postato il 29 Luglio 2011 | in "Rassegna stampa"

Rassegna stampa, 29 luglio ’11

È emergenza, sia sul piano economico che su quello politico, ma la maggioranza sembra non rendersene conto: lo spiega Pier Ferdinando Casini, su Liberal, che rilancia l’invito alla responsabilità da parte del governo; servono idee e progetti, bisogna ridare ossigeno all’economia, altro che processi brevi o lunghi. Ma questo il Premier non riesce a capirlo, visto che è così assorbito nelle sue cose ed ecco che la “vacatio governativa” deve essere colmata dal richiamo alto e autorevole del Presidente della Repubblica (una vera e propria “trincea”, sottolinea Bei su Repubblica), Giorgio Napolitano, che ieri è intervenuto su due fronti importanti: sul trasferimento dei ministeri al Nord, definito “incostituzionale” (il nostro segretario Cesa rincara la dose: “buffonata”), e sull’emergenza carceri, che ha raggiunto un livello di inumanità intollerabile. Proprio la questione del sovraffollamento delle carceri è stata definita, dal neoministro alla Giustizia Nitto Palma, la “priorità assoluta del governo”. Peccato, però, che l’approvazione qualche ora fa al Senato del cosiddetto “Processo Lungo”, abbia dimostrato che le priorità del nostro governo restano sempre altre: e così cade nel vuoto l’appello che Luca Palamara, presidente dell’ANM, aveva lanciato stamattina, dalle colonne del Corriere, al nuovo ministro. Si allarga poi, all’interno del governo, la bufera su Tremonti: il ministro dell’Economia oggi ha scritto al quotidiano di Via Solferino per spiegare la propria estraneità ai fatti (“ho commesso qualche stupidaggine, ma nessun illecito” giura) e ieri (scherzando?) ha fatto sapere di essersi “dimesso da inquilino”. Ma intorno a lui cresce il vuoto e un ministro di peso come Frattini, intervistato da Repubblica, lo invita a una maggiore serietà e riflessione e ad aprirsi al contributo delle opposizioni (a proposito, Colimberti su Europa spiega bene il perché del low profile di Pd e opposizioni su questo caso). Siamo un paese in apnea, per dirla con il titolo dell’editoriale di Adriano Prosperi, e serve un agenda di impegni concreti per l’Italia (ottimo Claudio Sardo su l’Unità). Ma, per riuscirci, è bene non perdere di vista la scaletta di obiettivi che Antonio Maccanico fissa sul Sole di oggi: ok al dialogo per superare l’emergenza, ma poi si cambi la legge elettorale. E si torni al voto.

Casini: “Solo Pdl e Lega non vedono l’emergenza” (Gualtiero Lami, Liberal)

“Ministeri al Nord incostituzionali” (Francesco Persili, Messaggero)

Ministeri a Monza, scontro Napolitano-Bossi (Alessandro Trocino, Corriere)

La trincea del Quirinale (Francesco Bei, La Repubblica)

Cesa: “Stop a buffonate dal Carroccio” (Avvenire)

Carceri, l’allarme di Napolitano: “Realtà che ci umilia in Europa” (Carlo Mercuri, Il Messaggero)

Arresto per Milanese, la Camera rinvia la decisione (Lorenzo Fuccaro, Corriere)

Tremonti: “Le dimissioni? Le ho già date da inquilino” (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Tremonti: “Ho commesso illeciti? Sicuramente no. Ho fatto errori? Certamente sì” (Giulio Tremonti, Corriere)

Perché il Pd non infierisce su Giulio (Maria Antonietta Colimberti, Europa)

Frattini: “Caro Giulio, basta battute sul Pil, si può fare di più, tavolo con le opposizioni” (Francesco Bei, La Repubblica)

Pisanu: “Bossi sbaglia, sto col Quirinale. E nel Pdl i cattolici devono contare di più” (Beppe Pisanu, Corriere)

Grosso che cola (Filippo Facci, Libero)

Palamara: “Palma sia coerente e li fermi” (Giovanni Bianconi, Corriere)

Un paese in apnea (Adriano Prosperi, La Repubblica)

L’impegno per l’Italia (Claudio Sardo, Unità)

Quello che non torna della difesa di Bersani (Antonio Polito, Corriere)

Prima il dialogo poi la nuova legge elettorale (Antonio Maccanico, Sole24Ore)

Al macero la vecchia Casta, è ora di Terza Repubblica (Enrico Cisnetto, Il Mondo)

Tre anni in meno per diventare medici (Corrado Zunino, La Repubblica)

Giallo sull’incarico a Belcastro: Ambiente invece dell’Interno (Corriere)

Fuori dal cerchio magico (Roberto Di Caro, Espresso)

Destra e sinistra, la Babele delle fondazioni: “Tanti finanziatori, ma guai a chi fa i nomi” (PF De Robertis, QN)



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