postato il 25 Giugno 2012
Pubblichiamo dal Corriere della Sera l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Andrea Garibaldi
ROMA—A questo punto, chiediamo a Pier Ferdinando Casini, c’è la possibilità di elezioni a ottobre?
«Il rischio esiste. E arriva dal centrodestra, soprattutto».
Un ritorno in scena di Berlusconi…
«Con buona pace di Schifani che aveva chiesto sostegno più netto a Monti e degli sforzi di Alfano, Berlusconi è tornato a dare le carte e a spingere il Pdl verso la solita deriva del populismo. Ero sicuro che sarebbe finita così. È la risposta a chi mi accusava di non fare una proposta per un grande partito dei moderati».
Berlusconi pensa che attaccando l’euro e l’Europa «tedesca» riprenderà voti.
«Può certamente prendere più voti. Si mantiene in un recinto sicuro, ma isola il Pdl in uno scivolamento a destra che lo renderà ininfluente nella prossima legislatura. Vedo che ora chiede il 51 per cento, ma lui aveva il 51 per cento dopo le elezioni 2008! Fa di tutto per stabilire che la colpa è sempre di qualcun altro, Fini, Casini… in realtà ha promesso la riforma liberale e ha perso una decina di anni». [Continua a leggere]
postato il 22 Giugno 2012
“Troppi mal di pancia nel Pdl”. E apre a un’alleanza con la sinistra riformista
Pubblichiamo da “La Stampa” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
Di Carlo Bertini
Roma – «Vedo troppe fibrillazioni in giro e voglio dirlo chiaro in un momento cruciale come questo: non bisogna essere sleali, caricare Monti di responsabilità eccessive rispetto all’esito del vertice europeo, vuol dire solo precostituirsi un alibi per attaccarlo e – come recita il proverbio – qua nessuno è fesso…».
Pier Ferdinando Casini non ci gira troppo intorno e il senso del suo avvertimento è chiaro: se qualcuno vuole addossare tutte le colpe delle difficoltà che stiamo vivendo solo sulle spalle di Monti, coltivando la tentazione di staccargli la spina, sappia che se ne assumerà la responsabilità e che alla fine pagherà un conto molto salato perché gli elettori non hanno l’anello al naso.
Il leader Udc non ci sta a far passare sotto silenzio quello che nei corridoi dei Palazzi è un refrain molto in voga e avverte che in caso di voto lui è pronto a unire tutti i moderati in un’alleanza con i riformisti più avveduti e responsabili. Chi deve intendere, intenda. [Continua a leggere]
postato il 21 Giugno 2012
Il presidente della Repubblica non è al di sopra della legge, come dice l’onorevole Di Pietro, ma nemmeno al di sotto. Ha adempiuto con scrupolo e innegabile correttezza istituzionale al suo ruolo doppio di presidente della Repubblica e del Csm. Ha operato per evitare distonie e sovrapposizioni, e disinnescare potenziali conflitti tra poteri dello Stato: questo significa volere la verità che non è mai figlia di strumentalizzazioni politiche ma solo dei fatti che l’hanno determinata.
Pier Ferdinando
postato il 21 Giugno 2012
Diamogli la forza di battere i pugni sul tavolo a Bruxelles
Dire che l’Italia potrebbe uscire dall’euro significa dare a Monti un colpo alla schiena. Invece bisogna dare un segnale, rafforzare il potere negoziale del presidente del Consiglio a Bruxelles. Se il problema è l’Europa dobbiamo dare la forza a Monti di andare lì e battere i pugni sul tavolo e questo si deve fare supportando l’azione del governo: basta disfare di notte quello che Monti faticosamente di giorno costruisce. Ho la sensazione che tutti appoggino il premier, ma poi questo governo non ha né madri né padri.
Pier Ferdinando
postato il 20 Giugno 2012
di Adriano Frinchi
E’ ufficiale in Parlamento c’è qualcuno che lavora per Beppe Grillo. Ieri Pier Ferdinando Casini su Twitter aveva un sospetto:
Questa mattina è arrivata la conferma, non sul caso Lusi ma sulla scottante questione del taglio dei parlamentari: con un blitz congiunto Lega e Pdl sono riusciti a far slittare l’articolo 1 sulla riduzione dei parlamentari ponendo subito ai voti le norme sul Senato federale. La proposta è partita dal presidente dei senatori della Lega, Federico Bricolo ed è stata prontamente condivisa dal vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello.
Udc e Pd hanno immediatamente protestato. Roberto Rao, su Twitter, ha parlato senza mezzi termini di “4 accattoni”:
Già 4 accattoni che lavorano per Grillo, anche se purtroppo sembra essere solamente la solita “Lega cadrega” con tanto di Pdl compiacente.
postato il 19 Giugno 2012
“Riceviamo e pubblichiamo” di Gattestro
Caro Presidente, ciò che lei con tanta forza denuncia, è sotto gli occhi degli italiani ormai da parecchio tempo.
La sgradevole verità, quella che molti italiani non vogliono sentire né vedere tappandosi occhi e orecchie, è che nella nostra classe politica abbondano persone e personaggi che non hanno a cuore nient’altro che se stessi, la propria posizione di privilegio e la gestione del potere.
Tutto qui.
Per questo motivo non mi stupiscono affatto determinate prese di posizione o dichiarazioni contro il governo Monti da parte di chi, almeno in teoria, dice di sostenerlo.
Ancora peggio quando queste forze politiche sono le stesse ( proprio le stesse con gli stessi uomini e donne! ), che ci hanno portato sull’orlo del baratro, magari dichiarando che evadere le tasse è in qualche modo giustificabile e facendo spot assurdi che invitavano a spendere di più (ma se a causa del carovita, della pressione fiscale e dei salari da miseria i soldi non ce li ho, come faccio a spenderli ?).
Anzi. Questi personaggi fino a novembre scorso ci dicevano che la crisi era passata e tutto andava bene.
Manco abitassero su Marte.
La stessa Lega, oggi forza di opposizione, tuona contro l’imu, “dimenticando” che solo pochi mesi fa, quand’era forza di governo, aveva già deciso di reintrodurla. Ma si sa, la coerenza non è il loro forte: hanno gridato “Roma Ladrona” e con questo slogan sono entrati nel Palazzo e adesso i ladri ce li hanno in casa (e ai massimi vertici!). Forse sperano che strepitando contro Monti, gli italiani dimentichino lo scandalo enorme in cui sono precipitati.
Non mi stupisco, dicevo. Perché in realtà l’unica cosa di cui hanno veramente paura è perdere il consenso. Vedersi ridurre le poltrone.
E’ questo (e forse solo questo) che fa strepitare pdl e pd contro Monti.
Buona serata e (mi si passi la parentesi sportiva) forza azzurri!
postato il 18 Giugno 2012
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha fatto un appello per approvare la riforma del lavoro prima del consiglio europeo del 28 giugno e noi dobbiamo rispondere ‘presente’. Poi, in un secondo tempo, si può fare una verifica. Basta indebolire un governo che solo a parole si dice di voler sostenere. La crescita del Paese non e’ cosa che si possa affidare alla bacchetta magica di un ddl, ma questo rappresenta comunque un primo passo significativo. Sono rammaricato nel vedere che tra i partiti che sostengono l’esecutivo si tende, non a valorizzare il lavoro fatto fin qui, ma a screditarlo.
Pier Ferdinando
postato il 18 Giugno 2012
Sollievo per risultato urne in Grecia
Chi propone l’uscita dell’Italia dall’euro e’ un pazzo irresponsabile. La strada della demagogia porta irrimediabilmente a disastri e catastrofi. Ieri i greci hanno fatto una scelta di responsabilità e oggi l’Europa non può lasciarli soli: dobbiamo dare loro una mano sui tempi di adempimento degli impegni assunti.
Pier Ferdinando
postato il 16 Giugno 2012
Bene il decreto Passera, di troppo rigore si muore
L’intervista pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Barbara Jerkov
Dopo mesi di tagli e sacrifici imposti per scongiurare il default italiano, con il decreto sviluppo il governo mette finalmente in cantiere un progetto articolato per la crescita. E’ soddisfatto o si aspettava qualcosa di più, presidente Casini?
«C’è una domanda di crescita e di semplificazione che viene dalle imprese e dalle famiglie», risponde il leader dell’Udc. «Finalmente siamo a misure concrete per i giovani imprenditori e per le categorie produttive; un credito d’imposta per chi, premiando il merito, assume laureati; una riduzione dei tempi della giustizia civile. Tutto questo significa che si sta andando nella direzione che noi abbiamo sollecitato al governo. Certo, si può sempre fare meglio ma senza risorse è difficile. E anche in materia di dismissioni c’è la necessità di un forte impegno per ridurre il perimetro del pubblico e per abbattere il debito dello Stato. Ora speriamo che si abbia il coraggio di scalfire i santuari delle rendite di posizione all’ombra degli enti locali e dei campanili, affrontando finalmente pure il tema dei servizi pubblici locali».
Basta questo decreto a riportare la crescita al centro delle politiche del governo Monti?
«La linea del governo è chiara: dolorosa, ma chiara. Pensioni, liberalizzazioni, mercato del lavoro, oggi il tema dello sviluppo. Perché di troppo rigore si muore. Siamo in piena recessione, il contagio si sta allargando a diversi Paesi europei, non si esclude che arrivi alla stessa Germania. A questa emergenza la risposta deve essere di due tipi. Su scala nazionale, rilanciando lo sviluppo e abbattendo il debito pubblico. Ma poi c’è la grande questione europea. Non possiamo fermarci in mezzo al guado. Eurobond e unione bancaria sono tasselli di un mosaico più ampio». [Continua a leggere]
postato il 13 Giugno 2012
Propongo una mozione unitaria del Parlamento italiano per supportare il premier Monti nel chiedere più Europa e più serietà, perché al di fuori di questo non c’è scampo, né possibilità di potersi salvare.
Pier Ferdinando