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Rassegna stampa, 10 luglio 2011

postato il 10 Luglio 2011
Incontro-sorpresa, ieri, tra i leader Pd e Udc, Bersani e Casini: l’Italia, spiegano all’unisono, è “sotto attacco” e servono risposte serie, compreso il rigore dei conti. Per questo si dicono disposti ad aprire al governo, cercando sia le possibili convergenze con il governo, che presentando un proprio pacchetto di proposte, a partire da liberalizzazioni e crescita. Convinti, come ripetuto con forza da Casini, che in un momento come questo, chi non è pronto a combattere la speculazione internazionale contro l’Italia, diserta da un impegno comune fa solo e semplicemente una scelta antinazionale. E noi non saremo mai tra questi. Sul Sole 24 Ore trovate un interessantissimo prospetto generale delle mosse da fare, mentre sul Messaggero trovate la posizione del Ministro Tremonti, che giura: la manovra è “in mani salde”. Nel frattempo, continuano i problemi per la tenuta della maggioranza: se da una parte – dopo un lunghissimo tira e molla – Urso, Ronchi e Scalia hanno annunciato il loro addio finale a Fli per riavvicinarsi al Pdl (“è una non notizia”, glissa il vicepresidente dei finiani, Bocchino), dall’altra si registra l’aumentare dei problemi giudiziari: in cima ai pensieri del Premier, infatti, c’è l’intenzione di varare un nuovo “Lodo Mondadori”, l’ennesima, intollerabile, legge ad personam – o ad aziendam, se preferite. È il paradosso di questa maggioranza: aumenta i propri numeri in Parlamento e crolla irrimediabilmente nel Paese. Come finirà? Bruno Tabacci, su Repubblica, azzarda una previsione: come è vero che Berlusconi è entrato in politica per salvare le proprie aziende, così ne dovrà uscire per salvarle. Chi vivrà, vedrà.

Bersani e Casini, il patto di Bologna: “Siamo sotto attacco, ora riforme vere” (Goffredo De Marchis, La Repubblica)

Bersani e Casini aprono: sostegno al rigore dei conti (Stefania Tamburello, Corriere della Sera)

Piano anti-speculatori. II caso-Italia all’Ecofìn: Europa pronta alla difesa. Authority e pm in allerta dopo gli attacchi a banche e BoT- più vigilanza e nuove misure (Dino Pesole, Sole24Ore)

Tremonti: manovra in mani salde. Appello di Casini e Bersani (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Il Tesoro tesse la tela per l’agenda bipartisan (Mario Sensini, Corriere della Sera)

Pensieri bizzarri di un moderato (Giampaolo Pansa, Libero)

Il segnale al mercato: un argine bipartisan (Massimo Mucchetti, Corriere della Sera)

Pdl in cerca d’autore. Davanti ad Alfano l’ostacolo primarie (Giuliano Capecelatro, Il Riformista)

Fli: Ronchi, Urso e Scalia lasciano Fini (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Bocchino: “Cercavano solo poltrone, ma quella nave ora affonda” (La Repubblica)

I giudici: “Berlusconi corresponsabile della corruzione” (Paolo Colonnello, La Stampa)

La via d’uscita del premier una nuova leggina per bloccare il pagamento (Liana Milella, La Repubblica)

La grande tentazione del Pdl. Una salva-Fininvest al volo (Francesco Grignetti, La Stampa)

Attenta Italia, credibilità a rischio (Emmott Bill, La Stampa)

Tabacci: “Entrò in politica per difendere le sue aziende, dovrà uscirne per salvarle” (La Stampa)

Quel duro giudizio sul Cavaliere (Luigi Ferrarella, Corriere)

“La Gogna” mediatica di Tortorella: “In sette storie racconto l’Italia che condanna prima di giudicare” (Valter delle Donne, Secolo d’Italia)

Abolire le province (Giuliano Pisapia, QN)

