postato il 4 Aprile 2012
Possibili solo piccoli margini di miglioramento
Sulla riforma del lavoro è stato fatto un buon lavoro, con buona volontà da parte di tutti. Soprattutto è un’intesa che arriva mentre l’Italia, come dimostrano i dati dei mercati, non è fuori pericolo ma è ancora in una tempesta finanziaria che richiede risposte.
Abbiamo raggiunto un accordo importante e significativo che avrà ancora margini di miglioramento in Parlamento ma che nelle linee di fondo è realizzato.
Pier Ferdinando
postato il 30 Marzo 2012
Il testo della lettera che ho inviato al Presidente della Camera Gianfranco Fini:
Roma, 30 marzo 2012
Illustre Presidente,
ho avuto il privilegio di guidare la Camera dei deputati dal 2001 al 2006 e ritengo di averla servita con onestà ed equilibrio, come da più parti mi è stato riconosciuto.
Ho preso atto delle decisioni assunte ieri, a maggioranza, dall’Ufficio di Presidenza in relazione allo status degli ex Presidenti.
Ringrazio Lei ed i colleghi ma Le comunico che non intendo avvalermi della delibera e rinuncio, con effetto immediato, ad ogni attribuzione e benefit connessi a questo status.
Cordiali saluti
Pier Ferdinando Casini
postato il 25 Marzo 2012
Sarebbe irresponsabile mettere in crisi il governo
Siamo nel mezzo di un’emergenza che non è finita. In qualche mese questo governo è riuscito a fare quello che gli altri governi, quelli del mitico bipolarismo, quelli di Prodi e Berlusconi, per anni non hanno fatto rinviando i problemi.
Noi siamo impegnati dal mattino alla sera a fare gli sminatori per cercare di fare andare avanti tranquillo l’esecutivo, perché c’è chi tira da una parte e chi tira dall’altra. Se si continua così il governo prima o poi entra in crisi sul serio, e sarebbe un atto di irresponsabilità allo stato puro. Oggi è il momento di stare vicini a questo governo, di aiutarlo e di superare anche le difficoltà che ci sono.
Pier Ferdinando
postato il 24 Marzo 2012
“Riceviamo e pubblichiamo” di Roberto Dal Pan
Nei giorni in cui l’attenzione del modo agricolo ed agroalimentare si focalizza sulla città di Verona, dove si svolge la 46° edizione del “Vinitaly – Salone Internazionale del Vino e dei Distillati” con i contestuali eventi “Agrifood – Rassegna dell’agroalimentare di qualità” e “SOL – Salone Internazionale dell’Olio Extravergine di Qualità”, continua a tenere banco tra gli addetti ai lavori la preoccupazione per la prossima entrata in vigore della normativa che potrebbe prevedere l’applicazione della IMU – Imposta Municipale Unica sugli immobili ad uso agricolo.
Il grido d’allarme di tutte le organizzazioni rappresentative del comparto agricolo si è già fatto sentire nelle settimane scorse ed ha consentito di chiarire che alla base della protesta c’è la preoccupazione per il futuro di un settore che già si trova a combattere quotidianamente durissime sfide. Un settore da sempre considerato fondamentale sia per la rilevanza economica che per l’insostituibile ruolo sociale e di salvaguardia del territorio e dell’ambiente e che rappresenta una vera miniera di potenzialità di sviluppo anche per i giovani che intendano impegnarsi in tale direzione.
D’altro canto, la reale applicabilità dell’IMU al settore è oggetto di forti dubbi in quanto è ancora in corso l’aggiornamento delle procedure di accatastamento dei fabbricati rurali che dovrebbe terminare, per legge, entro il 30 novembre 2012; da qui il rischio concreto di un’applicazione disomogenea ed ingiusta della normativa stessa che sembrerebbe inoltre penalizzare le aziende più strutturate ed aperte all’innovazione: il contrario di quanto ci si aspetterebbe per logica.
Sembra pertanto più che ragionevole ipotizzare un differimento dell’applicazione delle norme sull’IMU per gli immobili destinati all’agricoltura al fine di consentire il perfezionamento della base di calcolo e l’introduzione di opportuni meccanismi di sgravio da destinare al sostegno di un settore che, per sua natura, deve tornare a rappresentare una priorità negli interventi del Governo miranti a condurre il nostro Paese fuori dall’area di crisi.
postato il 6 Febbraio 2012
La stagione dell’uomo solo al comando è finita. Serve un partito della Nazione che sappia prospettare il futuro andando oltre il governo Monti, moderati e riformatori insieme. Se qualcuno pensa che il presidente del Consiglio, che sta facendo le cose che da anni sollecitiamo, in un anno e mezzo risolverà i problemi italiani è sulla luna: questa tipologia di governo di armistizio deve durare quattro-cinque anni.
Pier Ferdinando
postato il 3 Febbraio 2012
Non è possibile sostenere l’esecutivo su provvedimenti come lavoro e liberalizzazione e su tutto il resto essere in libera uscita. Ci deve essere una omogeneità della maggioranza anche su altri temi, a partire da giustizia, riordino delle amministrazioni e degli enti locali, e dalle altre grandi questioni aperte nel Paese.
Il comune impegno preso dopo l’incontro di ieri sera con il premier Monti è di procedere non in ordine sparso, ma in piena sintonia su tutto.
Pier Ferdinando
postato il 3 Febbraio 2012
Dobbiamo tenere presenti non solo i disoccupati organizzati che protestano, ma anche le migliaia e migliaia di giovani silenziosi che stanno a casa perché non trovano un’occupazione. Bisogna fare di tutto perché questi giovani non siano precari permanenti e disoccupati permanenti, con maggiore flessibilità e possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro e tenendo presente che il famoso posto fisso forse farebbe più piacere a tutti, ma non è possibile garantirlo a tutti.
Pier Ferdinando
postato il 22 Gennaio 2012
E’ tempo di riforme, cominciamo dalla giustizia
L’intervista pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Barbara Jerkov
Per le categorie interessate il pacchetto liberalizzazioni pretende di far troppo. Per il Pd troppo poco. Berlusconi si è detto deluso dal governo dei tecnici prevedendo: «Presto verremo richiamati noi».
E il suo giudizio presidente Casini? Il decreto Monti ha fatto troppo o troppo poco?
«I giudizi contrapposti sono la miglior certificazione che si è mosso qualcosa di importante», risponde il leader dell’Udc. «Si doveva mettere in moto un gigante, non era facile rompere le incrostazioni e l’immobilismo di anni. Il bicchiere è mezzo vuoto e mezzo pieno, d’accordo; per me ciò che conta è che sia mezzo pieno. Se era tutto così semplice da fare, allora perché non l’hanno fatto in governi precedenti?».
Pdl e Pd già preannunciano una massa di emendamenti in Parlamento. Il Terzo Polo farà altrettanto?
«Siamo sempre disponibili a introdurre elementi migliorativi. Se invece qualcuno pensa di bussare alle nostre porte per annacquare gli elementi di concorrenza, si risparmi pure la fatica perché noi pensiamo che a forza di recepire le istanze corporative l’Italia sta morendo». [Continua a leggere]
postato il 20 Gennaio 2012
La legge elettorale va affrontata, come anche le riforme istituzionali generali. Credo che bisogna fare di più, con grande attenzione verso l’autoriforma della politica, e riconsegnare anche ai cittadini la possibilità di scegliere i propri parlamentari.
Pier Ferdinando
postato il 6 Giugno 2011
Ius soli è una prospettiva che la nostra società deve avere
L’Italia è malata, è malata di populismo, è malata di xenofobia e di razzismo, e nello steso tempo deve sapere chi è. Il grande tema è l’integrazione necessaria a costruire una società sui valori condivisi di patria e italianità.
Dobbiamo saper trasmettere agli altri il senso di un destino comune, ma anche di un’appartenenza a radici che sono il minimo comune denominatore di un’identità cristiana del Paese.
In questo senso riteniamo che lo “ius soli” sia certamente la scelta di prospettiva della società italiana: un bambino che nasce in Italia deve avere diritto alla cittadinanza italiana.
Bisogna avere il coraggio di integrare. Il multiculturalismo ha fallito: ecco perché noi parliamo di interculturalismo.
Pier Ferdinando