postato il 10 Dicembre 2012 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Noi e loro. Perché è necessaria l’alternativa a Berlusconi

di Adriano Frinchi

Gli ultimi avvenimenti politici hanno tolto definitivamente ogni dubbio sulla necessità di aggregare un’area che sia distinta e distante dalla ridotta valtellinese di Berlusconi. L’annuncio del ritorno in campo del Cavaliere e il contestuale ritiro dell’appoggio del Pdl al governo Monti non sono solo il simbolo di una totale irresponsabilità politica, ma scrivono anche la parola fine a qualunque ricostituzione dell’area popolare.

La scelta di Berlusconi non è un ritorno al passato. Nel 1994, pur con tutti i difetti e i limiti, Berlusconi riuscì a recuperare il consenso di quei moderati orfani della Dc e del Pentapartito, oggi il Cavaliere con la sua sesta discesa in campo si accinge a creare sulle ceneri del Pdl un contenitore che non ha nulla a che fare con il Partito Popolare Europeo.

Berlusconi attorniato da pasdaran e amazzoni intende, ancora una volta, polarizzare lo scontro: da una parte i comunisti dall’altra i paladini della libertà. La verità però è ben diversa.

Intorno a Berlusconi, e ai suoi interessi politici ed economici, si sta coagulando un’area antieuropea e irresponsabile che si prepara ad una campagna elettorale fatta di populismo e demagogia, che è pronta a far crescere il proprio consenso elettorale sulle paure e le difficoltà degli italiani.

Dall’altra parte non c’è il Partito Comunista Italiano. C’è un’area progressista seria e responsabile che ha il suo perno nel Pd che è stato protagonista leale dell’esperienza governativa di Mario Monti. C’è anche la leadership credibile di Pier Luigi Bersani che ha preso le distanze dal populismo di Antonio Di Pietro e che si spera saprà arginare le intemperanze di Nichi Vendola.

Resta poi un’area da organizzare, un’area politica popolare, liberaldemocratica, europeista ed atlantista che possa misurarsi, ma anche dialogare, con i progressisti e che sia fermamente alternativa ai populismi di Berlusconi e di Grillo.

Il gesto coraggioso e serio di Mario Monti ha politicamente marcato questa differenza tra noi e loro, tra coloro che credono che il bene del Paese viene prima degli interessi di personali e di partito, tra coloro che credono che l’eredità del governo Monti non vada dispersa  e coloro che pensano di poter nuovamente giocare con vita di milioni di italiani.

C’è una parte consistente del Paese che si aspetta che tutti coloro che si riconoscono nel Ppe, nell’esperienza di serietà dell’esecutivo Monti si facciano promotori di una proposta politica di alto livello, nuova nei contenuti e nei metodi che si capace di raccogliere esperienze diverse e le tradizioni politiche che hanno fatto grande questo Paese.

Quest’area aspetta un segnale, un gesto di coraggio per dire che l’alternativa è possibile, che alle prossime elezioni ci saranno loro, ma soprattutto ci saremo noi.

3 Commenti
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Maurizio
Maurizio
11 anni fa

è necessaria una politica alternativa anche all’ UDC, complice di Berlusconi ma con la memoria corta. Servono persone capaci e sincere, non assonnate e vogliose solo delle loro poltrone.

Pippo
Pippo
11 anni fa

Da molto troppo tempo aspettiamo invano una proposta politica di alto livello diversa nei contenuti e nei metodi. Abbiamo registrato un conservatorismo e una chiusura in se stessi storica. Anzi pur di restare in vita molti hanno messo dentro tutto e il contrario di tutto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. L’Udc rischia l’isolamento politico per non aver saputo rendersi credibile, malgrado tutto, tutti e malgrado adesioni ideali ad un’idea antica che ancora tiene e che molti ex giovani rampanti oggi leaders non hanno saputo declinare. Si vuole una proposta nuova, si abbia il coraggio di essere e non di apparire oggi con Monti, ieri con bersani e forse con vendola e domani non si sa con chi. Si esca fuori dallo stare a ruota, si prenda il vento con i rischi che comporta ma anche con un messaggio chiaro. Nelle ultime elezioni era sul campo. un”professionista”

Roberto Alessi
Roberto Alessi
11 anni fa

Caro Isma,
in Italia c’erano due blocchi, cdx e csx. Dove vuoi che potesse stare l’UDC se non nel cdx che si rifaceva anche al PPE?
Ma l’UDC ha avuto il coraggio di strappare nel 2008 (ma pure prima..), per creare un’area politica della ragionevolezza, propositiva. Io credo che di questo ne va dato atto. In fondo questo governo l’ha voluto e sostenuto Casini. Ricordiamocene. Poi per carità, la critica va pure bene…



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