postato il 25 Luglio 2011 | in "Federalismo, In evidenza"

Cento metri quadri per tenere insieme la Lega

Il Carnevale fuori tempo della Lega ha fatto tappa a Monza, profondo Nord. Nella data storica del 23 luglio 2011 le camicie verdi sono riuscite a portare a casa l’ennesimo successo: il decentramento amministrativo. Si tratta davvero di un successo? A giudicare dagli spazi di cui potranno godere gli ineffabili ministri di economia, riforme, semplificazione e turismo non si direbbe. Cento metri quadri per tre stanzette, una delle quali riservata alla segretaria, l’altra a Bossi, vero dominus e regista dell’operazione, e la terza in condivisione tra Calderoli, Tremonti e la rossa ministra Brambilla. Gli spazi insomma sono strettini, un po’ come è stretta la via in cui la Lega sta esercitando la sua azione politica. I risultati raggiunti dal “partito del Nord” sono stati molto deludenti, il federalismo ha subito una battuta d’arresto con la politica di austerity inaugurata con la manovra, il governo traballa, il Nord produttivo è in affanno e trova nella Lega una voce sempre più debole. Le difficoltà di Bossi e compari sono evidenti, così l’operazione “sposta l’ufficio in provincia” si è resa necessaria. Una Carnevalata estiva che non ha attratto granché i cittadini di una Brianza che bada più alla sostanza che alla forma. Il ministero può stare a Roma, questo pensa la gente, ma non ditelo alla Lega che si illude di “rappresentare gli interessi del Nord”.

Parlavamo di forma e sostanza: entri in questa “grande” sede ministeriale -scrostata, piccola: questione di forma- e ti accorgi che manca qualcosa di indispensabile in un ufficio: il bagno, ma in fondo lì i ministri staranno davvero poco… ci andranno mai?

E tra protagonisti in ritardo, ministri defilati e banconote sventolate a favor di telecamere è stato trasmesso l’ennesimo spot dei leghisti. Uno spot un po’ casereccio, maldestro, ai limiti del grottesco, dove i ministri sono comparse sbiadite e i leader si trasformano in macchiette di provincia. Immagini che celano -neanche troppo bene- il significato profondo di questa operazione commerciale: scongiurare la fine della Lega, un partito screpolato, diviso e ormai incapace di rendere conto ai suoi. Il decentramento amministrativo (se così si può definire l’inaugurazione di queste anguste filiali ministeriali in comunione, che peraltro non apriranno prima di settembre) è vitale per l’Italia? No. È vitale per la Lega? Ovvio che sì. Senza un risultato da esibire come trofeo agli affamati e irrequieti soldati leghisti -altro che pazienza di Giobbe, questi è dal ’90 che si fanno prendere in giro- il generale Bossi e i suoi colonnelli non potranno far altro che recitare il de profundis alla loro Lega e guardare impotenti il Maroni istituzionale, e in buoni rapporti con le altre forze politiche, prendere il sopravvento.

Infine il dubbio: dureranno le “stanzette del potere” di Villa Reale? Un luogo che ricordi ogni giorno alla gente le contraddizioni leghiste forse non fa il gioco di chi lo ha voluto per gli interessi della sua bottega. Ma qui la logica trova ben poca applicazione.

Stefano Barbero


2 Commenti
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Patrizia
12 anni fa

Più che ministeri al nord sembra più una buffonata in salsa verde, tra l’altro non ci sono nè citofoni, nè campanelli, dopo la tanta acclamata festa di apertura, oggi è tutto chiuso anzi tutto sbarrato.

Marta Romano
Marta Romano
12 anni fa

Una buffonata bella e buona! Ottima l’iniziativa dei giovani UdC, che hanno messo in evidenza l’inutilità dell’azione della lega, e il gratuito sperpero di risorse pubbliche!



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