postato il 26 Marzo 2010 | in "Spunti di riflessione"

Pier Ferdinando Casini a Uno Mattina

Il commento all’attualità politica nello spazio di approfondimento di Rai 1.

Sulle accuse rivolte a Benedetto XVI da parte del New York Times…

“Credo che questo attacco non sia casuale, che sia un attacco plurale indirizzato alla chiesa cattolica e al Papa in modo del tutto ingiusto. Non ricordo che ci sia mai stato nella storia della chiesa un Papa che con tanta forza con tanto coraggio abbia detto fuori la sporcizia dalla chiesa, che abbia detto che la pedofilia è una cosa di cui dobbiamo vergognarci.
Gli episodi di pedofilia sono sconcertanti per chi crede e per chi non crede, ma non capovolgiamo la verità. La chiesa in termini educativi per i ragazzi, per i giovani fa cose straordinarie e adesso non si può annullare tutto per delle mele marce”.

Sulla campagna elettorale per le elezioni regionali…

“Questa campagna elettorale si è caratterizzata per un giuramento ridicolo fatto da Berlusconi con i suoi candidati alla presidenza delle regioni, poi Calderoli che ha bruciato le leggi inutili. Di Pietro come un pifferaio magico è andato in piazza e tutti dietro di lui. Sono colpito da un fatto: questo è un Paese in cui siamo tutti contro tutti, il nord contro il sud, gli extracomunitari contro gli italiani e viceversa, i lavoratori dipendenti contro i lavoratori autonomi, non si può andare aventi in questo modo perché quando c’è questa conflittualità perenne. Il primo problema è ricucire l’Italia, cercare di andare avanti assieme perché siamo in un vascello in tempesta…”

Gli attacchi del premier all’Udc…

“Capisco Berlusconi, vede che l’Udc cresce e naturalmente per lui è importante mettere in guardia i moderato dal rischio di votarci, io sono molto soddisfatto che attacchi l’Udc perché in questo modo si capisce che il vero pericolo per Berlusconi non è la sinistra, il vero rischio per Berlusconi è che qualcuno si insedi nell’area moderata, che parli alla maggioranza silenziosa degli italiani e che gli faccia capire che noi non ce l’abbiamo con Berlusconi”.

L’astensionismo, disaffezione alla politica o una protesta?

“L’astensionismo è disaffezione alla politica e protesta, credo però che l’unico modo per sanarlo sia la buona politica. Vogliamo fare le riforme istituzionali? È chiaro che tutti ci dobbiamo sedere al tavolo per farle, ma vogliamo usarle come al solito per qualche voto in più, per un po’ di propaganda o pensiamo che le riforme siano una cosa seria?”

Un partito per modernizzare il Paese

“Quando mi dicono lei vuol fare un partito di Centro penso a mia figlia di 20 anni che se le dico “voglio fare un partito di Centro” mi dice: ma di che cosa mi stai parlando? Cosa vuoi fare per i ragazzi, per la scuola, per l’università. Centro, destra e sinistra sono categorie ideologiche del passato che non rappresentano più niente. Qui c’è bisogno di un partito che difenda l’identità cristiana dell’Italia e modernizzi il nostro Paese. Se non si fanno le riforme finiremo per essere ai margini dell’Europa e del mondo.
Finiamo questa campagna elettorale, che è stata una brutta campagna e cerchiamo di ricostruire assieme, perché di litigiosità la gente è stanca”.



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