postato il 19 Ottobre 2009 | in "Ambiente, Spunti di riflessione"

La nave dei veleni, ma perché nessuno si muove?

Giace a meno di 500 metri di profondità, a circa 20 miglia dalla costa di Cetraro (Cosenza), esattamente come indicato da un pentito di mafia, Francesco Fonti: è una delle «navi dei veleni». Finalmente hanno trovato oggettivo riscontro le denunce portate avanti da anni da Legambiente e da importanti settimanali italiani.
È passato poco più di un mese dal ritrovamento della ‘Cunski’, una delle tre navi tossiche, indicate dall’ex «santista», affiliato alla cosca Romeo di San Luca, insieme alla ‘Yvonne A’ a largo di Maratea (Potenza) e alla ‘Voriais Sporadais’, a largo di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), ma secondo notizie di stampa, sarebbero oltre trenta le navi con le stive cariche di sostanze tossiche o radioattive mandate a picco sui fondali intorno alla Calabria tra gli anni ‘80 e’90.
Da quanto emerge dall’inchiesta del procuratore capo di Paola, Bruno Giordano, i rifiuti tossici non sono stati sversati solo in mare, ma rigettati anche nell’entroterra costiero.

Non si può dire con certezza che si tratti proprio della ‘Cunski’, non è dato sapere quando sarà rimossa, né sono stati stanziati extra fondi per l’operazione, quale sia l’effettiva entità dell’impatto ambientale e sanitario non è stato ancora verificato, ma un fatto è certo: la popolazione dei comuni limitrofi  ha accertato un incremento anomalo della mortalità per tumori maligni tra il 1992 ed il 2001.

Intanto emergono nuovi elementi:  l’ordinanza n. 3 del 18 aprile del 2007, firmata  dall’allora comandante Sergio Mingrone e ritirata appena un anno e quattro mesi dopo la sua emanazione, con la quale la Capitaneria di Porto di Cetraro vietava la pesca proprio nelle acque dove oggi si effettua il monitoraggio di quello che potrebbe essere il relitto della Kunsky e la promessa dell’Arpacal (l’agenzia per la tutela ambientale della regione calabrese) che le analisi del terreno nei luoghi dove sarebbero stati seppelliti i rifiuti tossici cominceranno lunedì 26 ottobre.

Quella della nave dei veleni resta una vicenda spinosa e piena di risvolti su cui l’Udc, già lo scorso 7 ottobre, con una interpellanza urgente presentata dall’on. Roberto Occhiuto, ha chiesto in prima istanza e con urgenza due azioni: assicurare adeguati finanziamenti per la bonifica delle zone interessate e procedere nella ricerca di eventuali ulteriori relitti al fine di salvaguardare la salute dei cittadini e del delicato ecosistema del Mediterraneo.

Aggiornamento del 21 ottobre

Il 20 ottobre anche l’On Mario Tassone, intervenendo in Aula alla Camera, è tornato a porre l’accento sulla vicenda del Tirreno cosentino ricordando che sono state svolte delle interpellanze urgenti e presentata un’interrogazione a risposta immediata cui il Governo ha risposto in termini non esaustivi. Tassone ha sottolineato inoltre come, anche alla luce delle dichiarazioni del direttore generale dell’AISE, Bruno Branciforte secondo le quali vi sarebbero 55 navi affondate nel Mediterraneo e della manifestazione dei sindaci della costa tirrenica calabrese per sollecitare il Governo ad un impegno più corale, ci sia una sottovalutazione della realtà estremamente drammatica e grave.

Ma chi sono e quante sono le persone coinvolte? Imprenditori, aziende italiane e straniere, criminalità organizzata?
Tante, troppe, le domande in attesa di risposta.
Un silenzio assordante continua ancora a circondare la nave dei veleni.

Dite la vostra

27 Commenti
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Marta Romano
Marta Romano
15 anni fa

Da Lucana, sono interessata dal caso della nave dei veleni, poichè questi inquinano i mari che bagnano le coste della Basilicata.
Per questo motivo non posso che sperare che si indaghi al più presto. Non c’è dubbio che si sta cercando di nascondere qualcosa di grande, di molto grande.
Noi cittadini vogliamo chiarezza, e al più presto.
Noi cittadini abbiamo il diritto che si faccia chiarezza.
Marta

Mimmo d'Amone
Mimmo d'Amone
15 anni fa

Una notizia cosi dolorosa, cosi “crudele”, sembra non interessare minimamente al governo..eppure parliamo di inquinamento marino, di rifiuti tossici gettati in mare e nell’entroterra costiero! Nessun provvedimento, nessun comunicato, nessuna bonifica, il nulla assoluto..l’unica cosa certa è l’aumento di mortalità per tumori maligni nel periodo che va dal 1992 al 2001!L’immunità parlamentare ha priorità ad una tragedia simile? Davvero non riesco a capire..Ringrazio l’UDC, l’on.Occhiuto, per aver portato in aula questa delicata storia di inquinamento “selvaggio”! Spero in rapidi e immediati provvedimenti da parte del governo, la salvaguardia del territorio e salute dei cittadini hanno il diritto e dovere di essere considerati priorità assolute!

