La colletta alimentare, grande spettacolo di carità
“Riceviamo e pubblichiamo” di Jakob Panzeri
Ci sono delle esperienze e delle presenze che a volte si fanno tangibili. L’uomo non può che aprirsi ad esse e riconoscerle. Ieri, 26 novembre 2011 è stata la giornata nazionale della Colletta Alimentare, un gesto significativo di solidarietà giunto alla quindicesima edizione che si è svolto in oltre 7.600 punti vendita su tutto il territorio nazionale, con circa 120.000 volontari e una raccolta stimata in 9.000 tonnellate di cibo che sarà distribuita ai 3 milioni di famiglie italiane che risultano sotto le soglie Istat della Povertà. Un pacco di pasta, una scatola di legumi o di zucchero, per noi una spesa insignificante, per molti una realtà fondamentale. Tutto parte quindici anni fa dal coraggio di un sacerdote, Don Mauro Inzoli, presidente del Banco Alimentare.
Ho avuto l’occasione di ascoltare direttamente la testimonianza di Don Mauro in una recente conferenza svoltasi all’auditorium di Cernusco. Raccontava Don Mauro che anni fa aveva presentato in Parlamento l’iniziativa della colletta alimentare e si era diretto a Montecitorio abbastanza spaventato: in un posto dove spesso capita, purtroppo, che un gruppo proponga un’idea e necessariamente questa idea venga rappresentata sotto una luce negativa da un altro gruppo, si aspettava di certo di ricevere qualche critica o qualche “ah”. Improvvisando, si mise a parlare dell’Educazione impartita da sua nonna. “Quando qualcuno bussava alla mia casa a chiedere qualche elemosina, mia nonna dal portico mi diceva “Corri”. Solamente la parola “Corri” e nient’altro. Io mi precipitavo in cucina e preparavo una misura di farina, ma non come faceva il venditore, scuotendo gli strumenti perché ce ne andasse giusto il necessario, ma anzi schiacciando la farina con le mie manine di bimbo perché potesse andarcene sempre di più”. Inaspettatamente, da ogni ala del palazzo, indipendentemente dal colore politico, si era levato un coro di applausi.
C’è dunque qualcosa nei cui confronti l’uomo non può che piegarsi e riconoscere una Presenza. Attenzione: non illudiamoci che carità significhi dare una monetina all’indigente “Se anche dessi tutti i miei beni ai poveri, ma non avessi la Carità non sono nulla” (Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi) essa in realtà è un atteggiamento di vita! Valore che in tempo di crisi economica è segno di una volontà e di un futuro come presente nella magistrale enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, che vi invito a rileggere. Il manifesto della colletta alimentare così recita: “La confusione e lo smarrimento, in questo tempo di crisi, sembrano diventati lo stato d’animo più diffuso tra la gente. Imbattersi, però, in volti lieti e grati, per la sorpresa di essere voluti bene, scatena un desiderio e un interesse che trascinano fuori dal cinismo e dalla disperazione. Per questo anche quest’anno proponiamo di partecipare alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, perché anche un solo gesto di Carità Cristiana, come condividere la propria spesa con i più poveri , introduce nella società un soggetto nuovo, capace di vera solidarietà e condivisione del destino dei nostri fratelli uomini”.
PER APPROFONDIRE
Colletta alimentare: cosa è.
INVITO ALLE LETTURA
Articolo di Giorgio Vittadini, presidente Fondazione Sussidiarietà: la ragione profonda della Carità.