Tutti i post con tag: Berlusconi

Rassegna stampa, 4 agosto ’11

postato il 4 Agosto 2011
Ieri dibattito alla Camera sull’informativa urgente del Premier, Silvio Berlusconi. Così come avevamo pronosticato proprio nelle nostre varie rassegne, tutto si è risolto in una deludente passerella parlamentare: Berlusconi ha preferito non un approccio soft, ma proprio inesistente: si è limitato, infatti, a una replica stanca dei discorsi del 29 settembre e del 13 dicembre – tante promesse, poche realtà (tanto che, leggete Palmerini sul Sole, il “low profile” ha scontentato anche i parlamentari di maggioranza). Deludenti anche l’esordio del neo segretario Pdl, Angelino Alfano, e la replica del leader del Pd, Pierluigi Bersani: tutti i giornali, oggi, sono concordi nel ribadire che l’intervento migliore – una spanna sopra tutti – lo ha tenuto il nostro Pier Ferdinando Casini: “parla Pier Ferdinando, si spengono gli Ipad”, scrive Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera; secondo Marco Tarquinio, poi, “Casini ha dimostrato cosa significa opposizione responsabile”. Pier, infatti, ha anche vanificato il gioco della maggioranza, ripetendo che solo “una fase di armistizio tra i principali partiti può salvare l’Italia”, “non improbabili governi tecnici, ma governi che nascano dalla volontà del Parlamento, dei partiti” e che “il problema oggi non è la liquidazione politica di Berlusconi”: pensare che “la fine politica di qualcuno significhi il successo” significa sottovalutare “le difficoltà che abbiamo davanti e il momento che stiamo vivendo”. E, in conclusione, ha anche lanciato dei punti fondamentali per il rilancio della nostra economia (proprio per questo è riuscito a raccogliere i maggiori consensi): anticipare la riforma fiscale, aumentare la tassazione delle rendite finanziarie, liberalizzare la rete energia, lanciare una Commissione per la Crescita (su Liberal, con un articolo di Errico Novi, ne trovate un’analisi attenta – mentre Savino Pezzotta chiede una svolta immediata). Sergio Rizzo scrive, sul Corriere, di “attese deluse”, mentre Franco Cangini su QN rileva alcuni “segnali di vita nella palude parlamentare” e loda – anche lui – il nostro discorso responsabile e “con i piedi piantati per terra”: imperdibile, poi, l’attacco sferrato dall’AD di Fiat, Sergio Marchionne, che ha chiesto – trovate tutto su La Stampa – un “cambio di leadership”, perché solo così si può veramente uscire dalla crisi (concordiamo perfettamente). Secondo Micaela Bongi, che trovate sul Manifesto, l’intervento che abbiamo sentito ieri è quello di uno “statista” ormai arrivato alla fine della propria parabola, mentre secondo di Tito Boeri, forse, sarebbe stato meglio che il Premier non avesse proprio parlato; infine, assai interessante, è il retroscena del Corriere, a firma di Maria Teresa Meli, sull’armistizio tra Giulio e Silvio: anche perché, secondo Claudia Fusani sull’Unità, mentre questi due si fanno la guerra, Angelino Alfano cerca di vincere la propria personalissima battaglia all’interno del Pdl (sarà vero?).

Casini: “Tavolo comune per favorire la crescita” (Errico Novi, Liberal)

Casini apre uno spiraglio e scarica Pd e Idv (Il Giornale)

Bersani: basta, si dimetta. Casini: serve un armistizio (Ettore Colombo, Il Messaggero)

Bersani va all’attacco: “Tutto sbagliato”. Casini offre un patto (Monica Guerzoni, Corriere)

Berlusconi: “Più forti della crisi”. E pensa di anticipare la manovra (Francesco Cramer, Il Giornale)

Berlusconi arruola Pier e pensa al piano B (Salvatore Dama, Libero)

Il premier parla agli elettori e snobba la proposta Casini (Ugo Magri, La Stampa)

