Tutti i post della categoria: Riforme

Riforme: se ostruzionismo demenziale vedo urne

postato il 23 Luglio 2014

Inconsapevoli determinano voto anticipato, pagherà l’Italia

Pier Ferdinando CasiniNelle scelte di oggi si stanno ponendo le premesse degli esiti di domani. Il gigantesco e demenziale ostruzionismo al Senato concorre a spingere ineluttabilmente il Paese verso elezioni anticipate che alcuni vogliono; altri si predispongono ad accettare e una maggioranza di inconsapevoli sta determinando. A pagarne le spese sarà, ancora una volta, l’Italia che vuole riforme vere e non una nuova prova di impotenza.

Pier Ferdinando

Commenti disabilitati su Riforme: se ostruzionismo demenziale vedo urne

Riforme: Renzi oligarca? Casomai classe politica fuori tempo massimo

postato il 15 Luglio 2014

L’intervento in Aula al Senato di Pier Ferdinando Casini


Onorevole Presidente,
mi hanno fatto molto piacere i richiami ripetuti che la senatrice Fucksia ha fatto a Saragat, a Calamandrei e a De Gasperi: sono importanti, dopo qualche mese di presenza qui in Parlamento, queste evocazioni da parte dei colleghi del Movimento 5 Stelle, segno che la cultura delle istituzioni pervade ormai tutta questa Assemblea e questo è un fatto sicuramente positivo.

I tentativi più che trentennali di riforma delle istituzioni costituzionali richiamano alla mente il mito di Sisifo, condannato a spingere per l’eternità un enorme masso in cima ad una montagna. Una volta giunto in vetta, il masso invariabilmente riprecipitava a valle.

In modo simile in questi anni (a parte l’affrettata approvazione dell’infelice nuovo testo del Titolo V), ogni volta che una riforma organica della seconda parte della Costituzione stava per concretizzarsi e divenire operativa un ostacolo lo impediva e il macigno delle riforme è sempre tornato al punto di partenza.

Questa sequenza non può ripetersi anche in questa legislatura. Non vi sono più spazi per una rinnovata rappresentazione del mito di Sisifo. L’opinione pubblica non capirebbe e non tollererebbe oltre un ennesimo fallimento di una classe politica che continui a parlare di riforme senza farle.

Il disegno di legge costituzionale al nostro esame non ridisegna l’intera seconda parte della Costituzione. Non si pone questo obiettivo così ambizioso che in passato è stato fallito. Esso incide sui due punti di maggiore debolezza del nostro sistema istituzionale: il bicameralismo paritario e il regionalismo.

Il primo rappresenta un’ assoluta rarità nei regimi di governo parlamentare. Sull’attuale assetto del regionalismo non credo vi sia molto da dire tanta è la concordia di opinioni sui guasti causati dalla riforma costituzionale del 2001. [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su Riforme: Renzi oligarca? Casomai classe politica fuori tempo massimo

Le riforme unica strada per battere l’antipolitica

postato il 12 Luglio 2014

I sabotatori fanno un danno a se stessi e all’Italia. Il disegno di legge approvato non è il Vangelo ed è perfettibile, ma così rispondiamo all’appello di Napolitano

Pier Ferdinando Casini

 L’intervista di Fabrizio Nicotra a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Messaggero”

«E’ la volta buona». Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato, è convinto che, dopo anni di tentativi falliti, la nave delle riforme costituzionali arriverà finalmente in porto. Certo, sostiene, il pacchetto è perfettibile, ma rappresenta comunque la migliore risposta possibile per bloccare gli alfieri del populismo.

Il testo ha avuto l’ok della commissione Affari costituzionali del Senato e va in aula lunedì. Ce la farete questa volta?
«E’ la volta buona perché la classe politica in questo paese ha incominciato a capire che l’unico modo per bloccare la deriva del populismo e dell’antipolitica è quello di fare le riforme. La resistenza degli ultimi giapponesi, dei sabotatori, è un gigantesco regalo a Grillo e agli sfascisti che ci sono in questo paese. Finalmente diamo un seguito agli impegni assunti collettivamente nell’aula del Parlamento in seduta comune all’atto dell’insediamento di Napolitano. Quando il Presidente bacchettò il Parlamento, cioè bacchettò noi (il suo corpo elettorale), noi applaudimmo prendendo un impegno solenne. Con quell’applauso abbiamo detto “abbiamo capito la lezione, faremo le riforme”. Ma in politica a volte la memoria è corta e molti si sono dimenticati di quell’impegno. Per fortuna la maggioranza di noi ha capito che bloccare le riforme è un atto di autolesionismo troppo grande per poterselo consentire». [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su Le riforme unica strada per battere l’antipolitica

