postato il 14 Novembre 2011 | in "Politica"

Governo: priorità è l’economia, serve buon senso


In Parlamento possibili riforme condivise

Il governo Monti dovrà affrontare la crisi economica e dovrà far ripartire la crescita del Paese. Il resto, legge elettorale compresa, viene dopo. È il tema economico quello principale.
Da ora in avanti, sulla base del modo in cui riusciremo ad affrontare questa crisi, si determineranno possibile alleanze future. E comunque, finalmente, al centro della politica c’è cosa vogliamo fare concretamente sul piano economico e sociale, non più Berlusconi sì Berlusconi no.
Certo non è semplice, ed è vero che tra i partiti che sostengono Monti ci sono opinioni diverse, ma confido nel buon senso sul fronte del mercato del lavoro ma anche su quello fiscale. Quello della patrimoniale, ad esempio, non può diventare un tema ideologico: tutti devono contribuire in proporzione a quanto hanno, ma fare una patrimoniale escludendo il processo di riforme sarebbe una cosa sbagliata. Occorrono le riforme per la crescita, e in questo contesto si fa un invito a chi ha a dare di più.

Pier Ferdinando

14 Commenti
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Anna Giunchi
12 anni fa

Oltre alla patrimoniale sui grandi patrimoni, che, grazie all’equità sociale, mette d’accordo sindacati e confindustria, si parla di una reintroduzione dell’Ici… dunque federalismo fiscale, stando all’ipotesi di Tremonti? Ma se gli ex ministri stessi non lo volevano?!

francesco(aq)
francesco(aq)
12 anni fa

Penso che parlare,anticipare,proporre,consigliare vuol dire solo partire con antichi preconcetti. Sentiamo le proposte del presidente incaricato,sempre che non rinunci,poi siano valutate,ponderate,discusse e se idonee votate altrimenti criticate e bocciate ma prma sentiamole…

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

solo per la cronaca, ricordo agli smemorati, cosa faceva Monti al governo di qualche anno fa !! LEGGETE E NON STUPITEVI !! l’illusionismo della politica fa questo e altro !! COMPLIMENTI.

Altro che risanatore dei conti:

Monti moltiplicò il debito italiano Il premier sarà l’uomo che quando fu dal 1989 al ’92 sottosegretario al bilancio fece schizzare il disavanzo pubblico Non compare mai nel curriculum ufficiale di Mario Monti. Né in quello della Università Bocconi, né in quelli da commissario europeo. Non c’è nemmeno sul sito Internet del Senato, dove Monti è stato inserito come senatore a vita con tanto di posta elettronica (monti_m@posta.senato.it) ma senza un rigo di biografia. Si vede che il tecnico che tutta Europa sembra invidiarci, l’unico italiano di cui i mercati dicono di fidarsi, deve avere fatto qualcosa nella vita di cui si vergogna un po’, tanto da averlo nascosto a tutti. A sollevare il velo ci ha pensato Paolo Cirino Pomicino, che in fondo è il vero regista del prossimo sbarco di Monti a palazzo Chigi: «Il professore? È stato il mio principale collaboratore fra il 1989 e il 1992, quando ero ministro del Bilancio del governo di Giulio Andreotti».

BRUTTI RICORDI
Monti ha sbanchettato, e un po’ si capisce. Vero che intorno a Cirino Pomicino insieme a lui c’erano altri professoroni dell’epoca, come Giancarlo Morcaldo, Antonio Pedone e Paolo Savona. Lui però stava in tre commissioni di rilievo, quella sul debito pubblico, quella sulla spesa pubblica e nel comitato scientifico della programmazione economica all’epoca guidato da un andreottiano doc come Luigi Cappugi. Un’esperienza di cui Pomicino ha raccontato poco, ricordando solo la «simpatia di Monti». E in effetti da raccontare non ci sarebbe molto. Grandi produzioni scientifiche quell’esperienza non le ha lasciate. E se si vedono i risultati di quel supporto scientifico al ministero del Bilancio al professore Monti uno non affiderebbe non dico un governo o un ministero economico, ma nemmeno l’amministrazione di un condominio. Il gran lavoro fatto sulla riduzione del debito pubblico e della spesa pubblica è scritto nero su bianco da due ricerche, una della Banca di Italia, l’altra della Ragioneria generale dello Stato.

La prima dice che il debito pubblico al momento dell’insediamento di Cirino Pomicino e del professor Monti al ministero del Bilancio ammontava a 553 miliardi, 140 milioni e 900 mila euro attualizzati ad oggi. Quando entrambi hanno finito il lavoro nel giugno 1992 il debito pubblico italiano era salito alla cifra di 799 miliardi, 500 milioni e 700 mila euro. La differenza assoluta è stata un incremento di 246 miliardi, 359 milioni e 800 mila euro. In termini percentuali la crescita del debito pubblico sotto i saggi consigli di Monti è stata del 44,53% in tre anni, ed è fra i record assoluti della storia della Repubblica italiana. Il professore, certo, potrà dire che lui dava consigli saggi e ricette magiche, e che poi era Cirino Pomicino a non applicarle alla lettera. Ma giustamente un risultato così è difficile da inserire in curriculum da gran risanatore di conti e costumi pubblici. Allora si può pensare che il debito ha un suo percorso inesorabile, e per i governi è più semplice il taglio della spesa corrente. Lì i consigli di Monti possono avere fatto centro.

SOLDI PER TUTTI
Basta prendere il librone storico della Ragioneria generale dello Stato per avere una seconda doccia fredda. Al momento dell’insediamento Pomicino-Monti la spesa pubblica italiana ammontava a 254 miliardi, 418 milioni e 970 mila euro. Al momento del loro doloroso abbandono dell’esecutivo la spesa pubblica era di 371 miliardi, 209 milioni e 895 mila euro. Questo significa che in soli tre anni è cresciuta di 116 miliardi, 790 milioni e 925 mila euro. In termini percentuali significa un’esplosione del 45,90%, superiore perfino a quella del debito pubblico e da annoverare anche essa fra le pagine più nere dei conti economici della Repubblica. L’esperienza non compare nella biografia del professore della Bocconi, e si capisce: avesse letto risultati così, qualsiasi studente avrebbe disertato lezioni e corsi del professore e perfino si sarebbe domandato l’utilità di studiare in quella Università. La biografia però si può sbanchettare, i conti dello Stato no. Sono passati tanti anni, e almeno dieci di questi Monti li ha passati in Europa, dove qualche ricetta un po’ più efficace avrà pure imparato. È riposta in quegli anni la speranza dei contribuenti e dei risparmiatori italiani, cui altrimenti potrebbe venire qualche dubbio e perfino un brivido ghiacciato. Come capita a chi ammalato vede presentarsi invece del medico il responsabile in persona della sua stessa malattia…

Anna Giunchi
12 anni fa

Dal punto di vista di ricerca economica, Monti è una personalità di spicco, e io lo giudico per questo…pensiamo al modello Klein-Monti, ad esempio, o al libro bianco da lui redatto per il completamento del mercato unico europeo…Anzichè additarlo al suo primo incarico, aspetterei di vedere in atto il suo piano di emergenza, con la sua squadra.
Se vogliamo che il Governo duri fino al 2013, nell’esecutivo ci vorrà una rappresentanza politica ai massimi livelli, indispensabile ai fini anche di coesioni interne…A fronte dei provvedimenti impopolari, incrementi di opportunità di lavoro per i giovani…fiduciosi, attendiamo…

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

peraltro, sig.ra anna, ci si scorda che in quegli anni, l’italia subì un grosso attacco speculativo, che la portò furoi dal sistema monetario europeo (avvenne nel 1992) che provocò una immani fuorisucita di denaro pubblico, speso nel tentativo fallito di opporsi a tale attacco che portò ad una svalutazione della lira di circa il 30% e ad una perdita della sola banca d’italia, pari a 48 miliardi di dollari (del tempo). A cui si vanno a sommare altri 8 milairdi di dollari persi dall’ufficio italiano cambi, per appoggiare la manovra della banca d’italia.

orenbuch
orenbuch
12 anni fa

Pier,tu a fortuna che “SILVIO”ti chiama,come FINI,io sogno di SILVIO,io adoro SILVIO,peccato che lui non mi chiama,subito venga in Arcore,deve essere piacevole di essere con adorabile SILVIO,amore mio SILVIO