Il Cav. difende la solidità dell’Italia e segue la via dialogante del Quirinale (Il Foglio)

Segnali di vita nella palude (Franco Cangini, QN)

Quella “fiaccola” che allunga la vita allo statista (Micaela Bongi, Il Manifesto)

Pdl, tra il premier e Tremonti. Alfano vince la sua partita (Claudia Fusani, l’Unità)

Parole in libertà (Tito Boeri, La Repubblica)

Paradosso senza sbocchi (Carlo Fusi, Il Messaggero)

Ora misure choc come fecero gli inglesi nel 2008 (Luca Fornovo, La Stampa)

Non ci siamo. Una svolta o si muore (Savino Pezzotta, Liberal)

Marchionne: “Per ridare credibilità all’Italia serve una leadership più forte” (Marco Alfieri, La Stampa)

Malumori anche nel Pdl e nella Lega per il basso profilo (Lina Palmerini, Sole24Ore)

L’urgenza della realtà, l’obbligo di cambiare passo (Stefano Folli, Sole24Ore)

Le attesa deluse (Sergio Rizzo, Corriere)

L’armistizio tra il Cavaliere e Tremonti (Maria Teresa Meli, Corriere)

La fatica e il coraggio (Marco Tarquinio, Avvenire)

I deputati Udc: “Così il Governo soffoca il pluralismo” (Avvenire)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 4 agosto ’11

Salviamo ‘sto Paese

postato il 4 Agosto 2011

“Deve esserci un accordo / se ci sta a cuore la salvezza del paese. / Salviamo ‘sto paese? Eh? / C’è bisogno di un’intesa / vogliamo tutti insieme metterci / a pensare seriamente alla ripresa? Eh? economica? Sì? / Bisogna lavorare sul concreto / bisogna rimboccarsi le maniche per incrementare la produzione e assicurare / uno stabile benessere sociale a tutti coloro / ai quali noi, per il momento / abbiamo chiesto sacrifici / vogliamo uscire a testa alta dalla crisi? Eh? / Salviamo ‘sto paese? Sì?” Queste parole di una canzone di Giorgio Gaber hanno più contenuto e senso di molti dei discorsi – ripetizione di un’ormai stanco canovaccio politico – che si sono ascoltati, durante l’informativa sulla crisi, nelle aule di palazzo Montecitorio e di palazzo Madama. A noi, in particolare, una proposta ha colpito positivamente, ovvero quella dell’On. Pier Ferdinando Casini di dar vita ad una commissione bipartisan per la crescita. È giunto il momento, infatti, che anche il nostro Paese, al pari delle altre democrazie occidentali, si ponga l’interrogativo sul ruolo e la missione che come comunità nazionale intende assumere in un orizzonte temporale almeno decennale. Probabilmente, così, si riuscirebbe anche ad arginare la perdita del senso di cittadinanza di una larga parte dell’economia e della società (si pensi alla fuga dei cervelli) – con evidente positivi benefici sull’economia nazionale – che, indipendentemente da chi sta al governo, proprio perché internazionalizzata non si sente più italiana, pur avendo il nostro stesso passaporto. La nostra modesta esperienza in significative piattaforme generazionali europee e nazionali – vuoi lo Youth Forum, lo YEPP o il Forum nazionale dei giovani – ci induce a ritenere che quanto proposto, ieri, dall’On. Casini possa avere effetti favorevoli, non solo economici, anche sociali, se naturalmente interpretata secondo dinamiche bipartisan e logiche non settoriali. Ben venga, allora, l’istituzione di una commissione nazionale per la crescita che possa, in qualche modo, inserirsi nel solco dell’esperienza della Commissione Attalì; seguendo l’esperienza di un paese, come la Francia, che aveva (e ha ancora) da affrontare e vincere sfide comuni all’Italia a partire dal problema di liberare energie e risorse per la crescita, e dalla questione dell’approvazione di riforme che promuovano i talenti, l’iniziativa individuale e collettiva, la capacità e la voglia di intraprendere, di sperimentare, di innovare, di competere, di rischiare. Non è un caso, forse, se la Commissione Attalì – così come notato dal prof. Mario Monti e dal Sen. Franco Bassanini, membri della commissione francese -, “ha suscitato in Italia, fin dal momento della sua costituzione, un’attenzione e un interesse straordinari e imprevisti. In nessun altro paese europeo, a parte la Francia, se ne è discusso e scritto quanto in Italia”. Insomma, per dirla sempre con le parole di Gaber, “bisogna far proposte in positivo / senza calcare la mano sulle possibili carenze (…) / Cerchiamo di essere realisti. Non lasciamoci trarre in inganno… dalla realtà!”

