postato il 12 Marzo 2012 | in "Economia, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

La Cassa Depositi e Prestiti, protagonista delle prossime azioni del governo

“Riceviamo e pubblichiamo” 

La fase 2 dell’azione del governo Monti, ovvero quella incentrata sulla crescita economica e gli investimenti, vedrà necessariamente protagonista la Cassa Depositi e Prestiti e le azioni sul digital divide come si desume da una recente intervista fatta al ministro Passera.

Per quanto riguarda la CdP, abbiamo avuto modo di parlarne a proposito di un nuovo fondo che ha lanciato, ovvero il Fondo Kyoto, dedicato agli investimenti pubblici e privati per l’efficienza energetica nel settore edilizio e industriale, ma è doveroso segnalare come nelle prossime settimane sarà coinvolta nelle strategie del governo, a cominciare dalla separazione della rete gas (per intenderci, la rete “fisica”) dall’ENI, per garantire la massima accessibilità al mercato del gas in Italia ad ogni azienda e nell’ottica del massimo vantaggio per il consumatore

Cosa significa questo? L’ENI possiede il gruppo Snam e quindi l’azienda SNAM Rete Gas che gestisce la struttura fisica della distribuzione del gas; ebbene nell’ottica del programma di liberalizzazioni, il governo vuole fare uscire l’ENI dalla società SNAM Rete Gas. Ovviamente questa scelta non dovrà né ledere i consumatori, né gli azionisti e qui entra in gioco la CdP che è l’azionista di maggioranza relativa del colosso italiano del gas e che quindi sarà uno degli interlocutori con cui decidere i passi da fare entro maggio 2012 per dare il via alla completa liberalizzazione del mercato del gas in Italia (per la separazione della rete gas, vi saranno poi 18 mesi di tempo per rendere operative le decisioni del governo).

Altro punto che vedrà la partecipazione della CdP (assieme alla SACE) è la politica per l’internazionalizzazione delle imprese italiane: in questo campo il governo si sta già muovendo e grazie ai nuovi accordi raggiunti con questi due interlocutori, lo Stato italiano potrà garantire maggiore sostegno finanziario all’internazionalizzazione delle imprese italiane che così potranno competere meglio sui mercati esteri.

Infine sul digital divide, segnaliamo che, dopo l’inattività dei precedenti governi, Monti si sta dimostrando incredibilmente attivo e in questi giorni. Si è saputo che il ministro Barca ha destinato 700 milioni di euro per risolvere i primi problemi legati al digital divide e potenziare le infrastrutture di internet e della banda larga con l’obiettivo di fornire a tutti i cittadini la possibilità di connettersi alla velocità di 2 megabit (minimo) e stimolare la nascita di nuove imprese, soprattutto di giovani e migliorare l’accesso alla pubblica amministrazione snellendo la burocrazia e accorciando i tempi, grazie ad un utilizzo più invasivo di internet.

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