Fernando miele
15 anni fa

Giorni fà il MInistro Maroni ha divvulgato che in un anno hanno arrestato tanti Mafiosi ,camorristi ecc. perchè non pubblicano i nomi e l’apparteneza poitica?
perchè non divvulgano bene ,i beni che eventualmente sequstrano e che fine fanno?
Sicuramente potrebbe essere un’inizio di vedere un’elettorato diverso.
Fenando Miele

Francesco
Francesco
15 anni fa

E’ inutile, le faccende che riguardano noi calabresi non vengono mai prese in considerazione per quanto dovrebbero (dai vari governi centrali), nonostante si tratti, come in questo caso, di un argomento estremamente importante, quale la tutela della salute dei cittadini. La Calabria deve alzare la voce, in tutte le sedi, la nostra non è e non deve essere considerata una salute di Serie B !!! Ringrazio comunque, per quanto fatto, l’On. Occhiuto, degno rappresentante in Parlamento di noi calabresi.

Francesco

Paolo
Paolo
15 anni fa

Di queste navi si parla da tanto tempo e nonostante il ritrovamento di una di queste, il Governo non ha fatto quasi nulla. Grazie all’On.le Roberto Occhiuto la questione è giunta in Parlamento ma la risposta del Ministro è stata veramente ridicola e accende anche altre ombre. Perchè l’Eni ha messo a disposizione una nave a titolo gratuito? E se le scorie fossero proprio dell’Eni? La finisca il governo di scherzare con la salute dei calabresi e si impegni a incaricare una società indipendente per il recupero dei materiali di tutte le navi affondate nel mare calabrese. Perchè, come anche evidenziato dall”On.le Occhiuto, in Calabria i tumori son in aumento per colpa di rifiuti che non sono stati generati dai calabresi.

Mimmo da Ardore
Mimmo da Ardore
15 anni fa

Si sapeva da anni ma ci voleva “l’ufficialità” del pentito ???
“…forse perché la gente preferisce sempre fingere che vada tutto bene…”, come dice una mia amica in un suo libro.
Natale De Grazia è morto in circostanze sospette il 13 dicembre 1995.
Il comitato civico “Natale De Grazia – per la verità sulla motonave Rosso” nasce il 2 agosto 2004.
E soltanto nel 2009 diventa un caso nazionale ???
Ma ancora non viene preso sul serio da un Governo che dovrebbe intervenire su un fatto così grave che interessa non solo lo Stato Italiano, visto che questi rifiuti tossici non sono stati prodotti tutti in Italia.
Forse si è sollevato un coperchio che tanti (mi verrebbe da dire “tutti”) sapevano e che nessuno voleva guardarci dentro a questo “pentolone”?
Il problema è che di rifiuti tossici si produrranno sempre più e naturalmente dovranno essere smaltiti in qualche modo. Non basta voler ritornare al nucleare per risolvere i nostri problemi economici e non dipendere da altri Stati per la produzione di energia, ma il Governo deve prevedere anche lo smaltimento delle scorie radioattive. Quindi se già senza centrali l’Italia ha problemi di questo tipo, mi viene da chiedere dopo l’entrata in funzione delle centrali nucleari cosa succederà.

nicolò
nicolò
15 anni fa

Queste persone se così si possono chiamare non hanno rispetto per il Mar Mediterraneo, di conseguenza per la flora e la fauna, per l’Italia e per gli italiani. Il meridione italiano ha una ricchezza, il turismo che darebbe posti di lavoro e reddito ma si continua ancora a far di tutto che questo non accada. Abbiamo luoghi, tradizioni e reperti storici che all’estero ci invidiano, speriamo che le nuove generazioni rendano tutto questo una ricchezza per le persone, per il sistema Italia.

Maurizio
Maurizio
15 anni fa

E’ sempre positivo vedere che almeno qualche politico locale della Calabria si preoccupi dell’integrità e della corretta gestione del proprio territorio d’origine.