Francesco Nicotri e Riccardo Pozzi

Commenti disabilitati su Salviamo ‘sto Paese

Ospite di ‘Uno Mattina’

postato il 4 Agosto 2011
2 Commenti

Caffè e quotidiano, aspettando Pier a ‘Uno Mattina’

postato il 4 Agosto 2011

“Parla Pier Ferdinando, si spengono gli Ipad”, così scrive Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera, “Casini ha dimostrato cosa significa opposizione responsabile” è il giudizio di Marco Tarquinio. Sono testimonianze e pensieri che ci confermano come –lo avevamo già colto dai giudizi degli italiani su twitter– sia stato centrale ieri l’intervento di Casini in Aula, dopo la delusione dell’intervento del Presidente Berlusconi. A seguire riportiamo alcuni articoli di stamani da leggere nell’attesa di ascoltare Pier Ferdinando Casini alle 8,45 a ‘Uno Mattina’ (Rai1). Seguirà poi la consueta rassegna stampa che oggi si aggiunge ricchissima.

Rizzo – Le attese deluse (Sergio Rizzo, Corriere della Sera)

Tarquinio – La fatica e il coraggio (Marco Tarquinio, Avvenire)

Parla Pier Ferdinando, si spengono gli Ipad. Poi i deputati corrono a fare le valigie (Fabrizio Roncone, Corriere della Sera)

Il premier parla agli elettori e snobba la proposta Casini (Ugo Magri, La Stampa)

Folli – L’urgenza della realtà, l’obbligo di cambiare passo (Stefano Folli, Sole24Ore)

Commenti disabilitati su Caffè e quotidiano, aspettando Pier a ‘Uno Mattina’

Informativa sulla crisi, l’intervento di Casini

postato il 3 Agosto 2011
6 Commenti

Serve dl che anticipi manovra 2013-2014

postato il 3 Agosto 2011

Varare una commissione per la crescita che illustri le sue conclusioni entro 60 giorni

Se per otto giorni consecutivi la Borsa americana perde non è per colpa del presidente del Consiglio, almeno in questo caso. Ma il governo dovrebbe chiedersi perché lo spread tra titoli italiani e tedeschi ha sfiorato i 400 punti. Se sui mercati siamo sorvegliati speciali, forse ci sarà pure un problema di credibilità.
Noi chiediamo di anticipare con un decreto parti significative della manovra 2013-2014, riunendo il Parlamento per discuterlo anche in agosto. Il governo istituisca una commissione per la crescita, formata da rappresentanti di maggioranza e opposizione, con 60 giorni di tempo per elaborare proposte per la crescita del Paese.

