Stampa)

Romano – Strana guerra senza vincitori (Sergio Romano, Corriere della Sera)

Quello che Silvio non può dire (Vittorio Feltri, Il Giornale)

Montezemolo: “Il nuovo partito? Forse fra un anno e mezzo” (Sandra Riccio, La Stampa)

Intimidazione e disinformazione sui cattolici (Pierluigi Castagnetti, l’Unità)

Il ruolo forte della Chiesa (e un gesto per il Paese) (Aldo Cazzullo, Corriere)

Bottega padana (Andrea Cangini, QN)

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«Ci vuole un armistizio, governo di unità nazionale»

postato il 31 Luglio 2011

Pubblichiamo da ‘Il Corriere della Sera’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Roberto Zuccolini
ROMA — «Se c’è bisogno non andiamo in vacanza. E comunque siamo pronti: una chiamata e torniamo a Roma. Ma si faccia qualcosa subito, prima che sia troppo tardi».
Non urla Pier Ferdinando Casini. Anzi, rimprovera l’ldv che chiede di votare l’ennesima sfiducia a Silvio Berlusconi: «È infantile». Ma il suo è comunque un grido di allarme di fronte a quello che chiama l’«immobilismo» del governo di fronte alla crisi, la sua «inerzia» di fronte all’appello delle forze sociali: «Le convochi nelle prossime ore: che aspetta?». Ci vuole, per il leader dell’udc, «un armistizio» fra tutte le forze politiche, che porti ad un «governo di unità nazionale» che non sia guidato da Silvio Berlusconi, ma «senza penalizzarlo».

Qual è la cosa più importante da fare dì fronte alla crisi che sta attaccando l’Italia?
«Prenderne coscienza sul seno il più presto possibile: stiamo vivendo un momento drammatico per il Paese. Lo dico alla maggioranza, ma anche all’opposizione».

L’Udc, insieme a tutta l’opposizione, ha favorito l’approvazione della manovra economica in tempi record.
«Sì, ma non è bastato a risollevare l’Italia, anche perché il provvedimento è stato spalmato soprattutto sul 2013 e il 2014. E non mi dicano che siamo sotto l’attacco della speculazione internazionale che colpisce l’Europa. La verità è che purtroppo c’è sfiducia nei confronti del nostro Paese per l’assenza di misure serie e di segnali politici adeguati». [Continua a leggere]

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«Ora Berlusconi è finito, ho rispetto per il segretario ma chiuda con il bipolarismo»

postato il 3 Luglio 2011

Pubblichiamo da “La Repubblica” l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Goffredo de Marchis

«Berlusconi un tempo agitava il popolo contro il palazzo, ora sta asserragliato nel palazzo preoccupato dal popolo. L’elezione di Alfano alla segreteria del Pdl non va sottovalutata ed è un segno, più eloquente di altri, che la parabola di Silvio si sta esaurendo». Pier Ferdinando Casini osserva da fuori ciò che succede nel centrodestra. Ma lo fa con occhi esperti perché quella è stata casa sua per molti anni. «Aspetto il neosegretario alla prova dei fatti», dice il leader centrista. «E’ un ragazzo intelligente che ha un compito difficile».

Alfano punta a costruire la costituente popolare anche con voi. Senza chiedervi i voti per puntellare il governo. È la strada giusta per un dialogo con l’Udc?
«Non mi meravigliano le parole di Alfano. Il Terzo Polo è strattonato a destra come a sinistra. L’autosufficienza proclamata all’atto fondativo di Partito democratico e Popolo delle libertà infatti è rimasta sulla carta. Tutti sanno che la nostra forza è semplicemente decisiva. Nella politica italiana sta avvenendo qualcosa di molto importante. E l’elezione di Alfano, per alcuni versi, ne è la certificazione. Chi vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto può pensare sia solo la protesi di Berlusconi, o può sindacare sul modo singolare in cui è stato eletto». [Continua a leggere]

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Un governo per l’emergenza oppure è meglio votare

postato il 27 Giugno 2011

Il Paese rischia di morire di troppa demagogia

Pubblichiamo da “Il Messaggero” l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Claudio Sardo

«Non mi sono mai illuso che la doppia sconfitta elettorale inducesse Berlusconi alle dimissioni. Finché il pallottoliere di Montecitorio gli darà la maggioranza, proverà a resistere. Ma ciò aggrava le condizioni dell’Italia: questo governo, paralizzato dai contrasti, naviga a vista e non è più in grado di produrre le decisioni che servono al Paese». Pier Ferdinando Casini, leader Udc, risponde così all’appello lanciato ieri dal premier alle opposizioni. «Con tutto il rispetto per Berlusconi, noi abbiamo sempre dimostrato senso di responsabilità. E quando si è trattato di questioni di interesse nazionale, invece che di leggi ad personam o di baggianate proposte dalla Lega come il trasferimento dei ministeri, non è mai mancato il nostro apporto. Ma ora il premier non può cavarsela con la propaganda: o si va alle elezioni anticipate o si forma un governo di responsabilità nazionale. Qualunque altra soluzione non è all’altezza dei problemi. Piuttosto che galleggiare, o continuare con le polemiche come quelle di oggi tra Crosetto e Tremonti, meglio votare subito. Se invece, dopo tre anni persi, si volesse davvero dare un significato positivo alla legislatura, allora non c’è altra strada che un governo di ampie convergenze per realizzare le riforme economiche e istituzionali più urgenti».

