«Una sceneggiata e comunque non si vota»
postato il 19 Luglio 2019Nessun automatismo tra crisi ed elezioni, ci sono alternative in Parlamento

L’intervista di Alessandro Farruggia a Pier Ferdinando Casinipubblicata su QN
«Per questa vicenda il governo non cadrà. Può darsi che il confronto sia vero, che il malessere sia reale, ma a mio avviso il tutto si ridurrà a una sceneggiata. Non credo proprio che Salvini voglia tornare al voto con Berlusconi e i 5 Stelle tutto possono pensare tranne che andare ad elezioni. E quindi il temporale è destinato a passare». Così un politico di lungo corso come Pier Ferdinando Casini, deputato dal 1983, ex presidente della Camera, oggi senatore nel Gruppo per le Autonomie.
Presidente Casini, certo è che le contraddizioni tra i due alleati sembrano aver raggiunto un punto critico, e questo rischia di paralizzare il governo.
«Questa situazione va chiarita e in tempi brevi. O i due partner di governo riescono ad andare avanti in modo minimamente decoroso, o se devono continuare così tra litigi quotidiani e veti contrapposti, allora veramente è meglio che stacchino la spina e facciano cascare il governo. Sia chiaro, questo chiarimento non deve essere extraparlamentare, ma deve avvenire nelle sedi proprie. Una crisi di questa portata deve essere avere il suo epicentro nel Parlamento».
Ma se alla fine il governo cascasse, che scenari si aprirebbero? Salvini dice che in tal caso l’unica alternativa sarebbero le elezioni.
«Se cadesse il governo si aprirebbe una fase che nessuno oggi può dire quali esiti avrebbe. Il tema dell’alternativa è nelle mani delle forze politiche e del Capo dello Stato. Nessuno di coloro che è al governo ha la possibilità di decidere lo scioglimento delle Camere. Può concorrere a una soluzione piuttosto che un’altra, ma se in Parlamento emergesse una maggioranza, è chiaro che alle elezioni non ci si andrebbe».









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