Pier Ferdinando

1 Commento

Rassegna stampa, 3 agosto ’11

postato il 3 Agosto 2011
Oggi tentiamo insieme una lunga analisi ragionata sugli articoli che abbiamo selezionato per la nostra rassegna stampa. Argomento chiave è senza dubbio l’intervento che il Premier Silvio Berlusconi terrà oggi alle Camere in relazione al rischio default che grava sul nostro Paese: l’intervento, inizialmente previsto per le 15, è stato posticipato al pomeriggio, perché l’entourage di Palazzo Chigi ritiene più prudente parlare a mercati chiusi; e questo, già, vanifica parte del possibile risultato che un simile intervento poteva riscuotere: Il Foglio, infatti, ha pubblicato un interessante editoriale in cui si avanzavano alcune ipotesi sul “come” il Premier avrebbe potuto convincere i mercati, ma ora che la paura del confronto con le piazze economiche ha prevalso, viene scontato pensare che quello di oggi pomeriggio altro non sarà che una bella “passerella parlamentare”. Del resto, Francesco Bei su Repubblica ci offre un ricco retroscena sulle mosse di Berlusconi (la cui popolarità è crollata al 23%), che ai suoi più fidati collaboratori avrebbe raccomandato prudenza: “un tonfo e qui salta tutto” è il mantra ricorrente; anche perché sull’intervento alle Camere grave lo scetticismo di Lega e Tremonti e l’aperta ostilità di Bossi (che, nel frattempo, leggete Setti sul Giornale, è tornato ad indossare la “canottiera”: evviva!). Ma sapete cos’è la cosa più grave? La completa assenza del Ministro dell’Economia, che in momenti come questi dovrebbe rappresentare un baluardo e una sicurezza: e invece, il nostro Tremonti è sommerso dallo scandalo in cui è precipitato e Berlusconi penserebbe già a sostituirlo il prima possibile (circolano già i primi nomi: Grilli di Bankitalia, il ministro Sacconi e l’appena ottantenne Dini): secondo Feltri, sul Giornale, però, si tratterebbe solo di una toppa momentanea e forse, come rammendo, sarebbe peggio del buco. La Stampa, con uno speciale focus, chiede a due economisti di peso – quali Fitoussi e Savona – come e se Berlusconi riuscirà a convincere i mercati: per il primo, è assolutamente impossibile, mentre il secondo è più attendista; nettamente più drastico è il premio Nobel Micheal Spence, intervistato su Repubblica: la colpa non è del “contagio mondiale”, ma del nostro Governo, sempre più “distratto” e “in crisi”. Imperdibile è l’editoriale del direttore De Bortoli sul Corriere, che chiede più coraggio e decisione e al Premier di “preoccuparsi, per una volta, dei problemi dell’Italia”. E, in tutto questo, i cittadini come si sentono? Leggete l’ottimo Macaluso sul Riformista: ci sentiamo presi in giro, ubriacati di belle parole e bei discorsi, quando qui (e ha ragione Casini, che trovate su QN) servono i “fatti” e servono ora. Fatti che il Terzo Polo comincia a produrre: al Senato, ieri, è stata infatti presentata un’ottima proposta di legge avanzata dal senatore Nicola Rossi: l’introduzione dell’obbligo di pareggio di bilancio in Costituzione. Diciamo basta alla sproporzione tra entrate e uscite: serve responsabilità degli amministratori, per scongiurare l’aggravarsi della situazione.

Il Cavaliere: “Un tonfo e salta tutto” (Francesco Bei, La Repubblica)

Berlusconi calmerà i mercati? (La Stampa)

Vertice sull’Economia. Oggi Berlusconi in Aula (Lorenzo Fuccaro, Corriere)

Spence: “Governo distratto, navigate a vista” (Eugenio Occorsio, La Repubblica)

Primo: domare subito l’incendio (Ferruccio De Bortoli, Corriere)

Premier, la fiducia crolla al 23% (Jacopo Iacoboni, La Stampa)

Il cittadino con le spalle al muro (Emanuele Macaluso, Il Riformista)

Così il Cav. cercherà di convincere i mercati che l’Italia sta in piedi (Il Foglio)

Casini (QN)

Su Verdini la Camera dice no ai magistrati (La Discussione)

Su Tremonti e non solo (Vittorio Feltri, Il Giornale)

Ma sul superministro spunta l’ombra del commissariamento (Roberto Zuccolini, Corriere)

Una regola di responsabilità di fronte alla crisi dei mercati (Luca Cordero di Montezemolo, ItaliaFutura.it)

“Obbligo di pareggio nella Carta”. Parte la proposta del Terzo Polo (Alessandro Fulloni, Corriere)

Nicola Rossi: vincoli di bilancio in Costituzione (Sole24Ore)

E la Camera si allunga le vacanze. Tutti al mare fino a metà settembre (Pier Francesco Borgia, Il Giornale)

Metamorfosi di Bossi. Torna alla canotta per tenersi la Lega (Paola Setti, Il Giornale)

La spinta del Colle: il dovere del dialogo (Marzio Breda, Corriere)

Il silenzio irrituale sui ministeri al Nord (Michele Ainis, Corriere)

“Guerriglia nel Cie, è strategia della violenza” (Alberto Custodero e Corrado Zuninoo, La Repubblica)

Esplosiva Isola Capo Rizzuto (l’Unità)

Ecco perché ho rinunciato al referendum antiporcellum (Stefano Passigli, La Stampa)

Disconoscere l’avversario, errore fatale di destra e sinistra (Liberal)

Commenti disabilitati su Rassegna stampa, 3 agosto ’11

Crisi: basta spot, servono iniziative concrete

postato il 2 Agosto 2011

Mi auguro che domani, in Parlamento, il presidente del Consiglio ci porti un elenco di iniziative serie. I dati e gli spot ormai li conosciamo tutti e non sono serviti. Abbiamo invece bisogno di idee concrete e, se necessario, anche di ricorrere alla decretazione d’urgenza.
Le opposizioni, dal canto loro, devono convergere per aiutare a fronteggiare questa crisi dei mercati, perché continuare con la litania della richiesta di dimissioni non ha senso.

Pier Ferdinando

3 Commenti

«Ci vuole un armistizio, governo di unità nazionale»

postato il 31 Luglio 2011

Pubblichiamo da ‘Il Corriere della Sera’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Roberto Zuccolini
ROMA — «Se c’è bisogno non andiamo in vacanza. E comunque siamo pronti: una chiamata e torniamo a Roma. Ma si faccia qualcosa subito, prima che sia troppo tardi».
Non urla Pier Ferdinando Casini. Anzi, rimprovera l’ldv che chiede di votare l’ennesima sfiducia a Silvio Berlusconi: «È infantile». Ma il suo è comunque un grido di allarme di fronte a quello che chiama l’«immobilismo» del governo di fronte alla crisi, la sua «inerzia» di fronte all’appello delle forze sociali: «Le convochi nelle prossime ore: che aspetta?». Ci vuole, per il leader dell’udc, «un armistizio» fra tutte le forze politiche, che porti ad un «governo di unità nazionale» che non sia guidato da Silvio Berlusconi, ma «senza penalizzarlo».

Qual è la cosa più importante da fare dì fronte alla crisi che sta attaccando l’Italia?
«Prenderne coscienza sul seno il più presto possibile: stiamo vivendo un momento drammatico per il Paese. Lo dico alla maggioranza, ma anche all’opposizione».

L’Udc, insieme a tutta l’opposizione, ha favorito l’approvazione della manovra economica in tempi record.
«Sì, ma non è bastato a risollevare l’Italia, anche perché il provvedimento è stato spalmato soprattutto sul 2013 e il 2014. E non mi dicano che siamo sotto l’attacco della speculazione internazionale che colpisce l’Europa. La verità è che purtroppo c’è sfiducia nei confronti del nostro Paese per l’assenza di misure serie e di segnali politici adeguati». [Continua a leggere]

7 Commenti

L’assurdo valzer del bonus bebè

postato il 30 Luglio 2011

Nel 2006 700mila bambini italiani ricevevano, al momento della loro nascita, una lettera dal Presidente del Consiglio,  che così recitava: «Caro…, felicitazioni per il tuo arrivo! E’ il Presidente del Consiglio a scriverti per porti la prima domanda della tua vita: lo sai che la nuova legge finanziaria ti assegna un bonus di mille euro? I tuoi genitori potranno riscuoterlo presso questo ufficio postale. Un grosso bacio».  Insieme alla lettera vi era un modulo di autocertificazione, dove i genitori avrebbero dovuto dichiarare che il loro reddito complessivo non superava i 50.000 euro, e che opportunamente compilato e presentato ad un ufficio postale dava diritto a ritirare l’assegno da 1.000 euro.

