Casini: «Il governo va bene e deve fare ancora tante riforme per l’ltalia»
L’intervista pubblicata su l’Unità di Susanna Turco
Con Monti l’Italia è tornata al centro del ring, e ora i compiti li devono fare tutti, Merkel compresa». «La politica italiana deve autoriformarsi in fretta, a partire dalla riduzione dei parlamentari». «Il referendum? A prescindere dalla Consulta, la legge elettorale va cambiata comunque». Di ritorno da una vacanza alle Maldive oggetto di polemiche che liquida con una battuta («sì, stavo in un club esclusivo con cinquecento italiani») Pier Ferdinando Casini, leader Udc e grande sponsor dell’attuale governo, parla della fase due che va a incominciare: per l’esecutivo, e per i partiti. Con sguardo lungo sul Centro: «Un grande rassemblement dei cattolici? Più che temerlo lo auspico. