L’intervista al Tg2 su riforme, alleanze e sentenza della Corte Europea sui crocifissi nelle scuole
Riforme. Ciascuno deve dare il proprio contributo: va fatta anche quella della giustizia, ma bisogna partire dall’interesse dei cittadini e non da quello della politica.
Regionali. La scelta è tracciata: meglio soli che male accompagnati. Se poi si realizzano delle eccezioni per personalità significative e programmi chiari le esamineremo. Io conto molto su una collaborazione stretta con Rutelli.
La Corte Europea ha bocciato i crocifissi nelle scuole. E’ una scelta aberrante figlia anche della mancanza del riconoscimento delle radici cristiane nella nostra Costituzione europea. Nessun crocifisso nelle scuole italiane ha mai vulnerato la nostra possibilità di crescere e di fare scelte nella piena libertà. Quel crocifisso non è ostentazione religiosa ma è l’espressione di una identità di un popolo e di un continente.
La Corte Europea di Strasburgo, pronunciandosi su un ricorso, ha stabilito di togliere il crocifisso dalle aule delle scuole italiane.
Io ritengo che i governanti siano l’espressione del loro elettorato. Se in un Paese la maggior parte dei cittadini non dà più importanza a determinati valori, i governanti di certo non si battono per farli riconoscere come tali, soprattutto per il timore di perdere consensi e voti. Attualmente in Italia regna tanta confusione, stiamo perdendo le nostre radici; dovremmo invece riappropriarci della nostra identità nazionale e cristiana, soprattutto in questo tempo caratterizzato dalla necessità oramai impellente di regolarizzare (e far integrare)persone appartenenti ad altre nazionalità e fedi religiose, che convivono con noi e con le quali, dobbiamo mettercelo bene in testa, dovremo condividere il futuro del nostro Paese.
Presidente, concordo su tutto, tranne che sulle alleanze. E’ un’occasione per andare soli ovunque, senza se e senza ma, senza forse e senza dubbi. Il coraggio, come abbiamo dimostrato, non ci manca. Può essere una svolta significativa.
Per il resto, riforme e crocifisso, la quoto in pieno. Difendiamo il simbolo della nostra tradizione!
Marta
Si, Presidente! Noi continuiamo per la nostra strada “a schiena dritta e testa alta” e non cerchiamo alleanze.
Chi governa deve auto-convincersi che è lì per fare il bene comune e non per interessi propri e per leggi “ad personam”.
Per quanto concerne la sentenza europea del crocifisso nelle scuole, non la condivido perché l’identità italiana è CRISTIANA: difendiamo la nostra cultura!
Eleonora Pichierri
Caro Presidente, una sentenza aberrante che offende la verità storica, la verità culturale ma soprattutto che vuole trasformare un segno ricco di valori umani come il sacrificio estremo, la fratellanza, la giustizia e l’amore in un simbolo di oppressione e di prevaricazione. Spero che l’Udc a tutti i livelli non taccia. Grazie. Allego due post che ho inviato alla stampa nazionale.
1) Una sentenza livida di rancore e di prepotenza!
E’ questo il messaggio che i giudici della Corte di Strasburgo hanno dato agli italiani. Non vale il diritto della maggioranza, non vale il buon senso culturale, vale la prepotenza di una signora emigrata in Italia che ha ottenuto di imporre agli altri alunni, agli insegnanti, allo stato italiano la sua ideologia storica e culturale. Una corte di Strasburgo che in dispregio al principio di sussidiarietà pretende di stabilire cosa devono o non devono fare lo Stato ed i cittadini italiani. E pensare che questa Corte esiste per la volontà dei padri fondatori De Gasperi, Adenauer e Schumann. Padri fondatori che andavano alla Santa Messa tutte le mattine!!
2) La laicità nasce con Gesù, il crocefisso!!
C’è una ragione a difesa del crocefisso che dovrebbe appartenere a credenti e non credenti ed è il concetto di laicità. Questo concetto è contenuto nel Vangelo e nasce dalla parola di Gesù: quello di dare a Cesare quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio. Piaccia o non piaccia ai laicisti le loro fondamenta nascono dal Vangelo e dalla parola di Gesù, il Crocefisso.
Non sono d’accordo con chi comanda senza riconoscersi nella vita che Cristo gratuitamente e indistintamente a dato per tutti.
Vorrei tanto chiedere ai nostri amici Radicali e Comunisti,che si sono espressi favorevolmente(dubbi?) alla sentenza della Corte di Strasburgo per la “RIMOZIONE” del Crocifisso nelle scuole, se a Natale i nostri bambini potranno festeggiare la nascita del nostro Signore? Potranno costruire la capannina con Gesù bambino? Il comune potrà addobare la città? Presepi viventi? Sperando che le palle illuminate non siano discriminatorie…La sentenza della Corte Europea offende la nostra nazione, storia, religione, identità! Ora sarebbe giusto vietare che le donne portano il burqa, perchè la legge italiana vieta di andare in giro con il volto coperto. Il risultato di queste sentenze sarà un radicale aumento dell’odio religioso e razziale. Concordo con il Presidente dell’UDC Casini quando afferma <>. Presidente non stiamo a guardare, insieme facciamoci sentire, perchè non prevalga la politica delle urla, minaccie, dell’odio religioso e razziale, ma sopratutto la politica che cancelli la nostra identità, cultura e storia.
Mimmo d’Amone..offeso dentro..
La cultura europea è una cultura che si fonda su oltre 2000 anni di cristianesimo: la storia, l’arte, la letteratura, la pittura è tutta intrisa di religione, allora è indispensabile che l’Europa s’impegni a trovare se stessa.
Del resto il buon senso ci insegna che una identità non si costruisce: la si ha, non ce la si può inventare.
Chiediamoci:
-Cosa sarebbe una persona a cui le si sottrae il patrimonio ricevuto da chi esisteva prima di lei?
Io sono e resto sempre figlio di qualcuno e sarebbe stupido e presuntuoso la convinzione di essermi costruito da solo con le mie forze e di non dovere niente a nessuno, è da ciechi non rendersi conto di chi sta dietro di noi. Nel contesto socio culturale esiste la tradizione, che non ha nulla a che vedere con il tradizionalismo, che è la nostalgica custodia di quello che è stato prima; la tradizione invece è il rapporto dinamico tra passato, presente e futuro.
Infatti si tratta di prendere coscienza del passato, per poter interpretare il presente e così poter progettare e costruire il futuro.
Una Europa che privilegia l’individualismo e la competizione deve portare ad interrogarci:
– Quale Europa stiamo costruendo?
– Avremo la forza di rivedere certe posizioni e di costruire una Europa che abbia un’anima?
Perché si perde irreparabilmente la propria anima se uno non prova neppure nostalgia di
averne una; e poi senza una identità non si va da nessuna parte.
condivido pienamente quanto sostenuto da francesco di foggia. L’europa e gli europei non sono cristiani “bigotti”. Il cristianesimo è,per l’europa, un simbolo, un grado di civiltà alla quale hanno guardato e guardano gli altri nel mondo. Se siamo quello che siamo, se siamo anche quelli che si permettono di criticare, è perchè i cristianesimo ci ha resi tali. L’enorme tesoro d’arte, di pensiero, di imprese,di storia,nel male e nel bene è frutto dell’impronta cristiana sull’uomo europeo. Il ragionamento perverso della corte di giustizia europea potrebbe,in fondo, portare al ragionamento di distruggere altri simboli religiosi,che so, i resti dei templi pagani o il colosseo od altro!