Cinque anni dopo,  alcuni di quei bambini che avevano beneficiato del cosiddetto “bonus bebè” ricevono un’altra lettera,  questa volta del  Ministero delle Economia che perentorio avverte: «dagli accertamenti effettuati è emerso che Lei ha falsamente dichiarato di avere un reddito familiare complessivo non superiore a 50.000 euro… Si contesta, pertanto, di avere riscosso illecitamente il bonus bebè utilizzando un’autocertificazione mendace… Si intima la restituzione entro 30 giorni del bonus e il pagamento della sanzione amministrativa pari a 3.000 euro che dovrà essere effettuato solo dopo che il giudice penale si sarà pronunciato in merito alla punibilità della falsa autocertificazione». I bimbi a cinque anni non avranno capito un gran che, ma ai genitori sarà venuto un colpo: il ministero dell’Economia, senza troppe felicitazioni, rivuole indietro i soldi.

Al ministero non sono impazziti ma tentano di porre rimedio, piuttosto maldestramente, ad un grossolano errore del governo che nella missiva originaria non ha precisato  che il reddito da dichiarare era quello lordo e non il netto, e che le rendite patrimoniali erano incluse. E’ facile immaginare la reazione furibonda delle famiglie e delle organizzazioni a difesa dei consumatori che, giustamente, fanno presente che l’errore è dovuto alla poca chiarezza della modulistica inviata e si chiedono perché dovrebbero pagare i cittadini per una leggerezza del governo.  Ai dubbi di famiglie ed associazioni risponde, con una terza incredibile lettera, il  sottosegretario Giovanardi:  “Cara mamma e caro papà, sei anni fa vi arrivò una lettera firmata dal Presidente Silvio Berlusconi che vi avvertiva della possibilità di incassare un assegno di mille euro per la nascita di vostro figlio, nel caso in cui il vostro reddito complessivo fosse stato inferiore ai 50 mila euro. Su oltre 700.000 assegni inviati e incassati dagli aventi diritto purtroppo circa 8.000, ad una verifica fatta dagli uffici sull’autocertificazione, sono risultati non in regola con quanto stabilito dal Parlamento. Come delegato per  la Presidenza del Consiglio dei Ministri alle politiche per la famiglia, innanzitutto mi scuso per i toni sgarbati e minacciosi della lettera che gli uffici del Ministero dell’economia vi hanno inviato per richiedere la restituzione di tale somma. Come ho già dichiarato alla Camera dei Deputati giovedì 21 luglio 2011 rispondendo ad interpellanze dei Parlamentari, chi ha ricevuto la lettera può prendere contatto con gli uffici che vi hanno scritto per dimostrare la correttezza dell’autocertificazione e non procedere alla restituzione. Se questo non fosse possibile, perché per esempio c’è stato un equivoco fra reddito lordo e reddito netto, tutto potrà venire sanato con la restituzione dei mille euro, senza interessi e se necessario anche a rate. In sostanza  è come se una banca vi avesse prestato sei anni fa mille euro e oggi ne richiedesse semplicemente la restituzione senza nessun interesse. Posso concordare con voi che la cosa sia spiacevole ma bisogna anche tener conto delle centinaia e migliaia di coppie a cui è nato un figlio e che i mille euro non li hanno incassati perché hanno interpretato correttamente la norma di legge. Nell’augurare ogni bene a voi e alla vostra famiglia, colgo l’occasione per salutarvi con viva cordialità”.

La vicenda è davvero surreale se non ridicola, fortunatamente la sanzione è stata cancellata ma restano il grossolano errore del governo e il disagio per le famiglie che in tempi di ristrettezza economica e di assenza di politiche familiari si vedono comunque costrette a restituire un bonus che si è presto rivelato un malus.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Maria Pina Cuccaru


2 Commenti


Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram