postato il 20 Dicembre 2012 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Costruire l’Agenda Monti, #rimontiamo2013!

“Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco Scavone

Ideare e costruire una proposta elettorale non è roba di tutti i giorni, soprattutto se si ha l’intenzione di basarla su presupposti di serietà econcretezza, che rendono il tutto più complesso. E’ vero, in Italia siamo abituati ai contenitori vuoti che aggregano tutto e il contrario di tutto, ad armate eterogenee utili solo a racimolare voti, non progetti e prospettive di Governo. Immaginiamo quindi quanto possa essere arduo pensare ad un progetto che non si fermi alla mera competizione elettorale ma punti a modificare nel profondo il Paese e la politica italiana, una proposta non da archiviare al più presto, ma da conservare come memorandum e decalogo per il futuro. In questo clima soffocato dalla demagogia, c’è un’Italia che ancora crede in questo tipo di proposta, concreta, di contenuto e che si ritroverà domani a Roma a RiMontiamo l’Italia per segnare un’altra tappa di un percorso che va avanti da tempo.

Vogliamo costruire l’agenda Monti per il dopo Monti, con il contributo di tutti quelli che hanno buone idee su come riformare l’Italia.” “L’Italia può venir fuori dall’emergenza e noi lavoriamo per offrire contenuti e definire le priorità.” “Il Governo Monti ci ha insegnato che le riforme si possono fare e si possono fare bene, rinnoviamo l’agenda di questo Governo con nuove proposte.” Con queste parole qualche mese fa i promotori dell’iniziativa, rispettivamente Benedetto della Vedova (Fli), Linda Lanzillotta e Gian Luca Galletti (Udc), lanciavano il portale rimontiamolitalia2013.itproponendosi l’obiettivo di dare vigore e solidità alla proposta di Governo. Il filo conduttore, appunto, è stato quello dei contenuti, valore aggiunto per un’agenda che voglia proporsi come veramente riformista e innovativa.

Non sono mancate le proposte e le iniziative, divise per tematiche (crescita, Europa, istruzione, cultura, Welfare, Pubblica Amministrazione ecc.). In pratica ci si è chiesti come poter migliorare il Paese, attuando cambiamenti radicali, profondi, non di facciata. E cos’è, soprattutto negli ultimi tempi, al primo posto tra i sinonimi di modernità? Sicuramente internet e la digitalizzazione: via allora alle discussioni sull’incentivo delle start up, sulle modalità di predisposizione di una più efficiente e parsimoniosa amministrazione digitale, sul tanto lavoro fatto e da fare per l’Agenda Digitale. Uno sguardo attento non è mancato sulle lungaggini burocratiche che rischiano di ingessare ancor di più un’economia in affanno con legislazioni eccessivamente articolate, difficili da consultare e non sempre in sinergia con l’iter attuativo. Così come non sono state dimenticate le idee riguardanti la politica energetica: una nuovo piano di strategia energetica nazionale deve passare assolutamente attraverso maggiore competitività, attenzione all’ambiente connessa a quella per le fonti rinnovabili, progressivo abbandono delle fonti fossili (tramite efficienza e risparmio energetico, limitazione dell’uso dei carburanti).

La proposta di Governo, per essere credibile, non ha dimenticato di concentrarsi sulle modalità di approdo ad una società più giusta: maggiore partecipazione alla vita democratica, azione decisa contro il fenomeno della corruzione inteso come dramma culturale prima che economico, lotta all’evasione sul modello americano, che prevede l’ “espulsione sociale” dell’evasore. Si è parlato di smart cities, città del futuro che si aprano alle sfide della tecnologia per migliorare i servizi e la qualità di vita e ottimizzare le risorse e gli spazi urbani. Ma anche di crediti della Pubblica Amministrazione, velocizzazione della giustizia, produttività, fisco, Unione Europea.

Insomma, tante proposte per tornare a sperare e a credere nella buona politica. Tanti anni di  “immobilismo e populismo di una certa politica attenta ad interessi di parte e alle convenienze di breve periodo” – come si legge nelportale – sono già stati sufficienti come monito per l’avvenire. Non si possono ripetere errori già fatti e rifatti, anche perché l’occasione per cambiare è unica. Contrapposti alle nostalgie del passato ci sono “persone, associazioni, imprenditori, professionisti, ricercatori, innovatori” che hanno già iniziato ad impegnarsi e lo faranno con tanta più dedizione.

Quando un Paese, un popolo, una Nazione sono chiamati alla resa dei conti, c’è sempre una triste divisione tra chi nega la realtà e chi si impegna fino in fondo per cogliere l’occasione. Dove vogliamo schierarci? Io, domani a Roma, e poi in tutta Italia, sarò fieramente tra i secondi, convinto che riMontaresia a portata di mano.

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Salvatore Grenci
Salvatore Grenci
11 anni fa

Ho letto l’agenda monti, a mio parere mancano molti elementi importanti. spero sia completata e ancor di più spero che nelle liste non siano presentati i soliti tromboni che hanno fatto sempre i fatti propri. E se Casini e Fini facessero un passo indietro assieme ai loro amici? sarebbe una cosa fatta bene e forse qualche voto in più arriverebbe da chi è disgutato da questa politica



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