Per il Colle maggioranza qualificata o voto popolare

postato il 3 Luglio 2014

Pier Ferdinando CasiniL’intervista di Monica Guerzoni a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Corriere della Sera”

«La politica ha fatto un pessimo uso dell’immunità parlamentare».
Una buona ragione per non concederla anche ai futuri senatori. Non crede, presidente Casini?
«La fase politica della Seconda Repubblica si è aperta con chi agitava i cappi in Parlamento. Ciascuno di noi è chiamato a scegliere se soddisfare i peggiori istinti giustizialisti o essere seri e allora dico che l’immunità non è un privilegio, ma una garanzia di equilibrio tra diversi poteri dello Stato».

Una buona scusa per perpetuare i privilegi della casta?
«Io non mi accodo di certo a chi dichiara l’inutilità di un istituto che esiste in tutta Europa. Mettiamo un freno alla demagogia o non so dove finiremo. Non è che se un politico è ladro siamo tutti ladri».

Il sospetto è legittimo, viste le inchieste su Expo e Mose.
«La corruzione in Italia è sempre il nemico numero uno e riguarda politici, imprenditori, professionisti, magistrati e controllori. Io non appartengo alla categoria del malaffare, appartengo a una categoria in cui purtroppo ci sono dei ladri, i quali rubano per sé e non per i partiti e in questo senso sono peggiori di quelli di ieri». [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su Per il Colle maggioranza qualificata o voto popolare

Cooperazione: svolta epocale, contributi da tutti i gruppi

postato il 25 Giugno 2014

Pier Ferdinando CasiniLa legge sulla cooperazione internazionale, approvata a larghissima maggioranza al Senato, è un esempio di ottima collaborazione parlamentare tra tutti i gruppi politici che intendo ringraziare per il contributo di idee e il senso di responsabilità con cui hanno favorito una svolta epocale. Dalla Lega al M5S, tutti sono stati partecipi di un lavoro concreto e utile al Paese. Ringrazio il vice ministro Pistelli che ha fortissimamente voluto questa legge e il relatore Tonini per il suo intenso impegno.

Pier Ferdinando

Commenti disabilitati su Cooperazione: svolta epocale, contributi da tutti i gruppi

L’immunità è garanzia di indipendenza non un privilegio

postato il 23 Giugno 2014

Evita interferenze del potere giudiziario
Pier Ferdinando CasiniL’intervista di Amedeo La Mattina a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “la Stampa”

”Dopo la riforma della Costituzione è arrivato il momento di porre il problema della giustizia. Credo che oggi, con il governo Renzi, ci siano le condizioni giuste”.

Onorevole Casini ha visto quante polemiche sta sollevando l’immunità per i nuovi senatori? In generale il testo in discussione continua  ad avere diversi oppositori.
“Come diceva Mao, la strada è a zig zag ma il futuro è luminoso. Il testo in discussione è migliorato e non merita indignazioni fuori luoghi della serie ‘è un attentato alla Costituzione’. Naturalmente permangono delle contraddizioni, ma io sono fiducioso che possano essere risolte. Ma vorrei far presente che, dopo anni che si parla di riforma, Renzi è riuscito a passare dalle parole ai fatti. La sua volontà al limite della sfrontatezza è servita a raggiungere l’obiettivo, il premier ha seguito un metodo buono: ha tenuto la barra dritta sul coinvolgimento dell’opposizione e soprattutto di Fi”.

Lei difende l’immunità a ogni costo?
”L’immunità non è un privilegio ma una garanzia finalizzata a un corretto ed equilibrato rapporto tra diversi poteri dello Stato. I costituenti non avevano in mente di tutelare una casta di privilegiati ma sapevano che l’autonomia del legislatore va salvaguardata dalle interferenze del potere giudiziario. Ora sorge un problema oggettivo che riguarda l’amministratore eletto senatore dotato di immunità e tutti gli altri amministratori. In realtà il problema sarebbe risolto se il Senato fosse composto senza questi automatismi da cittadini scelti dai consigli regionali e comunali”. [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su L’immunità è garanzia di indipendenza non un privilegio

Sulle riforme doveroso verificare disponibilità M5S

postato il 18 Giugno 2014

Pier Ferdinando CasiniL’intervista di Francesco Bei a Pier Ferdinando Casini pubblicata su Repubblica

“Io proprio non capisco lo stato d`animo di chi si compiace delle esclusioni altrui. Tutti noi dovremmo brindare se i cinquestelle hanno finalmente deciso di scendere dall’Aventino”.

