postato il 30 Maggio 2012 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Terremoto"

Per ricominciare

“Riceviamo e pubblichiamo” di Anna Giunchi

Il terremoto che, nella notte del 20 maggio scorso, ha colpito l’Emilia Romagna, rimarrà per molto tempo nella memoria dei miei conterranei, e nelle mie orecchie. Secoli di arte distrutti in un batter d’occhio, casolari sbriciolati, gente terrorizzata. E la terra, tuttora, continua a tremare. Dopo la terribile scossa di terremoto avvenuta alle 23:41 del 23 maggio, i tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia tra le province di Modena, Ferrara e Mantova hanno continuato a registrare continue scosse. L’ulteriore forte scossa registrata alle 9:0o della giornata di ieri, magnitudo 5.8, è stata seguita da circa una trentina di sequenze sismiche. Gli ultimi dati parlano di altri 16 vittime accertate, per un totale di 8 mila evacuati dalle proprie abitazioni. Ma la gente non molla; da sempre distinta per la propria operosità, ha voglia di tornare al più presto alla normalità, pur costretta ad abbandonare le proprie case, frutto di una vita di lavoro.

L’Udc, per voce del deputato Mauro Libè, annunciando che destinerà la sua parte di risorse del Fondo per le piccole opere (cosiddetta “Legge Mancia”) ai Comuni colpiti da terremoti e calamità naturale, si fa promotrice di una iniziativa che permetterà l’utilizzo dei 160 milioni di Euro complessivi ai fini di una più veloce ricostruzione dei Comuni calamitati.

Un gesto di vera e propria solidarietà e compartecipazione, cui segue l’iniziativa, da parte dei tre consiglieri Udc della Regione Lombardia, di donare la propria indennità per la seduta consiliare del 22 maggio alle vittime del terremoto.

Un esempio, una storia da raccontare, nonchè una testimonianza di umanità, qualcosa che debba servire da lezione, per mettere  da parte quelle discussioni che, in questo momento, paiono del tutto inopportune. L’italia, in queste circostanze, si ricorda di essere unita.



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