postato il 25 Settembre 2010 | in "Politica"

Per salvare la legislatura Berlusconi apra la crisi

Non ci aggreghiamo a chi ha fallito

Se Berlusconi vuole veramente salvare la legislatura deve accettare una proposta onesta, pulita, limpida: apra la crisi, pensi a un governo di responsabilità nazionale, faccia un appello all’Udc e al Pd, eviti giochetti perché qui c’è la paralisi e non bastano le finzioni televisive. Per questa estate di veleni tra i fondatori del Pdl c’è chi gongola, chi gode, chi trae beneficio da questa situazione. Sicuramente non godono gli italiani ma purtroppo c’è chi lo fa, soprattuto due forze politiche: a sinistra gli sciacalli del giustizialismo, come Di Pietro, con cui noi non vogliamo avere nulla a che fare. E dall’altra parte godono i leghisti, che hanno avuto in dono da Berlusconi, dopo la cinica rottura con l’Udc, il governo del Paese. Berlusconi litiga con Fini dalla mattina alla sera, ma chi gli ha sottratto lo scettro sono la Lega e Tremonti.
L’Udc non può cambiare strada, aggregarsi a chi ha fallito, sarebbe la fine dei nostri sacrifici. Accettare di aggiungere un posto a tavola per noi non è la risoluzione dei problemi degli italiani, non è dignitosa per noi e neanche per chi allestisce tavola.

Pier Ferdinando

7 Commenti
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Tosti Isabella
13 anni fa

Giustissimo non scendere a compromessi con personaggi come Di Pietro, emblema di falsità e ipocrisia, e come Bossi, esempio lampante di persona a cui manca qualche venerdì.

mario
mario
13 anni fa

condivido,anzi il presidente Berlusconi deve recarsi immediatamente dal Capo dello Stato e rassegnare le dimissioni, cosi la finiamo di farci ridere addosso da tutto il mondo intero.

Marcello Latini
13 anni fa

Sta per arrivare la svolta politica. Il berlusconismo sta finendo e non sarà sostituito dalla lega, con cui, comunque toccherà fare i conti per almeno altri 10 anni. Se gioca bene le carte del centro, si può fare, come un ricorso storico, dopo aver provato di tutto e visto ogni nefandezza compreso i comunisti al potere. L’etica non è mai stata vincente in politica, ma bisogna insistere con uomini retti che mettano le loro capacità al servizio di tutti e non più per servilismo partitico o per le loro tasche. questa volta non parte svantaggiato. la gente per bene la seguirà.

Giovanni Folino
13 anni fa

Se avrà l’umiltà e, soprattutto, se assumerà quel senso di responsabilità e rispetto verso gli italiani ed i suoi stessi elettori, al punto tale da aprire la crisi recandosi al Quirinale e cercare, seguendo passo passo la Costituzione, una soluzione a questo stato di ingovernabilità e di instabilità…dimostrerà, allora, di avere a cuore l’interesse del Paese.

Mara
Mara
13 anni fa

Non se ne può più di sentir parlare della casa di Montecarlo, gli italiani hanno ben altro a cui pensare. Come dice Fini è solo e soltanto una campagna per delegittimarlo, faccenda che guarda caso esce fuori all’indomani della crisi tra Berlusconi e Fini. La popolazione è stanca di essere presa in giro. La politica deve pensare a risolvere i tanti problemi che affliggono l’Italia, ai tanti che hanno perso lavoro a causa dei duri tagli e non sanno come mantenere le proprie famiglie, a coloro i quali vivono sommersi dalla spazzatura, per fare qualche esempio. Caro Presidente Casini solo Lei può cambiare questa attuale politica fondata sui “giochetti”!

Attilio
13 anni fa

“Sarebbe solo la fine dei nostri sacrifici” e sarebbe inutile per una serie di ragioni tutte molto serie già evidenziate dal presidente Casini. Gli azionisti di riferimento del governo Berlusconi, Tremonti e Bossi, non vogliono cedere quote delle loro azioni tant’è che piuttosto vogliono le elezioni anticipate. Tutt’al più sono disposti a riconoscerci un po’ di sottogoverno e qualche patacca ministeriale. La nostra funzione sarebbe quella di “ripetella” o di osannare le grandi scelte del tremontismo e del leghismo. Non solo ma anche se fossero disposti a cedere qualcosa di sostanziale (le preferenze, il quoziente familiare) non sarebbero assicurati comunque i numeri per la governabilità, le grandi riforme e le grandi opere di cui ha l’Italia ha bisogno come il pane. Aprire una fase di responsabilità nazionale è una necessità ed un dovere morale per tutte le forze politiche che vogliono concretamente uscire dalla crisi politica, economica e sociale dell’Italia.

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13 anni fa

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