Anna giunchi
12 anni fa

Non voglio fare un concorso di colpe, su quegli anni molto e’ venuto fuori, molto verra’, di molti non si sa. E’ pero’ certo che se Monti e’ stato scelto, ha dei meriti. Che trova appoggi a dx e sx

cristian
cristian
12 anni fa

Anche io sono favorevole all’appoggio incondizionato dato dal terzo polo al governo Monti. E’ una persona autorevole, preparata e soprattutto gode della fiducia di tutto il mondo finanziario. Ho estrema fiducia in lui e condivido perfettamente la posizione espressa da Casini, Fini e Rutelli.
Forza Prof. Monti

Ginevra
Ginevra
12 anni fa

Scusatemi, ma siete voi a sostenere la candidatura del Rettore Frati alla Sanità? Ho apprezzato la vostra opposizione e l’appoggio incondizionato che avete espresso al Governo Monti. Ma l’appoggio al Prof. Frati, Rais della Faoltà di Medicina alla Sapienza ed espressione della parentopoli piu’ bieca, francamente non lo comprenderei!!!!

Anna Giunchi
12 anni fa

…pazzesco…pare che su di lui sian d’accordo tutti. Essì, pare un miracolo. Chissà che lo spread nn se ne accorga…

Luna Sambito
12 anni fa

………lo spread ancora la dice male pure su Monti!

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Gentile Luna Sambito,
ma lei crede che è sufficiente cambiare insegna a un negozio per far ritenere ai creditori che i debiti dell’esercente saranno onorati ?
Il mercato e l’economia prevedono il contrario. Un creditore cambia idea quando al cambiamento del marchio, o insegna luminosa, corrisponde ad esempio l’ingresso di un socio che ripiana il debito.
Si prepari dunque anzichè tenere sotto controllo lo spread che aumenterà con Monti, Mari e Colline, a due conseguenze :
1. a ogni aumento dello spread corrisponde una mazzata aggiuntiva a quelle già ricevute negli ultimi 30 anni e più
2. metta al riparo i suoi risparmi, finchè è ancora in tempo, perchè il nuovo socio (Monti) e la sua combriccola, non entrano con capitali propri e non rischiano nulla, come prevede la tanto amata stato-crazia in cui viviamo. Quindi per ripianare i conti, dovranno rapinare a lei e a tutti noi, quello che non hanno ancora rapinato negli ultimi 30 anni e più.

Per finire, le ricordo che Monti è stato in politica, al Bilancio. Per due volte mi pare e come sottosegretario. Vada a vedere con chi, e che cosa succedeva anche allora allo spread e al deficit pubblico.
Cordialità
A.T.

per.sig.A.T.
per.sig.A.T.
12 anni fa

assolutamente d”avcordo con lei sig. A.T. L’unica salvezza è un governo economico europeo unico che emetta titoli garantiti dalla comunità europea.
Altrimenti non esistono manovre possibili, neppure mandando in pensione tutti a 70 anni (meno gli onorevoli e la casta)e sopprimendo la metà degli attuali pensionati, cosa alla quale qualcuno avrà sicuramente pensato … La FIGLIA di papà MARCEGAGLIA sicuramente. Forse senza quel cognome .. Leggendo le sue dichiarazioni (Tra L’altro vergognosamente di parte, la sua), avrebbe grosse difficoltà a superare anche un concorso per assistente ecologico (netturbino) …. ma agli opinionisti UDC piace un sacco !!!. TENIAMOCELA CARA ….

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Gentile Luna S.,
mi compiaccio del suo accordo, se mi posso permettere credo tuttavia che la prospettiva di un governo economico unico europeo dovrebbe terrorizzarla quanto me. Questa differenza tra noi due, non dipende dal grado di coraggio personale. Come può constatare da tempo e in questi giorni col nuovo governo ancora peggio !!, la direzione intrapresa non solo dall’Italia di un governo economico europeo è la prospettiva desiderata dai potenti. Questo non le mette qualche pulce nelle orecchie ? Mi permetta di consigliarle qualche lettura, e magari potrà lei stessa sottoporre a revisione le sue idee a proposito. A me è capitato di doverlo fare e ne sono felice. Se le interessa me lo scriva qui, che le indicherò i libri.
Cordialità
A.T.



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