postato il 6 Giugno 2009 | in "Elezioni, Politica"

Pubblichiamo da La Stampa

D’Alema non mi porterà a sinistra di Carlo Bertini

Pier Ferdinando Casini giura che comunque vadano le elezioni non accetterà un posto a tavola in un nuovo centrosinistra neanche se glielo chiedesse Massimo D’Alema. Confessa che al congresso dei Democratici tiferà Bersani perché spera di far confluire nel suo progetto di un Partito della Nazione anche i moderati delusi da un Pd radicalizzato a sinistra. Un progetto che uscirà rafforzato solo se l’Udc riuscirà a strappare più voti rispetto al 5,7% ottenuto alle politiche 2008. Pier Ferdinando Casini sta per andare a pranzo con una delle sue figlie maggiori in un pit stop del suo circuito elettorale.

A Proposito, onorevole. Fa un certo effetto vedere lei, un cattolico osservante, con un divorzio alle spalle, in quel manifesto elettorale disteso su un prato con la sua nuova famiglia. Che segnale ha voluto mandare?
Innanzitutto un segnale di trasparenza e pulizia: io sono quello lì. E poi un messaggio sull’importanza di una posta in palio che riguarda il futuro delle nostre famiglie. Detto questo, ho la fortuna di avere con le mie due figlie maggiori in rapporto meraviglioso e un rapporto di stima con la mia ex moglie. Il mio è un messaggio rivolto anche alle famiglie di divorziati risposati.

Una curiosità: L’Udc vuole essere un punto di riferimento dei cattolici. Perché allora non avete cavalcato il NoemiGate?
Perché non vogliamo strumentalizzare la Chiesa e i voti cattolici e la dimostrazione è proprio quella foto. Noi abbiamo un’ispirazione cristiana perché ci crediamo, non perché facciamo un calcolo di convenienza. Fanfani una volta mi disse: la Chiesa si serve se la si vuol servire per convinzione, non perché ci si debba aspettare qualcosa. Sono altri che non credono a certi valori e li proclamano perché si aspettano qualcosa.

Ha definito questa campagna elettorale una delle più brutte perché sono stati trascurati i temi che interesano gli italiani. Come giudica la polemica sui precari coni dati del governatore Draghi messi in dubbio dal premier?
Un incidente totale. Prima ha sostenuto che quella di Draghi era una relazione berlusconiana, per poi dire che non è vero che un milione e 600 mila persone non abbiano ammortizzatori sociali. Quando Berlusconi passa dalle veline ai problemi veri del Paese dimostra che non li conosce. Un esempio? I soldi per le infrastrutture che sono sempre gli stessi e rigirati per cose diverse in ogni parte del Paese per annunciare opere che poi non sono partite. Io penso che Berlusconi debba essere chiamato a rispondere delle cose che non fa per l’Italia. Perché finché il problema sarà un referendum pro o contro di lui, vincerà sempre e questo è l’ennesimo errore di Franceschini in questa campagna elettorale. Hanno finito per cadere nella sua trappola.

Ma a lei questa radicalizzazione a sinistra del Pd può far gioco per attirare i moderati delusi nel suo progetto di Partito della Nazione? Insomma al congresso Pd tiferà per Bersani?
Io rispetto tutti, ma non c’è dubbio che una sua vittoria agevolerebbe il nostro progetto. Un disegno che mira a far saltare in aria questo sistema bipolare. Noi vogliamo prendere i voti moderati anche dall’altra parte quando si scongeleranno nell’area di Berlusconi perché il Pdl non resisterà senza di lui. Secondo punto: io, con la mia storia e il mio percorso, non accetterò un posto in tavola che mi potrà chiedere Franceschini o anche D’Alema in un’alleanza di centrosinistra con i comunisti e Di Pietro. E mi permetto una considerazione: il Pd è una fusione a freddo già conclusa fra due culture. Devono stare attenti che se non mettono un segretario comunque caratterizzato, rischiano di perderle entrambe queste culture.

Berlusconi è convinto che Enrico Letta passerà con voi ma lei ha smentito. È vero che gli aveva offerto la leadership di una Costituente di Centro pochi mesi fa?
Sono una persona corretta. A due giorni dalle elezioni non alimento gossip per le persone e i partiti. Dico solo che se usciremo rafforzati dal voto oltre il 5,7% delle politiche, ci sentiremo incoraggiati ad andare avanti con il nostro progetto, viceversa dovremmo riflettere sulla bontà di questa suggestione.

1 Comment
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Fernando miele
15 anni fa

Come ho già detto nei precedenti messaggi , sarà la nostra moderazione a farci crescere , sono daccordo tutti i nostri giovani e meno giovani della Rosa Bianca.

Aspetterei ,prima di divvulgare notizie ,con chi sedersi ,o non sedersi per governare .Le Amministrative sarà un’altro importante segnale per noi di Centro , speriamo che il lavoro fatto ci premi ancora. Fernando Miele



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