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Rassegna stampa, 24 giugno 2011

postato il 24 Giugno 2011

Pier Ferdinando Casini, intervistato da La Stampa, auspica un governo di unità nazionale e invita Berlusconi a farsi da parte: per governare l’Italia serve un’assunzione di responsabilità o rischiamo seriamente di essere travolti. Il problema è che gli appelli alla ragionevolezza cadono nel vuoto di fronte a un governo che sembra essere inchiodato in un eterno ciclo irrisolto: solo un anno fa si parlava tanto di legge sulle intercettazioni, discussione poi caduta nel vuoto; e ora ci ritroviamo nella stessa situazione, tra decine di spot e zero proposte concrete. L’importante è dare conto a Gigi (Bisignani).

Casini: “Governo di unità nazionale, Berlusconi lasci o saremo travolti” (Antonella Rampino, La Stampa)

Scontro sulla legge bavaglio (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Sorgi – “Legge bavaglio” difficile da riproporre (Marcello Sorgi, La Stampa)

Calabresi – Governo, la grande recita (Mario Calabresi, La Stampa)

Berlusconi prova a rassicurare Parigi (Gerardo Pelosi, Sole24Ore)

Di Pietro: «Berlusconi è una persona sola. Se fa riforme vere lo sosterrò» (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)

Di Pietro si difende: non posso menare il premier (Silvio Buzzanca, La Repubblica)

Montezemolo: «Una costituente riscriva le regole della democrazia» (Roberto Bagnoli, Corriere della Sera)

Bossi spara sui suoi, ora la Lega rischia grosso (Giuliano Zulin, Libero)

Guerra nella Lega, ora il congresso (Tommaso Labate, Il Riformista)

Le trame di Frattini e Bisignani sul Pdl. (Guido Ruotolo, La Stampa)

Di Vico – La tosatura iniqua degli «invisibili»: 7 punti per far cassa senza garanzie (Dario Di Vico, Corriere della Sera)

La ragnatela del “Bisi”: come creare una doppia verità (Fabrizio D’Esposito, Il Fatto Quotidiano)

Saviano e «metà» Fazio a La7. Santoro tratta (Avvenire)

Numeri e idee per capire chi ha vinto davvero le ultime elezioni con il Web (Claudio Cerasa, Il Foglio)

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«Non ci arruoleranno, il Terzo Polo è una realtà»

postato il 20 Maggio 2011

Pubblichiamo da ‘Il Messaggero’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Claudio Sardo

ROMA – «Ma cosa si immaginavano? Che ci saremmo arruolati, al suono della fanfara, con un Pdl in piena deriva estremista o con de Magistris e Pisapia? E, se avessimo fatto una simile scelta, cosa direbbero oggi i politologi che ci criticano? Direbbero che il Terzo Polo è tornato sotto le ali protettive di Berlusconi oppure, all’opposto, che si è aggiunto all’ammucchiata anti-berlusconiana». Pier Ferdinando Casini è convinto che il non schierarsi nei ballottaggi di Milano e Napoli sia stata la scelta migliore. Una scelta obbligata da «ragioni di coerenza». Ma anche un investimento politico perché «l’autonomia del centro resta l’antidoto migliore, di cui il Paese dispone, a questo bipolarismo radicalizzato e inconcludente». E il risultato elettorale ottenuto dal Terzo Polo «dimostra fin d’ora che nella prossima legislatura né il Pdl, né il Pd avranno la maggioranza dei seggi in Senato e dunque sarà possibile avviare una fase politica nuova, nel segno nuovo dell’unità nazionale».

Presidente Casini, nel descrivere come estremiste o eccessivamente radicalizzate le opzioni in campo a Milano e Napoli, non rischia di far torto agli elettori?
«Gli elettori hanno sempre ragione. E la nostra scelta è la più rispettosa nei loro confronti. Dico di più: se gli elettori hanno premiato in modo così massiccio Pisapia e de Magistris bisogna comprendere bene anche la loro ragione politica. I milanesi non sono diventati di colpo tutti estremisti. È stato Berlusconi a dare alle elezioni un carattere politico nazionale: e gli elettori lo hanno bocciato. Ma il rispetto è dovuto anche all’intelligenza di chi ha votato per noi e lo ha fatto per investire sul futuro. Non potevamo accantonare il nostro progetto per qualche assessorato. Ora i nostri elettori sceglieranno in libertà la soluzione che sembra loro più positiva o meno negativa per la loro città». [Continua a leggere]

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L’intervista di Fini è impeccabile

postato il 12 Gennaio 2011

Quella di Fini è una intervista impeccabile.

Pier Ferdinando

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