postato il 5 Ottobre 2010 | in "In evidenza, Spunti di riflessione"

Expo 2015: il termine si avvicina e non si vedono soluzioni

‘Riceviamo e pubblichiamo’ di Gaspare Compagno

Ieri sera a L’Infedele di Gad Lerner hanno parlato di Expo 2015 e dei vari problemi che lo stanno accompagnando, problemi che avevamo ampiamente dibattuto alcuni giorni fa. Francamente non mi ha stupito sapere per bocca di Boeri che inizialmente era stato fatto un accordo scandaloso per i terreni su cui doveva sorgere l’EXPO (l’accordo prevedeva il comodato d’uso dei terreni, però poi le costruzioni e l’intero quartiere sorto sul terreno, veniva ceduto gratuitamente ai proprietari dei terreni, ovvero la famiglia Cabassi), né mi ha stupito il “simpatico idealismo” di Fuksas il quale diceva di comprare i terreni (come se fosse facile reperire 200-250 milioni di euro), costruirci e poi cedere tutta la costruzione per realizzare un quartiere del futuro a prezzi calmierati (ipotesi veramente idealsitica), e non mi ha neanche stupito sentire enunciare una realtà che tutti sanno, ma fingono di ignorare: che a Milano si è costruito troppo, che ci sono uffici e appartamenti sfitti e invenduti, per un totale di 80mila appartamenti e 900.000 metri quadrati di uffici disponibili, decine di migliaia di negozi vuoti.

Quello che mi stupisce è l’affermazione secondo la quale il problema del mancato reperimento dei terreni (e quindi del mancato inizio dei lavori) è secondario, anzi ininfluente, rispetto alla massa degli altri lavori che stanno procedendo.
Perché mi stupisce? Per due motivi: il primo è che di molti di questi lavori (pedemontana, altre due linee aggiuntive della metropolitana milanese, e così via) non vi è traccia, siamo ancora nella fase progettuale o quanto meno, nella fase immediatamente precedente all’inizio dei lavori. I lavori inizieranno? Non si sa.
Il secondo motivo è che, se come hanno affermato durante la trasmissione, questi lavori sono il corollario dell’Expo, ma se la manifestazione non dovesse più svolgersi in Italia, questi stessi lavori, perderanno il loro motivo di esistere. Ed è questo il punto focale: il tempo passa, entro il 19 ottobre dobbiamo avere la piena disponibilità dei terreni o l’Italia perderà l’opportunità legata all’EXPO 2015 e questi lavori, che dicono che stanno andando avanti, avranno ancora motivo di essitere?

Altro punto che mi lascia perplesso: mancano i soldi. Inutile girarci attorno, il progetto intero non ha ancora abbastanza finanziamenti, che per il 70% dovrebbero essere privati, ma proprio questi ultimi mancano e quindi si rischia di aprire un buco enorme per mancanza di fondi.
E allora, io direi che sarebbe bene se il governo lombardo e nazionale decidessero di diventare più fattivi e meno ottimisti.
Troveremo una soluzione entro il 19 ottobre? Da italiano, spero di sì, ma ciò non toglie che essere arrivati all’ultimo giorno utile per sistemare questi problemi, è un segnale di fallimento per gli attuali amministratori.

Troveremo una soluzione entro il 19 ottobre? Da italiano, spero di si, ma ciò non toglie che essere arrivati all’ultimo giorno utile per sistemare questi problemi, è un segnale di fallimento per gli attuali amministratori, i quali intendono ricorrere al solito trucchetto italico: invocare l’emergenza per potere avere poteri assoluti (sembra quasi che sia voluto, vista la frequenza con cui si ripete).

Infatti accade che il sindaco Moratti potrebbe essere investita di poteri speciali per “adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare, nei tempi richiesti dal Bureau International des Expositions, la disponibilità delle aree che ospiteranno l’evento”.