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Rassegna stampa, 9 luglio ’11

postato il 9 Luglio 2011
Due interviste importanti, rispettivamente al Presidente Casini e al segretario Udc Cesa, aprono la nostra rassegna stampa: intervistato da Libero, il nostro leader torna sull’apertura fatta da Alfano nei confronti del nostro partito (“lo fa perché sa che con noi si vince”) e sull’abolizione delle province (da fare subito, a partire dalla Sicilia – integrate, infatti, con l’intervista sempre su Libero a Raffaele Lombardo); Cesa, invece, lo trovate sul Messaggero: anche lui torna sulle parole di Alfano, ma le declina sotto un’altra prospettiva: noi godiamo di ottima salute, la maggioranza no; ecco perché, se Alfano vuole davvero aprire all’Udc, è bene che prima pensi a far diventare il Pdl un partito veramente “moderato”. A destra, nel frattempo, scoppia la “guerra del delfino”: Alberto d’Argenio, su Repubblica, ci propone un retroscena sui mugugni dei vari colonnelli berlusconiani; sul Corriere, a firma di Roberto Zuccolini, trovate infatti un’intervista al ministro Altero Matteoli, che stoppa ogni ipotesi di primarie, così come immaginate dal segretario del Pdl, Alfano; l’Unità, infine, con un articolo di Ninni Andriolo, tira le somme e “giura” che la successione al Cav. non è più scontata. È una crisi di regime, sostiene Macaluso dalle colonne del Riformista, e Sergio Soave, sul Foglio, si prodiga a suggerire “due o tre mosse” a Silvio Berlusconi per evitargli la stessa fine di Zapatero in Spagna. Crisi – per usare le parole di La Spina su La Stampa, di “dissoluzione senza soluzione” – che oggi si aggrava per due nuove vicende (giudiziarie): la Corte di Appello di Milano ha infatti reso esecutiva la condanna sul Lodo Mondadori (la Fininvest dovrà sborsare 560 milioni di euro), mentre il gip della procura di Palermo chiede di procedere (per associazione mafiosa) contro il ministro Saverio Romano.

Casini: “Alfano con l’Udc vince. Le Province? Tagliamole” (Barbara Romano, Libero)

Cesa: “L’appello del neosegretario all’Udc? Prima diventino un partito moderato” (Nino Bertoloni Meli, Il Messaggero)

A destra parte la guerra al delfino: “Il Premier ha scontentato tutti” (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Matteoli: “Il candidato lo sceglie il partito” (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera)

Il Pdl in mille pezzi. E la successione al Cav non è più scontata (Ninni Andriolo, L’Unità)

Due o tre cose da ricordare al Cav. per evitare gli stessi errori di Zapatero (Sergio Soave, Il Foglio)

Sì, è una crisi di regime (Emanuele Macaluso, Il Riformista)

Restiamo uniti contro il Porcellum (Walter Veltroni, La Repubblica)

Lodo Mondadori, Fininvest condannata dovrà pagare 560 milioni alla Cir (Emilio Randacio, Repubblica.it)

“Mafia, processate il ministro Romano” (Riccardo Arena, La Stampa)

Lombardo non aspetta: “In Sicilia le chiudo subito” (Andrea Scaglia, Libero)

Il fuoco amico che brucia l’Italia (Massimo Giannini, La Repubblica)

Dissoluzione senza soluzione (Luigi La Spina, La Stampa)

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Rassegna stampa, 8 luglio ’11

postato il 8 Luglio 2011
Casini, su Avvenire, ritorna sul dibattito di questi giorni intorno ai referendum e alla possibile riforma del sistema elettorale: per il leader Udc, non si può pensare di strumentalizzare la società civile e i partiti dovrebbero, piuttosto, pensare a cambiare la legge direttamente in Parlamento, facendo proposte serie e realizzabili (integrate la lettura con il Riformista, che analizza le divisioni interne al Pd, e l’Unità, che oggi intervista Stefano Passigli). Ma il pezzo grosso delle varie rassegne stampa di oggi – compresa la nostra – è l’intervista che Silvio Berlusconi ha rilasciato ieri a Claudio Tito, su Repubblica: il Cav. a tutto tondo, promette di non ricandidarsi nel 2013 (lasciando il posto ad Alfano), annuncia che non correrà per il Quirinale (il candidato ideale è Letta, dice) e va dritto a fondo contro Tremonti (che, secondo lui, non sa fare gioco di squadra e non sa nemmeno creare consenso); Claudio Cerasa, sul Foglio, analizza i temi e i contenuti dell’intervista, dicendosi soddisfatto sull’annuncio del ritiro di B. (beato lui che ci crede), sulla volontà di costruire il PPE europeo (staremo a vedere), ma chiede a gran voce un terzo, fondamentale, punto: la necessità di indire primarie per scegliere il candidato premier nel 2013 (interessante, non c’è che dire). Contro Giulio Tremonti, che nel frattempo crolla nella bufera di un nuovo scandalo “casa” (leggete Guerzoni sul Corriere e Ruotolo su La Stampa), si scaglia oggi anche il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, che si chiede – retoricamente: con chi sta Giulio? Risposta, ovvia e condivisa, “con le sue idee di socialista”: “Giulio non farà mai la rivoluzione liberale perché non ci crede, non gliene frega niente. Gli preme la pa­ce sociale, l’accordo con i sindacati; insomma, ha una visione socialista, non liberale”. Qualcosa di grosso si sta muovendo.

Casini: riforma elettorale? Si fa in aula (Giovanni Grasso, Avvenire)

E il Cavaliere annuncia il ritiro: “Nel 2013 lascio, tocca ad Alfano” (Claudio Tito, La Repubblica)

Quell’unica parola che manca nell’intervista di Berlusconi (Claudio Cerasa, Il Foglio)

Buttiglione (Udc) ad Affaritaliani.it: “Casini premier di un governissimo” (Daniele Riosa, Affaritaliani)

Nomine e incarichi. Così Milanese vendeva le poltrone (Guido Ruotolo, La Stampa)

“Solo ospite in quell’alloggio. Ma lo lascio subito” (Monica Guerzoni, Corriere)

Rotondi: “I professori litigano sempre come comari” (Stefano Caselli, Il Fatto Quotidiano)

Giulio con chi sta? (Vittorio Feltri, Il Giornale)

Nel segno dell’Unità (Claudio Sardo, Unità)

Angelino è Gorby, Pompidou o Sisto V? (Fabrizio Salina, Il Mondo)

Salvate almeno la forma (Pierluigi Battista, Corriere)

Pd e legge elettorale. La sfida di Bersani (Alessandro D’Amico, Il Riformista)

Passigli: “Le nostre firme stimolo alle Camere” (Unità)

Incontri e seminari, il mondo cattolico si organizza (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera)

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Rassegna stampa, 7 luglio ’11

postato il 7 Luglio 2011
Pierferdinando Casini, su Liberal, lancia una proposta “alternativa” dell’Udc sulla gestione dei titolo di stato: se proprio bisogna introdurre una tassa sui depositi, lo si faccia almeno in misura proporzionale (se no facciamo veramente una patrimoniale sui più poveri); noi non siamo il “Partito del No”, ma voi al Governo dimostrateci di essere responsabili, rinunciando alla fiducia: lo chiede anche Beppe Pisanu, intervistato da Cazzullo sul Corriere. Spazio poi al voto sulla storia di Alfonso Papa, che dovrebbe arrivare giorno 15: l’Udc (con il Terzo Polo) ribadisce il suo sì alla richiesta d’arresto, perché come spiega Casini – ripreso dall’Unità – non c’è nessuna “sentenza politica”, nessun “fumus persecutionis”. Da leggere, poi: l’editoriale di Massimo Giannini su Repubblica, che critica duramente la figuraccia del Pd sull’abolizione delle provincie (integrate con Menichini su Europa); l’analisi di Corrado Stajano, sul Corriere, sulla nostra società che è cambiata e che è stanca di Berlusconi; due interessantissimi articoli (Tortorella su Panorama, Naso su FareItalia) sulla vicenda DSK e sull’eterna contrapposizione (in salsa italiana) tra giustizialismo imperante e garantismo dimenticato (o trasformato, aggiungiamo noi, in giustificazionismo impenitente).

Una proposta alternativa sui titoli di Stato (ma rinunciate alla fiducia) (Pierferdinando Casini, Liberal)

Pisanu: il premier e Bossi “chiamino” l’opposizione (Aldo Cazzullo, Corriere)

Casini: nessuna sentenza politica (L’Unità)

Udc per l’arresto e Lega incerta, “sentenza” il 15 luglio (Anna Maria Greco, Il Giornale)

Biotestamento, primi 2 sì. Scontro sull’idratazione (Alessandra Arachi, Corriere della Sera)

La sinistra senza coraggio (Massimo Giannini, La Repubblica)

Referendum, meglio via entrambi (Stefano Menichini, Europa)

I 17 anni che non cambiarono Berlusconi mentre nasceva una nuova società (Corrado Stajano, Corriere)

E il sottosegretario rimane allibito (Francesco Verderami, Corriere)

Non confondete Lobby e P4 (Michele Ainis, Sette del Corriere)

Ma che insegniamo ai ragazzi? (Rosaria Elefante, Avvenire)

Il caso Strauss-Kahn si sta risolvendo (in nulla) dopo meno di due mesi. Perché da noi il garantismo è una chimera? (Maurizio Tortorella, Panorama)

Strauss-Kahn presto scagionato? I giustizialisti faranno finta di nulla (Domenico Naso, FareItaliaMag)

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Rassegna stampa, 6 luglio 2011

postato il 6 Luglio 2011
Quello che è successo ieri alla Camera, è stato davvero surreale: l’Italia dei Valori, con una proposta di legge presentata dal capogruppo Donadi, ha proposto l’abolizione delle provincie, unanimemente riconosciute come enti “inutili” e “costosi”. A favore di questo passo si erano pronunciati tutti i partiti presenti in Parlamento durante la campagna elettorale: l’Udc aveva avviato una raccolta di firme per un ddl popolare; il Pdl lo aveva nel programma elettorale, così come Lega, Pd e Idv. Il gioco sembrava fatto: senonché, al momento del voto, a favore dell’abolizione si sono schierati solo il Terzo Polo (con il voto compatto di Udc, Api, Fli e Mpa) e l’Italia dei Valori; contro hanno votato Pdl e Lega (chissà perché) e – a sorpresa – il Pd ha scleto l’astensione. Trovate tutto sui giornali di oggi: dalle penose difese di Pdl e Pd, allo sdegno di Casini e Di Pietro (che chissà come, si chiede Cerasa sul Foglio, si sono trovati d’accordo). Altro punto centrale della nostra rassegna di oggi è la cosiddetta norma “Salva Fininvest”, ritirata ieri dal Premier, dopo che aveva sollevato un polverone immenso: da non perdere sono gli editoriali di oggi di Foglio e Giornale, che si barcamenano in una improbabile difesa “liberale” di una norma assurda. E sapete perché assurda? Ce lo spiega Buttiglione su Liberal: perché un Premier che si serve del potere pubblico non può restare al proprio posto. Ah, sempre a proposito di Cav e cose assurde: il “Responsabile” (coff, coff, colpo di tosse) per antonomasia, Domenico Scilipoti, ha dato alle stampe la sua autobiografia, proprio con la prefazione di Silvio Berlusconi: il Giornale ne anticipa oggi alcuni stralci. Da morire (dal piangere o dal ridere, decidetelo voi).

Un parlamento molto provinciale (Franco Adriano, ItaliaOggi)

Gentili – Hanno salvato di nuovo le Province (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Province, salta il taglio. L’opposizione si spacca (Alessandro Fulloni, Corriere della Sera)

Le province resistono. La Camera boccia l’Idv (Francesca Schianchi, La Stampa)

Il Pd si astiene e le province restano. Bersani contro i referendari, Bindi no (Mario Lavia, Europa)

Province, niente tagli. Complice il Pd (Il Giornale)

Oddio, sta succedendo: Casini che loda Di Pietro! (Claudio Cersa, Il Foglio)

Il Terzo Polo prepara la convention del 22 (Secolo d’Italia)

Salva-Fininvest, premier in retromarcia (Francesco Grignetti, La Stampa)

Manovra e caso Mondadori. Via la norma anti-risarcimento (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

I “paletti” del Quirinale: «Servono altri chiarimenti» (Marcella Ciarnelli, L’Unità)

Sberla in contanti (Eduardo Di Blasi, Il Fatto Quotidiano)

Il Cav evita polemiche col Quirinale e rinuncia alla sua giusta norma (Il Foglio)

Fuga di massa: Berlusconi (purtroppo) ritira la legge (Alessandro Sallusti, Il Giornale)

Un balletto indecente tra arroganza e stupidità (Rocco Buttiglione, Liberal)

Lite nel Pd sui referendum elettorali, Bersani boccia l’iniziativa di Veltroni (La Repubblica)

Alfano al Pdl: garantisti su Papa (Donatella Stasio, Sole24Ore)

La libertà della rete e la tutela dei diritti (Beppe Severgnini, Corriere della Sera)

Rai, la Lei blocca la nomina: no a Nardello capo del personale faceva parte della Struttura Delta (Aldo Fontanarosa, La Repubblica)

Il Cav e il libro di Scilipoti, elogio al “coraggio del peòn” (Silvio Berlusconi, Il Giornale)

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