Tutti i post della categoria: Economia

Il governo Monti sarà l’ultimo di questa legislatura

postato il 26 Marzo 2012

L’emergenza non è ancora finita

Gran parte del lavoro è stato fatto, ma c’è ancora molto da fare e quello di Monti è l’ultimo governo di questa legislatura. L’emergenza in Europa non è finita, la recessione è fortissima, tante imprese sono in dismissione, tanti giovani non trovano lavoro e il Paese sta facendo sacrifici importanti. Per questo il Governo deve continuare e l’appello che facciamo è sempre lo stesso: senso di responsabilità da parte dei partiti e da parte delle forze sociali e di tutti quelli che vogliono salvare questo Paese.

Pier Ferdinando

 

 

 

 

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La Cassa Depositi e Prestiti, protagonista delle prossime azioni del governo

postato il 12 Marzo 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” 

La fase 2 dell’azione del governo Monti, ovvero quella incentrata sulla crescita economica e gli investimenti, vedrà necessariamente protagonista la Cassa Depositi e Prestiti e le azioni sul digital divide come si desume da una recente intervista fatta al ministro Passera.

Per quanto riguarda la CdP, abbiamo avuto modo di parlarne a proposito di un nuovo fondo che ha lanciato, ovvero il Fondo Kyoto, dedicato agli investimenti pubblici e privati per l’efficienza energetica nel settore edilizio e industriale, ma è doveroso segnalare come nelle prossime settimane sarà coinvolta nelle strategie del governo, a cominciare dalla separazione della rete gas (per intenderci, la rete “fisica”) dall’ENI, per garantire la massima accessibilità al mercato del gas in Italia ad ogni azienda e nell’ottica del massimo vantaggio per il consumatore

Cosa significa questo? L’ENI possiede il gruppo Snam e quindi l’azienda SNAM Rete Gas che gestisce la struttura fisica della distribuzione del gas; ebbene nell’ottica del programma di liberalizzazioni, il governo vuole fare uscire l’ENI dalla società SNAM Rete Gas. Ovviamente questa scelta non dovrà né ledere i consumatori, né gli azionisti e qui entra in gioco la CdP che è l’azionista di maggioranza relativa del colosso italiano del gas e che quindi sarà uno degli interlocutori con cui decidere i passi da fare entro maggio 2012 per dare il via alla completa liberalizzazione del mercato del gas in Italia (per la separazione della rete gas, vi saranno poi 18 mesi di tempo per rendere operative le decisioni del governo).

Altro punto che vedrà la partecipazione della CdP (assieme alla SACE) è la politica per l’internazionalizzazione delle imprese italiane: in questo campo il governo si sta già muovendo e grazie ai nuovi accordi raggiunti con questi due interlocutori, lo Stato italiano potrà garantire maggiore sostegno finanziario all’internazionalizzazione delle imprese italiane che così potranno competere meglio sui mercati esteri.

Infine sul digital divide, segnaliamo che, dopo l’inattività dei precedenti governi, Monti si sta dimostrando incredibilmente attivo e in questi giorni. Si è saputo che il ministro Barca ha destinato 700 milioni di euro per risolvere i primi problemi legati al digital divide e potenziare le infrastrutture di internet e della banda larga con l’obiettivo di fornire a tutti i cittadini la possibilità di connettersi alla velocità di 2 megabit (minimo) e stimolare la nascita di nuove imprese, soprattutto di giovani e migliorare l’accesso alla pubblica amministrazione snellendo la burocrazia e accorciando i tempi, grazie ad un utilizzo più invasivo di internet.

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In Europa c’è grande sollievo per Monti

postato il 1 Marzo 2012

Nel Partito popolare europeo ho trovato grande sollievo per il governo Monti. Ho sottolineato le cose ottime che il premier sta facendo. Lo spread oggi e’ arrivato a 300 o poco più.
E’ segno che stiamo andando dalla parte giusta, che si fanno riforme che servono al Paese.

 
Pier Ferdinando

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Sulle liberalizzazioni meglio la fiducia che una norma annacquata

postato il 28 Febbraio 2012


E’ sempre meglio non mettere la fiducia ma se il provvedimento sulle liberalizzazioni deve essere ulteriormente annacquato, allora ben venga.  Su questo il presidente del Consiglio deciderà e farà quello che ritiene più opportuno.
Noi avremmo voluto più coraggio dall’esecutivo, in particolare riguardo le professioni, ma prendiamo atto che, come spesso accade in politica, si è trovato un punto d’intesa a metà strada.

Pier Ferdinando

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Sulle liberalizzazioni Monti metta pure la fiducia

postato il 27 Febbraio 2012

Sulle liberalizzazioni il presidente del Consiglio sa che ha la solidarietà della maggioranza. Se vuole mettere la fiducia la metta, perché in questo caso è a fin di bene. Le lobby non possono paralizzare una azione riformatrice che è indispensabile.

Pier Ferdinando

 

 

 

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Su Imu a scuole paritarie tutto come previsto

postato il 27 Febbraio 2012

Sull’Imu alle scuole paritarie non c’e’ nessuna novità, tutto come previsto: chi fa un esercizio commerciale deve pagare, chi fa un’azione a favore della comunità e delle famiglie è giusto che sia esentato.

Pier Ferdinando

 

 

 

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Combattere l’evasione fiscale in Italia e all’estero. Un beneficio per tutti

postato il 25 Febbraio 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

I risultati che questo governo, e chi lo appoggia, stanno ottenendo nella lotta all’evasione fiscale sono encomiabili e sono la dimostrazione che, se fosse stata condotta in modo altrettanto efficace dai precedenti governi, l’Italia oggi starebbe molto meglio.

Soprattutto è la riprova che la vera lotta all’evasione fiscale non si fa con i condoni che avvantaggiano chi evade e mortifica gli onesti; tutto questo è salutato con favore dagli italiani come è dimostrato dalle recenti ispezioni che hanno visto coinvolte Cortina, Milano, Napoli, Roma, Courmayeur salutate con favore dalla gente anche alla luce delle cifre venute fuori e che ricordiamo per amor di cronaca: a Cortina i ristoranti hanno fatturato fino al 300% rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente, i commercianti di beni di lusso fino al 400% in più, i bar fino al 40% in più, i controlli sui possessori di 251 auto di lusso di grossa cilindrata avevano fatto emergere 42 proprietari che faticavano a “sbarcare il lunario”, avendo dichiarato meno di 30 mila euro lordi di reddito sia nel 2009 sia nel 2010, mentre 16 auto erano intestate a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50 mila euro lordi, senza contare le auto di grossa cilindrata intestate a società che sia nel 2009 sia nel 2010 avevano dichiarato in 19 casi di essere in perdita, mentre in 37 casi hanno dichiarato meno di 50 mila euro lordi.

A Napoli si è riscontrato un aumento medio dell’incasso, un po’ come è successo ai negozianti di Cortina, che è andato dal +133% al +985%. Uno scenario quasi irreale. Che si è complicato quando, dati alla mano, la Guardia di Finanza ha dichiarato che al termine dei controlli effettuati ben l’82% degli esercizi controllati ha presentato un qualche tipo di irregolarità. Su 386 esercizi controllati ben 317 non adempivano agli obblighi di legge.

Contemporaneamente a queste ispezioni, il governo, per andare a stanare i grandi evasori, che generalmente evadono tramite conti all’estero e società in paradisi fiscali, ha stretto una serie di accordi con Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, USA da cui il governo italiano ha adottato le norme anti evasione che mettono sotto torchio le banche: in pratica gli istituti bancari di tutti i paesi aderenti all’accordo dovranno controllare i loro clienti che sono contribuenti e hanno attività finanziarie all’estero superiori a 50mila dollari; questi contribuenti dovranno fare una dichiarazione dei loro beni esteri al fisco Usa, pena una sanzione di 10mila dollari (che diventano 50mila se il contribuente continua a essere reticente dopo la notifica del fisco USA). Fin qui la cosa riguarda i cittadini statunitensi, ma l’obbligo di comunicazione  riguarda anche quei soggetti non statunitensi  che hanno partecipazioni americane di peso (quindi, ad esempio, società italiane con quote Usa). Anche loro sono obbligati alla comunicazione e la sanzione è un prelievo da parte della stessa banca del 30% della somma depositata nel conto corrente. L’importo verrà poi versato al fisco statunitense. In pratica le banche europee dovranno fare da delatori ed esattori per conto di un paese estero, dando vita ad un grosso onere per gli istituti di credito europei.

Ma, ed è questa la vera novità, la suddetta norma presto potrebbe riguardare direttamente i contribuenti nostrani, in quanto queste regole dovrebbero diventare reciproche, come normalmente accade in caso di accordi tra Stati, e quindi un fisco straniero (statunitense, francese, britannico o tedesco) controllerà i conti esteri dei cittadini italiani, fornendo poi i dati al fisco italiano che erogherà le salatissime multe di cui sopra.

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Extra gettito fiscale vada a beneficio delle famiglie italiane

postato il 25 Febbraio 2012

Modi, forme e tempi li decidera’ il governo
L’extra gettito fiscale che derivera’ dalla lotta all’evasione deve servire a dare un segnale concreto alle famiglie italiane, che stanno scivolando nella poverta’. Modi, forme e tempi li decidera’ il governo,  ma non c’e’ dubbio che l’extra gettito fiscale deve andare a beneficio delle famiglie italiane.

Pier Ferdinando

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Liberalizzazioni, andare avanti con forza

postato il 24 Febbraio 2012

Indecente assedio lobby e corporazioni

Sulle liberalizzazioni il Governo deve andare avanti con forza, perché si chiedono sacrifici ai cittadini e non si puo’ aver scherzato. Il Parlamento deve rafforzare il provvedimento, non indebolirlo: i partiti che diventano cassa di risonanza delle categorie mancano un altro appuntamento importante con i cittadini. Bisogna quindi andare avanti con coraggio. C’e’ un assedio delle lobby e delle corporazioni quasi indecente, ma con questa logica non si migliora.

Pier Ferdinando

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La lotta all’evasione ci premia: ecco come

postato il 21 Febbraio 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

Questo governo, e chi lo sostiene, ha sempre affermato che la lotta all’evasione fiscale è fondamentale perché se tutti paghiamo, allora diminuisce la soglia individuale  del gettito fiscale necessario all’abbattimento del debito pubblico e al mantenimento dei servizi ai cittadini.

Oggi è tempo di dimostrare che quanto detto non è solo uno spot, e che al sacrificio, corrisponde un premio: il governo ha intenzione di presentare venerdì prossimo un testo di legge delega nel quale  si affermerebbe chiaramente (e sarebbe vincolato per legge) il principio secondo il quale le somme che saranno recuperate dall’evasione fiscale dovranno essere destinate alla riduzione delle aliquote Irpef, a cominciare da quella che grava sul primo scaglione di reddito (redditi compresi tra i 7 e i 15mila euro), portandola dal 23 al 20% e favorendo così tutti i contribuenti italiani.

Se tale modifica dell’aliquota non fosse possibile, allora il governo agirà sulle detrazioni fiscali, aumentandole per i ceti meno abbienti.
I fondi, come detto verrebbero dalla lotta all’evasione fiscale. E’ sufficiente considerare che nel 2011, tale lotta ha prodotto un extra gettito di 11 miliardi di euro; a fronte di tale gettito c’è da considerare che 1 punto percentuale di scaglione IRPEF è pari a circa 5 miliardi di euro, se quindi questo extra gettito fosse garantito nei prossimi anni, si potrebbe procedere ad una diminuzione dell’IRPEF di circa 2 punti percentuali. Al ministero delle finanze, fanno sapere che un primo bilancio dell’andamento del gettito, che terrà conto anche della lotta all’evasione, si potrà vedere tra maggio e giugno in sede di autotassazione.

Altra misura a favore dei contribuenti, sarebbe il blocco dell’aumento iva, dato per scontato e da effettuare ad ottobre del 2012, che potrebbe avvenire grazie all’adozione delle riforme in tema di spesa sanitaria che un notevole risparmio di costi; il governo stima che per prevenire l’aumento dell’IVA, sarebbero necessari 4 miliardi di euro quest’anno e 16 miliardi  annui dal 2013, cifre che Monti è fiducioso di ottenere dalla razionalizzazione della spesa sanitaria (attualmente pari a circa 108 miliardi di euro annui) che vedrebbe la qualità e la quantità dei servizi offerti al cittadino immutati, mentre si gestirebbe meglio la spesa legata alla burocrazia della sanità.

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