Il documento non ha ancora avuto il via libera, ma la bozza è già presente a Palazzo Marino per il consueto iter: l’ordinanza della Protezione Civile (tho, ma guarda un po’…) è inviata alla Regione competente (in questo caso la Lombardia) per avere il via libera, che Formigoni ha prontamente dato e ora il provvedimento attende la firma di Berlusconi, il quale sicuramente la darà, perchè se tutto andrà bene, potrà ascriversi il merito dell’EXPO 2015, se tutto andrà male, la colpa sarà della Moratti, la quale già in passato aveva avuto poteri speciali, anche se solo per le opere corollarie.

Infatti il 19 gennaio, Berlusconi aveva concesso poteri straordinari (ci fu chi li definì stratosferici, vista l’ampiezza) alla Moratti giusto due mesi dopo la famosa telefonata, intercettata dalla Guardia di Finanza, sulle grandi opere del G8 e che menzionavano l’Expo, facendo intravedere i grossi appetiti attorno ad una torta da svariati miliardi di euro.

Ma forse ora l’ordinanza non basterà, perchè viene troppo tardi: l’ipotesi di esproprio non è percorribile a causa dei tempi risicati (per l’esproprio ci vuole l’autorizzazione della Corte dei Conti e sperare che i privati non facciano ricorso).

Allora forse si potrebbe tornare al vecchio accordo, prendere in comodato d’uso i terreni, costruirci l’expo 2015 e un intero quartiere, e dopo la manifestazione, restituire tutto ai proprietari, i quali si troverebbero un quartiere costruito senza spendere un euro e pronto per essere venduto e affittato.

Ovviamente quando dico “senza spendere un euro” mi riferisco ai proprietari dei terreni, perchè i soldi per edificare tutto, li mettiamo noi italiani, mentre sono altri a prendersi questi soldi.

3 Commenti
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luisella
luisella
14 anni fa

Grazie a Gaspare Compagno,come sempre , per la sua competenza e chiarezza

citoyenne
citoyenne
14 anni fa

Buongiorno

E’ questo il governo del fare? o, molto più realisticamente, è il governo del malaffare?
Ha certamente ragione il ministro dell’interno quando si vanta per il numero delle catture di latitanti di mafia, ‘ndrangheta, camorra, ecc.; si scorda di dire che quella è, a stento, manovalanza malavitosa, anche se presentata al pubblico ignaro come cupola.
“L’affaire expo” ne è una piena dimostrazione. Ci si può mettere la firma che quando, entro il 19 ottobre, tutto sarà dichiarato sistemato e pronto a partire, i miliardi reperiti dai “privati prestanome” saranno quelli dell’unica impresa che in Italia può vantare enormi introiti: la malavita organizzata (è là che il ministro Maroni deve cercare per scovare le vere cupole delle diverse malevite! Ma là gli è proibito farlo perchè, con molte probabilità, anche parecchi dei suoi amici leghisti potrebbero essere coinvolti!).
Il resto dei miliardi questo governo lo spillerà ai cittadini, tagliando ulteriormente sulla “spesa pubblica”; e magari i lavori se li appalterà, se non l’ha già fatto, la Impregilo (toh!, chi si risente!), con la benedizione di Bertolaso, “il deus ex machina” per eccellenza!
Tutto questo accade mentre il ministro Tremonti scopre che la soppressione delle province non servirebbe perchè i fondi reperiti sarebbero irrisori a fronte dei servizi(?) che i cittadini ricevono; lo stesso dicasi per le “auto blu”, contro le quali il ministro Brunetta ha tanto tuonato (vorrà dire che, dopo l’insuccesso dei tornelli, questo ministro dovrà gettare la spugna anche in e per questo match?).
Oh! Sciascia, Sciascia! Quanti casini e quanti bordelli (perdonate il pleonasmo) si creano in Italia affinchè tutto resti immutato!
Con simpatia, una citoyenne

gaspare
gaspare
14 anni fa

luisella, ti rinigrazio per i complimenti… così finisce che arrossisco…



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