postato il 27 Luglio 2009 | in "Politica"

Pubblichiamo da “La Repubblica”

«Dal Cavaliere solo chiacchiere, maggioranza in stato confusionale»
di Francesco Bei
Onorevole Casini, Berlusconi conferma l’intenzione di varare un piano per il Sud. Basterà questo per mettere a tacere la rivolta dell’ala “sudista” del Pdl?
Berlusconi è impareggiabile sul piano degli annunci. Il problema è che, di solito, restano solo chiacchiere, fuochi d’artificio che si spengono da soli. Staremo a vedere.

Alemanno propone l’istituzione di un ministero ad hoc, Tremonti immagina una nuova Cassa per il Mezzogiorno. La convincono?
Questa vicenda del Mezzogiorno, un problema serio che non si risolve con ipotesi vecchie di trent’anni, dimostra lio stato confusionale della maggioranza. E del resto basta vedere quello che combinano sull’Afghanistan: ma pensiamo davvero che sia serio un ministro, Umberto Bossi, che dice “tutti a casa”? Così si umiliano soltanto i sacrifici di tanti nostri militari, che stanno affrontando una difficile situazione sul terreno.

Intanto mezzo governo è sul piede di guerra contro Tremonti e la Lega. Dove porterà questa guerriglia continua?
In questi mesi abbiamo denunciato il più grande trasferimento di risorse dal Sud al Nord. Finalmente qualcuno comincia a rendersene conto, ma per farsi sentire sono arrivati a minacciare di fare un partito del Sud. È molto triste questa idea di trasformare la politica italiana in uno spezzatino corporativo, dove a una Lega Nord si contrappone magari una Forza Sud.

Questo scontro tra Lega Nord e “Lega Sud” spacca il Paese?
Certo, se altri seguissero l’esempio della Lega questo potrebbe essere pericoloso per l’unità nazionale. Per rendere più facile la vittoria elettorale hanno imbracato chiunque, anche chi scimmiottava l’esempio della Lega. Uno spettacolo desolante. Mai come oggi ci sarebbe bisogno di un partito della Nazione, perché non si può pensare di agitare una parte del Paese contro l’altra.

È possibile immaginare l’implosione del Pdl?
Vengono al pettine i nodi strutturali di un partito nato dal predellino: Berlusconi, con il Pdl, ha prodotto una suggestione e l’ha venduta bene alle elezioni, ma pian piano le contraddizioni arrivano. E siamo solo a un quinto della legislatura. Nel frattempo, nonostante i corifei di regime stiano provando a occultarla, è sotto gli occhi di tutti la fortissima perdita di credibilità a livello internazionale del nostro Paese.

Una perdita di credibilità dovuta alla vita privata del premier?
La credibilità persa già bassa da prima e questa vicenda non l’ha certo esaltata. Ricordo, per fare un esempio, che Berlusconi predisse che Mario Mauro sarebbe diventato presidente del Parlamento europeo o, in subordine, capogruppo del Ppe. Non è diventato né l’uno né l’altro, nonostante il nostro sostegno in nome dell’italianità.

Berlusconi ieri ha rivendicato il suo impegno per il Sud citando l’Abruzzo e la Campania. È credibile?
L’Abruzzo? Costruire casere alcune migliaia di persone è solo una piccola parte delle necessità. Intanto, dal primo gennaio, gli aquilani pagheranno le tasse con tutti gli arretrati. Mi chiedo con quali soldi, visto che le attività produttive sono ferme. E poi c’è un problema di equità: marchigiani e umbri furono trattati diversamente.

In questo scenario tutti si chiedono l’Udc cosa farà da grande…Di certo non mangiamo minestre riscaldate da altri e non ci irreggimentiamo da una parte o dall’altra. Ormai abbiamo dimostrato, mi pare, che non abbiamo paura di andare da soli.

Quali criteri adotterete per le alleanze alle regionali?
Il modello da replicare è quello di Trento con Dellai, oppure quello di Brindisi, dove il presidente dell’associazione industriali, Massimo Ferrarese, è sceso in campo contro le oligarchie del Pdl e, d’intesa con l’Udc e Pd, ha vinto largamente contro i pronostici.

Trento e Brindisi, solo un caso che siano due coalizioni di centrosinistra?
Un caso. Ma anche se guardo alla Campania dico al Pdl che a noi non basta fare una alleanza contro Bassolino e la Iervolino, per cui, anche in quella regione, se non si cambia ritmo nulla è scontato. D’altronde Alcide De Gasperi distingueva due tipi di politici: quelli che vogliono solo vincere le elezioni e quelli che vogliono risolvere i problemi. Noi vorremmo iscriverci tra questi ultimi.

3 Commenti
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Valentina Ottobre
Valentina Ottobre
15 anni fa

Sono decenni infatti che si parla della questione “Sud” ma nulla di concreto è stato mai fatto e, ahimè, da meridionale che sono, credo che anche stavolta saranno solo parole vuote di concretezza.
Inoltre concordo con il fatto che parlare di Lega del Sud sia solo un’iniziativa blanda per racimolare voti: un’idea molto lontana da quell’ Italia unita che i nostri nonni hanno fortemente lottato per avere e che anche noi sosterremo sempre.

Marta Romano
Marta Romano
15 anni fa

Presidente, il tema delle alleanze è un tema molto spinoso. Io spero che si facciano scelte ponderate, che possano portare davvero alla soluzione di molti problemi. Noi però dobbiamo fare la differenza, dobbiamo far sì che in Italia cambi qualcosa, dobbiamo davvero essere l’alternativa in molte Regioni, senza farci influenzare dai meccanismi contorti della politica di chi abbiamo attaccato duramente in queste ultime due campagne elettorali.
Marta

antonio
antonio
15 anni fa

Appunto il contrario di quello fatto in piemonte
lazio e puglia.



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