Presidente Casini, molti renziani temono che l’apertura di Grillo nasconda una trappola. Non è così?
“Può darsi che lo facciano con strumentalità, ma c`è il dovere di andare a vedere. Se un movimento antisistema decide di scendere a patti, questa disponibilità non va assolutamente fatta cadere”.

Perché questa disponibilità arriva proprio ora?
“Uno degli effetti della sconfitta del M5S è che Grillo non può continuare a fare il testimone del disastro, ma deve “abbassarsi” a dialogare con chi ha vinto. Anche perché su una linea di rottura totale gli salterebbero i gruppi per aria”.

Ma il “democratellum” grillino è molto lontano dall’Italicum. Si riparte da zero?
“Adesso intanto parliamo della riforma costituzionale, poi discuteremo di quella elettorale. Che certo avrà delle modifiche, anche perché tutti le chiedono”. [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su Sulle riforme doveroso verificare disponibilità M5S

Sulla riforma del Senato ripartire dal testo base del governo

postato il 6 Giugno 2014

Miglioriamolo, ma no ad arroccamenti ostruzionistici

Pier Ferdinando CasiniIl rinvio dell’esame a dopo le elezioni europee della riforma costituzionale del bicameralismo e del sistema delle autonomie a seguito della contrastata seduta della Commissione Affari costituzionali del Senato del mese scorso dovrebbe ora comportare risvolti positivi.
È necessario infatti che una riforma di tale importanza venga affrontata con maggiore pacatezza e con la determinazione necessaria per arrivare ad una efficace conclusione, in un clima scevro dall’ansia dei partiti per l’esito del risultato elettorale.
Il disegno di legge del Governo può e deve essere rifinito in dettagli importanti, ma il suo impianto portante non può essere seriamente posto in discussione perché affronta, con soluzioni apprezzabili nelle grandi linee, problemi istituzionali che ci trasciniamo da lungo tempo.
Non appaiono quindi giustificate posizioni di retroguardia nel difendere attribuzioni del Senato che mal si conciliano con la funzione di organo di rappresentanza delle autonomie. Ma soprattutto desta stupore la circostanza che riemergano, e ancor più che possano trovare consenso, posizioni che ripropongono il confuso e rissoso pseudo federalismo degli anni passati che pensavamo ormai superato dai fatti. Mi riferisco all’ordine del giorno Calderoli approvato dalla Commissione Affari costituzionali il 6 maggio scorso, il cui contenuto stride con la successiva decisione di adottare il disegno di legge del Governo come testo base. [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su Sulla riforma del Senato ripartire dal testo base del governo

Casini: “Il Parlamento non è un passacarte, non rinunceremo alle preferenze”

postato il 22 Gennaio 2014

Buono l’impianto della legge ma servono modifiche come la soglia di accesso al premio. Non temo lo sbarramento.

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Repubblica”

«L’impianto della legge elettorale è buono ma dobbiamo inserire le preferenze e alzare la soglia per accedere al premio di maggioranza». Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, non vuole alzare barricate. Le modifiche al nuovo sistema di voto le chiederà in Parlamento «dialogando con Renzi e Berlusconi», senza mettere in pericolo la maggioranza. E apre a un nuovo rassemblement di centro che unisca i popolari e il Nuovo Centrodestra di Alfano, magari per poi coalizzarsi con il Cavaliere alle elezioni politiche.

Presidente Casini, come giudica l’Italicum?
«Complessivamente mi sembra abbia una buona impalcatura e il doppio turno assicura un vincitore certo. Giudico invece troppo bassa la soglia al 35% per accedere al premio di maggioranza che oltretutto sembra non tenere conto della sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum. C’è poi c’è il tema delle preferenze: con le circoscrizioni così piccole inserire il voto di preferenza significa rendere più trasparente il processo di selezione della classe dirigente evitando gli sperperi che si verificano alle europee, dove le circoscrizioni sono ben più ampie».

Siete pronti a dare battaglia per ottenere queste modifiche?
«Il Parlamento non è un passacarte ma nessuno può dire prendere o lasciare, nemmeno noi. Su questi punti porteremo avanti una riflessione serena con tutu gli interlocutori a partire da Renzi e Berlusconi».