Altra cosa è l’inesistente interessamento del Governo centrale che ignora interessatamente le sorti del territorio privilegiando aspetti affaristici privati.

La storia solo negli ultimi giorni sta assumendo contorni più definiti, il pentito di ‘ndrangheta queste dichiarazioni non le ha rese il mese scorso ma gia diversi anni fa, allora il clima generale non consentiva un seguito favorevole agli inquirenti.

Non solo il megafono offerto dalla rete regionale della testata giornalistica RAI, che riproponendo un vecchio servizio di reportage ha supportato una rinnovata volontà inquirente della Procura di Paola imbattutasi in denunce di contaminazioni pericolose presso il territorio di Aiello calabro (per altro anche queste erano notizie di almeno dieci anni fa).

Fin qui niente di male, anzi più che positivo, le prime setimane in cui si diffusero nuovamente queste notizie di contaminazione ambientale di sostanze abbastanza nocive alla salute umana e dell’ambiente si pensava che fossero le solite riesumazioni di notizie polverose atte a riempire notiziari locali poveri di altre notizie. Invece in breve si è avuta un’eco nazionale, addirittura si sono interessati della vicenda Annozero e Blunotte e quest’ultimo addirittura ha dato spiegazioni di nuove connessioni con vicende molto note e ancora irrisolte.

Pare infatti che la depauperazione del nostro territorio (mare, fiumi, terreni) rientrino negli scenari del riciclaggio di sostanze di scarto delle industrie che producono residui tossici di fine ciclo produttivo, che preferiscono fare gestire la filiera dello smaltimento a ‘organizzazioni’ non convenzionali e criminali per risparmiare.

Va detto inoltre che da quanto emerge dagli organi di informazione, il merito di questo impulso nuovo vanno riconosciute ad una Procura ed ad un Assessore regionale con la passione per il mare e le attività subacquee, ed aggiungo forse una linea politica differente dal suo Presidente quando si tratta di tutela ambientale. Tant’è.

Intendo dire che sarebbe stato DOVEROSO per il Presidete della Giunta regionale Loiero predisporre immediatamente tutte le risorse finanziarie e materiali nelle diponibilità della Regione Calabria e degli altri Enti nazionali preposti per analizzare e rimuovere la fonte inquinante prima e richiedere in seconda battuta i danni agli autori dello scempio compiuto nei confronti del territorio calabrese. Invece la Regione da subito ha fatto sapere che non può fare nulla perchè non ha mezzi e risorse.

Strano che in Calabria non si disponga di fondi da destinare alla salute del territorio e della gente, eppure ad esempio per la spesa sanitaria in Calabria pare si siano spese cifre enormi negli ultimi anni.

Secondo la Procura la prima fase riguarda il recupero di un campione del contenuto dei fusti sospetti per analizzare le sostanze e la loro pericolosità effettiva, e solo dopo si può pianificare la fase di recupero messa in sicurezza ed avvio allo smaltimento corretto.

Un altro elemento inquetante emerge, il pentito reo confesso in quanto autore di questi affondamenti che ha parlato è gravemente malato, chissà se questo è legato direttamente a quella sua attività visto che si trovava fisicamente sulle mavi prima di affondarle.

E poi ci sarebbe da scansionare bene tutto il territorio regionale per mappare tutti i siti in cui è stato stoccato clandestinamente materiale tossico e radioattivo, perchè non ci sono solo le oltre trenta navi raccontate dal pentito ma ci sono vari focolai già individuati su tutto il territorio e sopratutto c’è una forte incidenza di mortalità per tumori in Calabria.

Loiero ignora beatamente tutto ciò perchè impegnato ai giochi di prestigio dei vari rimpasti indolore per mantenere in auge la propria immagine ed il proprio ruolo di Presidente della Giunta Regionale infischiandosene di gestire il territorioe la salute dei calabresi.

Come del resto fa anche Berlusconi, impegnato più che altro a gestire i propri affari personali più o meno leciti invece di dedicarsi alla gestione nazionale nell’interesse di tutti gli italiani.

karl
karl
15 anni fa

Perchè chi è addetto agli spurghi ha tanti soldi?Insieme ai rifiuti organici cosa c’è?

jon
jon
15 anni fa

Camorra, ndrangheta ecc, oltre ad essere mali interni che danno dolore alle nostre coscenze, che sciupano le nostre reputazioni, Sono mali anche fisici, come questi immensi disastri ambientali…<Sono mali da estirpare dalle nostre terre!!!

Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto
15 anni fa

Rifiuti tossici o no, di sicuro c’è solo il danno straordinario all’immagine della Calabria. Suggeriamo al Governo la sospensione degli studi di settore da applicare nei comuni interessati dalla vicenda della ‘nave dei veleni’. L’economia regionale, già in grande difficoltà, sta pagando un prezzo altissimo. Non è più il tempo delle dichiarazioni, ma delle proposte concrete.

anna
15 anni fa

…e solo l’UDC ci pensa, però????

Orazio
Orazio
15 anni fa

sono davvero scosso.Spero siano accertate celermente le responsabilita’.Non ho parole provo da meridionale un impagabile senso di risarcimento.

Mario Tassone
Mario Tassone
15 anni fa

Il Governo ha preso alla leggera la vicenda della nave dei veleni e del Tirreno cosentino dimostrando un’insensibilità preoccupante. Così facendo ha amplificato la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il Governo faccia chiarezza.
Qui e’ in gioco la sorte di buona parte del territorio non solo calabrese, ma anche del Mediterraneo. Oltre ad essere a rischio l’economia locale ad essere in pericolo e’ soprattutto la salute e la vita umana

Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto
15 anni fa

Sembrerebbe che la nave “Mare Oceano”, inviata dal Governo in Calabria, si limitera’ a svolgere la stessa attivita’ gia’ svolta dalla Regione sotto la guida dell’Assessore Greco. In altre parole, non ci sara’ alcun prelievo del contenuto dei fusti, ma solo la mappatura del relitto della Kunsky. E, in un secondo momento, l’analisi con sensori capaci di misurare la presenza di indicatori di radioattivita’, i raggi gamma. Dopo aver fatto trascorre inutilmente diverse settimane, dunque, di fronte a un fatto tanto grave il Governo mette in campo interventi non risolutori e che faranno perdere altro tempo prezioso. Mentre i Calabresi dai pescatori agli operatori del turismo alla gente comune, attendono preoccupati una risposta dello Stato.

Lorenzo Cesa
Lorenzo Cesa
15 anni fa

La ‘nave dei veleni’ e’ un problema che riguarda tutto il Paese, non solo la Calabria. Il Governo continua a procedere a tentoni, con enormi ritardi e senza un piano di intervento chiaro: a un mese dal ritrovamento della nave Kunsky ancora non sappiamo cosa ci sia nei fusti e quali ricadute possano esserci per l’ambiente, oltre alle eventuali connessioni con la criminalità organizzata. Chiediamo al presidente del Consiglio e a Bertolaso un impegno in prima persona su questa vicenda, così accadde per altri rifiuti, quelli di Napoli. In attesa di capire il contenuto dei fusti, la ‘nave dei veleni’ ha già gravemente compromesso l’immagine della Calabria, con ricadute su settori decisivi per l’economia locale come il turismo e la pesca. In questi anni molti altri casi analoghi di navi inghiottite nel Mediterraneo, in primis quello legato direttamente all’omicidio di Ilaria Alpi, si sono perse nel nulla: non vorremmo che anche questa vicenda resti in fondo al mare senza che vengano accertate conseguenze e responsabilità.

Mauro Libé
Mauro Libé
15 anni fa

Sulla vicenda delle navi dei veleni si deve intervenire presto e con risolutezza, per dare certezze ai cittadini calabresi e far sentire loro che il Governo si sta interessando al problema.
Fino ad oggi, nonostante le molte settimane trascorse, le uniche iniziative concrete sono state quelle messe in campo dall’Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente. Il Governo deve intervenire con la stessa determinazione messa in campo per liberare Napoli dai rifiuti e soccorrere gli abruzzesi. Un chiaro segnale di presenza dello Stato in una Regione come la Calabria, che già ordinariamente vive una realtà molto difficile, e’ molto importante, specialmente quando riguarda la salute. E il recupero dei rifiuti e’ sicuramente doveroso. In questo senso vista la gravità e la complessità del problema, non e’ possibile lasciare tutto sulle spalle del solo Ministero dell’Ambiente, ma c’e’ bisogno di un impegno dell’intero Esecutivo e in primo luogo della Presidenza del Consiglio.

PAULIN
15 anni fa

L’UDC fa benissimo a fare propria la causa dei calabresi, che come tutti gli italiani hanno diritto a vivere in un ambiente pulito, salubre e sicuro.
Sicuramente questo tema al sud sarà al centro dei dibattiti per le prossime elezioni regionali, e l’UDC avrà una maggiore credibilità quando si presenterà al giudizio degli elettori

Marcello
15 anni fa

Bisogna fare chiarezza su una vicenda così grave. Sembra che a nessuno interessi questa vicenda che non è un problema solo calabrese ma di tutta l’Italia. L’UDC, come sempre, sembra essere l’unico partito che si interessa dei problemi seri del Paese.

All News - ultime notizie
15 anni fa

Abbiamo inserito nel nosto blog un post su questo argomento, tratto da leggo.it http://all-news.myblog.it/archive/2009/10/22/calabria-nave-dei-veleni-da-oggi-immersioni-per-analizzarla.html#c4729393
questo problema è una grave danno sia alla natura che a noi esseri umani!

Niki Bufo
15 anni fa

C’è da rimanere senza parole su questa vicenda. Come si può pensare di restare inermi e non prendere subito decisioni? Stiamo parlando della salute della gente e poi….. si professa continuamente lo sviluppo del sud, salvo permettere poi scempi simili, che ovviamente finiscono per minare la bellezza e la pulizia del mare calabrese e di conseguenza il turismo, che è forse la principale vera risorsa di quella regione.

aldos
aldos
15 anni fa

ma come per i russi andiamo in russia a smontare i sottomarini e si concludono numerosi contratti e in italia si lasciano in profondita rifiuti della stessa portata senza neanche fare delle bonifiche immediate! a perderci sono i calabresi che sia ammalano e gli italiani che vedono l’ennesima sconfitta di un sud perennemente in affanno! bene l’udc a fare una rigorosa analisi in parlamento!

Michele Trematerra
Michele Trematerra
15 anni fa

Sono stato stamani alla manifestazione di Amantea ed ho parlato con tanti cittadini del Tirreno: si e’ trattato di una mobilitazione positiva a cui, pero’, deve seguire un atteggiamento responsabile di partiti e di istituzioni che non devono soffiare sul fuoco dell’allarmismo. Non dobbiamo abbassare la guardia ma nemmeno giungere a conclusioni affrettate o generare psicosi inutili. L’Udc si farà promotrice nelle sedi istituzionali di provvedimenti tesi a sostenere i danni subiti sinora dai ceti produttivi del Tirreno

Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto
15 anni fa

Il Governo deve riservare la stessa attenzione che ha fatto con i rifiuti di Napoli. Quelli forse erano maleodoranti e si vedevano, ma questi uccidono.

giorgio
giorgio
15 anni fa

E’ mai possibile che le varie associazioni malavitorse potessero mai smaltire questi rifiuti altamente periocoli, tossici e readiadittivi senza l’avallo delle istituzioni preposti alla tutela e alla salvaguardia di un bene prezioso e importante come il mare?? il nostro mare in calabria è in parte la nostra ricchezza, adesso è rovinato…siamo in emergenza e il governo tace, l’economia è in ginocchio..le generazioni future e quelle contemporanee avranno mai prospettive migliori?? il governo deve intervenire radicalmente con finanziamenti, bonifiche senz’altro necessarie ed uscire allo scoperto, ci vuole un piano di rilancio e di valorizzazione sia del mare (ricordo che da + di un anno la fascia tirrenica è parco marino) che l’entroterra….a pochi Km dal mare abbiamo la collina e un paesaggio meraviglioso con molti parchi nazionali (pollino, serre, sila, aspromonte etc….) che aspettiamo..vogliamo un piano di sviluppo per il SUD ed in parciolare per la calabria. Politici del forum e non fate sentire la Vostra autorevole voce e sarete appoggiati dai Calabresi. Certe cose o si fanno adesso o mai più, c’è il rischio che verremo dimenticati e abbandonati….

katia
katia
15 anni fa

su questa vicenda ho letto un libro molto interessante, che racconta tutti i misteri sulle “navi a perdere” e che ha preso spunto dal caso Cetraro. E’ il libro “Le Navi dei Veleni” dei giornalisti del “Quotidiano della Calabria” Massimo Clausi e Roberto Grandinetti, editore Rubbettino, scritto proprio durante la scoperta del misterioso relitto e che ritorna indietro di 20 annni, dalle denunce di Legambiente all’arenamento della Jolly Rosso, passando per la vallata radioattiva del fiume Oliva, ad Amantea (Cs), dove la procura di Paola sta tuttora indagando e dove si pensa siano stati sepolti fusti radioattivi. La verità, secondo me, deve venire ancora a galla, malgrado le rassicurazioni del governo sul caso Cetraro…

Gianluca Enzo
Gianluca Enzo
15 anni fa

la verità dovrebbe essere indagata con maggiore slancio cara katia



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