Ma è solo un programma tv
“Vieni via con me” è sicuramente un evento televisivo, una buona trasmissione che viene premiata dai telespettatori con ascolti altissimi, eppure c’è in giro la volontà, nemmeno tanto velata, di trasformare questo programma in qualcos’altro. Da una parte c’è chi vede nella trasmissione di Fazio e Saviano una sorta di “25 aprile” televisivo che sconfigge le insulse trasmissioni del biscione e segna il trionfale ritorno di una certa intellighenzia, dall’altra c’è chi considera “Vieni via con me” qualcosa ai limiti dell’eversivo, una sorta di grimaldello televisivo delle sinistre per logorare un Berlusconi in difficoltà.
E’ necessario davanti a queste prese di posizione abnormi ricordare ai tanti che si affannano ad attaccare e difendere che ci troviamo di fronte ad una trasmissione televisiva, e che dunque Fazio e Saviano non sono né due coraggiosi capi partigiani né due pericolosi terroristi di sinistra. Se “Vieni via con me” rimane un programma televisivo allora si può decidere di guardarlo o non guardarlo, lo si può apprezzare o criticare senza correre il rischio di essere arruolati in una parte politica o di compiere azioni sacrileghe. Ci si può anche arrabbiare come il ministro Maroni e dissentire pubblicamente, senza però fare il diavolo a quattro, specie se si è il ministro dell’Interno e si ha qualche problema più grosso da gestire.
Fatta questa doverosa premessa si può tranquillamente dire che la trasmissione di Fazio e Saviano è un buon prodotto che giustamente spicca nella mediocrità televisiva, ma che corre il rischio, come ha ben scritto Marco Travaglio, di diventare il “perfetto presepe progressista”. A dire il vero è una specificità dei programmi di Fabio Fazio quella di squadernare nei programmi tv le introvabili figurine panini veltroniane davanti alle quali stupirsi e compiacersi, ma non bisogna avere la presunzione di presentare questo idilliaco quadretto come il Paese reale, perché l’Italia è assolutamente più complessa, grazie a Dio.
Così ci possiamo ritrovare nel talento di Benigni o nella denuncia delle mafie fatta da Saviano e contemporaneamente storcere il naso davanti ai valori della destra e della sinistra declinati non brillantemente da Fini e Bersani o al monologo sull’eutanasia con impennata anticlericale di Saviano che ha persino scomodato Giordano Bruno. Lunedì tornerò a guardare “Vieni via con me” e continuerò a fare l’elenco, come buona abitudine della trasmissione, delle cose che mi sono piaciute e di quelle che non mi sono piaciute senza la paura di commettere nessun sacrilegio o lesa maestà e alla fine andrò a letto né euforico né con travasi di bile alla Masi, consapevole di aver guardato un programma televisivo come tanti, anzi come pochi.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi
la trasmissione di fazio e saviano e’ certamente un evento televisivo che attira tante persone allo schermo , purtroppo non ho ancora visto la trasmissione per intera , certamente e’ molto migliore di tutte quelle trasmissioni che ormai da settimane piu’ volte al giorno ci fanno sapere cosa succede ad avetrana , come se i problemi dell’italia fossero solo questi. Saviano si esprime con parole crude che secondo me sono delle verita’ e la verita’ fa male, basta non esagerare perche poi si comincia a fare violenza politica.
“In Germania hanno fatto la Grosse Koalition e sono usciti dalla crisi, non capisco perché in Italia la politica debba sempre e solo litigare”
QUESTA DOMANDA DOVREBBERE ESSERE SPUNTO PER TUTTI
La verità è sempre stata considerata scomoda. Meglio prendere in giro gli italiani vero? Invece NO, NON CI STO, vieni via con me non è solo un programma tv, è lo specchio di un’Italia che NON FUNZIONA, dove non c’è lavoro, non c’è speranza, non c’è amore per il diverso, è TUTTO INUTILE. Ed abbiamo un premier PESSIMO, a cui interessa solo aumentare il propro conto in banca….vanno avanti solo i RACCOMANDATI e chi ha SOLDI….è tutto una VERGOGNA….IO NON MI SENTO ITALIANA, A QUESTE CONDIZIONI MI VERGOGNO DI ESSERLO!