Quindi il governo non rischia.
«Non abbiamo intenzione di fare barricate, sono sempre segno di debolezza. Faremo dei ragionamenti seri con persone che ritengo ragionevoli. D’altra parte sarebbe un peccato disperdere il valore di questo accordo che ritengo molto importante per il futuro dell’Italia con il superamento del bicameralismo perfetto e la revisione del Titolo V della Costituzione».

L’Italicum prevede una soglia di sbarramento alta per entrare in Parlamento: vi porterà alla creazione di un nuovo soggetto di centro con Alfano, Mauro e magari i montiani?
«Oggi la sfida delle forze moderate non è più fare da argine all’area socialista, ma battere il populismo e l’antieuropeismo che in Italia con Grillo è ormai un polo consolidato. Non mi spaventa il fatto che ci dobbiamo schierare e che ci sia una soglia di sbarramento che anzi porterà ad aggregazioni e a processi virtuosi».

Conferma che è in corso un dialogo con Alfano e Mauro per questo rassemblement?
«Se non ci fosse sarebbe strano: siamo tutti nel Ppe e tutti sosteniamo il governo Letta per cui non vedo perché dovremmo essere competitivi tra noi anziché collaborativi. Di punti di unione ce ne sono tanti».

La lista si farà?
«Lo scopriremo vivendo».

Ci proverete per le europee o guardate alle politiche?
«Le elezioni europee hanno uno sbarramento più basso e credo che i processi politici non vadano subiti ma cavalcati».

Vede la possibilità che questo nuovo soggetto si possa alleare con Berlusconi in una nuova coalizione di centrodestra?
«Questa riforma a mio parere assicura un orizzonte di medio raggio alla legislatura e le alleanze si fanno sulla base della condivisione dei valori e dei programmi. Detto questo non c’è dubbio che a me piaccia di più il Berlusconi che va al tavolo con Renzi piuttosto del Berlusconi che sale sull’Aventino per far cadere il governo Letta. E mi lasci dire che non capisco le critiche al Renzi che dialoga con il Cavaliere visto che tutti sosteniamo che le riforme si fanno coinvolgendo maggioranza e opposizione. Non solo l’atteggiamento del segretario del Pd è stato coerente, ma mi ha sorpreso positivamente la scelta di percorrere la strada più difficile, quella di coinvolgere anche noi forze intermedie, anziché di fare l’accordo solo con Berlusconi. Non ha preso una facile scorciatoia il che è segno di grande intelligenza politica».

Commenti disabilitati su Casini: “Il Parlamento non è un passacarte, non rinunceremo alle preferenze”

Casini: “Sì al dialogo tra Matteo e Berlusconi, sulle riforme si deve parlare con tutti”

postato il 20 Dicembre 2013

I moderati interessati al confronto, Alfano sbaglia
Intervista su Repubblica-1

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Repubblica”
di Francesco Bei

Nel derby che si aperto nella maggioranza tra Renzi e Alfano sulla legge elettorale, Pier Ferdinando Casini, a sorpresa, dà ragione al segretario del Pd. «Sulle riforme —afferma il leader dell’Udc— si deve parlare con tutti. Anzi dovremmo essere proprio noi moderati che sosteniamo il governo a spingere perché si apra un confronto anche con Berlusconi».

Senatore Casini, mastica amaro perché Renzi ha imposto lo spostamento alla Camera della riforma elettorale?
«Questa accelerazione è stato un atto di arroganza e una scortesia istituzionale. Oltretutto trovo contraddittorio che Renzi demonizzi il Porcellum e poi se ne serva per imporre una prova di forza alla Camera grazie proprio ai deputati in più ottenuti con quel premio di maggioranza abnorme».

Siete voi che avete votato il Porcellum…

«Noi presentammo, da soli, un emendamento che avrebbe introdotto le preferenze, ma fummo sconfitti. Inoltre è illusorio pensare che un meccanismo elettorale possa da solo risolvere i problemi della politica. Il Porcellum fu applicato due volte e il premio non sembrò così eccessivo perché eravamo in uno schema bipolare. È diventato abnorme con l’arrivo di Grillo, quando si sono confrontate tre forze con risultati molto simili. E il Pd, con il 30 per cento dei voti, ha avuto il 55 per cento dei seggi». [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su Casini: “Sì al dialogo tra Matteo e Berlusconi, sulle riforme si deve parlare con tutti”



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram