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Casini: “Sceneggiata napoletana, il Pd non cada dalle nuvole”

postato il 7 Novembre 2012

L’intervista pubblicata su ‘la Stampa’ di Ugo Magri

Presidente Casini, il Pd vi accusa di fare sgambetti in commissione sulla riforma elettorale. Che risponde?
«È tutta una sceneggiata napoletana, mica possiamo raccogliere queste polemiche. In Senato si è solo preso atto di un principio fissato dalla Corte costituzionale, secondo cui bisogna superare una certa soglia per poter accedere al premio di maggioranza. Sono anni che la Consulta lo va ripetendo, e il Presidente della Repubblica ci ha richiamati più volte. Nessuno può cadere dalle nuvole. Ma allora, di quali sgambetti stiamo parlando?».

Sta di fatto che Bersani è pronto alle barricate contro la soglia del premio al 42,5 per cento. La trova eccessivamente elevata, praticamente irraggiungibile.
«Se non piace la soluzione che abbiamo indicato, ne proponga un’altra. Si può cambiare l’altezza dell’asticella, si può ragionare sul premio al partito, sono tante le soluzioni possibili. Ma non è che, siccome non ci piace l’idea del tetto, dobbiamo abbattere l’edificio. Io non vorrei che fosse vero quanto si va dicendo in giro…». [Continua a leggere]

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Faremo certificare il bilancio del gruppo parlamentare Udc

postato il 19 Settembre 2012

Indipendentemente da quello che farà la giunta per il Regolamento della Camera, il gruppo dell’Udc incaricherà una società di certificazione esterna per certificare i propri rendiconti: per tagliare l’erba a qualsiasi possibile polemica futura. Credo che non ne abbiamo bisogno, ma se il regolamento prescriverà la possibilità per i gruppi di certificare esternamente, taglieremo sul nascere qualsiasi polemica che sarà pagata dalla politica e da tutti noi. Cosi’ le chiacchiere staranno a zero.

Pier Ferdinando

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Casini: “Bersani isoli gli anti-governativi. Alleanze? Corriamo soli”

postato il 3 Settembre 2012

Casini su Renzi: “Ha posizioni interessanti che però mischia a un qualunquismo di fondo”. Sull’Udc: “Adesso faccio fatica a identificare la conclusione del cammino che faremo a Chianciano: qui non c’è predellino”

Intervista pubblicata su Qn di P.F. De Robertis

ROMA, 3 settembre 2012 – Pier Ferdinando Casini ha trascorso la serata di venerdì alla festa del Pd di Reggio Emilia, poi sabato sera ha avuto una colica…

Presidente Casini, un brutto auspicio per ipotetiche alleanze.
«No, guardi, lasciamo stare. Qui non c’entra la festa ma solo un eccesso di tagliatelle alla bolognese. L’accoglienza del Pd e il clima a Reggio Emilia sono stati ottimi. La pensiamo uguale su molte cose, in modo diverso su altre. Il paese ha bisogno di collaborazione. E questo vale per il Pd come per il Pdl».

Tutti danno per scontato che il giorno dopo il voto vi troverete alleati di Bersani & C.
«Lo vedremo, non è scritto da nessuna parte. In realtà tutti sanno che senza un centro moderato l’Italia non si governa».

L’accordo sulla legge elettorale che va profilandosi favorisce questo scenario.
«Noi ci presenteremo da soli cercando di creare un’area moderata il più grande possibile tra Berlusconi e Bersani. Se non vinceremo le elezioni, andremo realisticamente a vedere come sono le forze in campo. Ma non ci sono alleanze precostituite e come sempre decideranno gli elettori». [Continua a leggere]

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Casini offre un patto a Bersani, «Ma il Pd scelga l’anima riformista»

postato il 16 Luglio 2012

L’intervista pubblicata su ‘QN’
di P.F. De Robertis
ROMA – Casini è il convitato di pietra in qualsiasi discorso che si imbastisce in Transatlantico. Parli con uno del Pd e il discorso finisce sempre lì: «Sì, va bene, ma Casini?». Con quelli del Pdl idem. Il tempo stringe e alla fine una decisione andrà presa. Ma la ri-ri-discesa in campo del Cavaliere e le risse nel Pd confondono di continuo le acque.

Presidente Casini, un’assemblea Pd molto agitata. Influirà sulle vostre scelte?
«Non mi pare una grande novità. Nel Pd sono presenti due anime. Lo si vede sul tema delle coppie omosessuali ma anche quando si parla del sostegno al governo Monti le voci sono diverse».

Inutile chiederle per chi tifa…
«Se prevarrà un Pd riformista ed europeo la sinistra potrà essere utile all’Italia. Se rimarranno aggrappati al radicalismo e al neo populismo di sinistra, perderanno un’occasione storica. Bersani si sta sforzando di tenere insieme il partito. Ma molto resta ancora da fare».

Matrimoni gay e sostegno all’agenda Monti. Su quali di questi due argomenti l’intesa con il Pd è più difficile?
«E’ giusto riconoscere diritti alle coppie conviventi ma per noi è impossibile parlare di matrimoni gay. Su questo non sono previsti cambi di rotta né oggi né domani. Comunque sui temi eticamente sensibili non si creeranno alleanze politiche: i parlamentari devono essere liberi di esprimersi secondo coscienza». [Continua a leggere]

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Bentornato Silvio, i moderati stanno da un’altra parte

postato il 14 Luglio 2012

L’intervista pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Carlo Fusi
Pier Ferdinando Casini non si tira indietro: «E’ chiaro che la ridiscesa in campo di Berlusconi non farà certo bene all’Italia. Ma ora nessuno ha più alibi». Per i moderati c’è una responsabilità in più: «Il giorno dopo le elezioni politiche l’Italia non è governabile senza una convergenza tra le grandi correnti politiche». E Monti? «Non credo che dopo il 2013 allungherà l’esercito dei senza lavoro».

Presidente, partiamo proprio da qui, dall’azione del governo Monti. Nonostante tutti gli sforzi, lo spread resta altissimo e le agenzie di rating declassano l’Italia. Cos’è che non sta funzionando?
«In mezzo alla tempesta è difficile pensare di navigare in acque placide. C’è una dinamica pesantemente inquinata dalla prevalenza di una finanziarizzazione disinvolta e spregiudicata rispetto a quello che è la produzione di beni e servizi, cioè la funzione nobile dell’imprenditoria. Dinanzi a mutamenti così forti, l’Europa si è fatta trovare impreparata. Questo perché è a metà del guado, è un continente che ha una moneta unica ma non ha condiviso le politiche economiche e fiscali. Continuare così è impossibile, siamo davanti ad un bivio storico».

Questo lo dicono tutti. Ma la soluzione qual è?
«A mio avviso la soluzione è l’Europa federale. Che significa perdere ancora parti della nostra sovranità per definire un comune destino. Devono nascere gli Stati Uniti d’Europa, e devono farlo sui principi della responsabilità e della sussidiarietà. Responsabilità vuol dire che ciascuno deve spendere meglio e meno; solidarietà significa che non si possono abbandonare i Paesi, come il nostro e la Spagna, che si trovano a pagare tassi di interesse insopportabili. Fermo restando che non ci può essere richiesta di solidarietà senza che ci sia un adeguato livello di responsabilità».

Bisogna convincere i mercati. Lo spread…
«È vero che non migliora. Ma è vero anche che non abbiamo la controprova di dove sarebbe oggi se fosse andato avanti Berlusconi con un governo screditato e che per lungo tempo ha negato la crisi. Io sono convinto che saremmo stati travolti né più né meno della Grecia. La cura che è stata intrapresa ha evitato all’Italia di entrare nel girone infernale dei Paesi a sovranità limitata».

Veramente Moody’s in quel girone ci ha già messo, declassandoci.
«Voglio dire una cosa sola: se le agenzie di rating continuano così, tra poco non le prenderà sul serio più nessuno, neanche il mercato. Sono le stesse agenzie che hanno preso topiche micidiali nella valutazione di aziende e realtà che hanno prodotto buchi stratosferici e che oggi declassano l’Italia nel momento in cui tutti gli osservatori internazionali a partire dalla Commissione europea, ci lodano per lo straordinario lavoro di risanamento che stiamo facendo. Tempo fa dissi che le agenzie di rating svolgevano un’azione criminale: non ho cambiato idea».

Dunque ancora con Monti senza se e senza ma. E’ così? [Continua a leggere]

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Amministrative: bene Udc ma andare oltre il Terzo Polo

postato il 8 Maggio 2012

I risultati di queste elezioni amministrative sono favorevoli per l’Udc ma nel complesso non mi fanno sorridere: i partiti tradizionali ne escono sconfitti, e non credo che le forze politiche che hanno avuto un exploit in questa tornata elettorale siano in grado di governare il Paese.
Il progetto di costituire un Partito della nazione, se prima era urgente ora è fondamentale. Abbiamo individuato prima degli altri che era necessaria un’offerta politica nuova e i risultati elettorali confermano questa tesi: dobbiamo andare molto oltre l’Udc, molto oltre il Terzo polo stesso.

Pier Ferdinando

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Casini: questo governo è l’unico possibile

postato il 4 Maggio 2012


Intervistato dal Tg5 Pier Ferdinando Casini parla del governo Monti, del progetto del nuovo partito, di giovani e lavoro e delle amministrative

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Non si fa politica con la demagogia

postato il 23 Aprile 2012

Senza tasse si fa la fine della Grecia

I progetti politici seri non si fanno con la demagogia. I facili annunci non servono. Quando sento che si promette ad ogni pié sospinto di abbassare le tasse non ci si rende conto in che condizioni è l’Italia. Tutti vorremmo abolire le tasse ma sono necessarie per cercare di evitare che l’Italia faccia la fine della Grecia.

Pier Ferdinando

 

 

 

 

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La lettera con cui mi dimetto da Presidente del gruppo parlamentare UDC

postato il 22 Aprile 2012

Cari Colleghi,

anzitutto grazie per la collaborazione preziosa che mi avete assicurato in questi quattro anni difficili: prima come opposizione responsabile al governo Berlusconi, poi come sostegno decisivo al Governo Monti, il Gruppo parlamentare dell’UDC ha dimostrato che anche imprese difficili si possono concretizzare se c’è coraggio di cantare fuori dal coro e serietà programmatica.

Con la presente vi rassegno le mie dimissioni da Presidente del gruppo parlamentare.

Intendo rafforzare il mio impegno alla guida dell’Internazionale Democratico – Cristiana e assicurare ogni sforzo ed energia all’impegno che insieme abbiamo assunto: assicurare ai moderati italiani una nuova proposta politica imperniata sul rifiuto di ogni demagogia e populismo, che parli il linguaggio della verità e della serietà.

Un’impresa plurale da condividere con altri, per dare all’Italia, dopo la scadenza di questa legislatura una prospettiva di governo stabile e forte, capace di farsi sentire in un’Europa troppo spesso incerta, di ascoltare le fasce deboli della nostra popolazione e di modernizzare un Paese che merita di più di quanto abbiamo saputo fare.

Grazie a tutti voi, ai membri del direttivo, e in particolare al segretario Lorenzo Cesa.

Pier Ferdinando

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«Nel 2013 c’è Monti, non è una parentesi. Saremo alleati solo con chi lo sostiene»

postato il 22 Aprile 2012

Pubblichiamo da “La Repubblica” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Carmelo Lopapa

ROMA – Monti dovrebbe «continuare a servire il Paese». E le future alleanze elettorali non potranno prescindere «dall’esperienza di questo governo». Pier Ferdinando Casini getta le basi del nuovo partito dei moderati, calamita per i centristi di Pd e Pdl e per quel che si muove fuori dalla politica. Quasi in un capovolgimento dei ruoli adesso è lui a dettare le condizioni ai potenziali alleati. E se Montezemolo critica il progetto e va a trovare Berlusconi, pazienza, «sono amici da vecchia data».

Ieri lo scioglimento dei vertici Udc. E domani, presidente Casini? Cosa accadrà dopo le amministrative?
«Il segretario Cesa ha compiuto un atto tutt’altro che scontato, nei confronti dei dirigenti Udc abbiamo un debito morale forte: ci hanno consentito di fare la marcia nel deserto mentre tutti ci ritenevano velleitari. Non ci siamo arruolati da una parte o dall’altra. Ma oggi comprendiamo che non possiamo essere solo noi artefici del nostro destino politico. Dobbiamo costruire con altri, con gli elettori moderati innanzitutto, un progetto senza predellini».

Chi sono gli “altri”?
«Si avvicinerà a noi chi ha voglia di condividere la nuova avventura. Sono quel che si definisce un professionista della politica, ma al pari di altri mi sento in dovere di fare ancora la mia parte. Insieme a professionisti, sindacalisti, imprenditori».

Anche perché il discredito che travolge politici e partiti è senza precedenti.
«La ragione dell’antipolitica è nella cattiva prova che abbiamo dato in questi anni: tra demagogie, promesse di predicatori e populisimi. Oggi il mosaico va cambiato». [Continua a leggere]

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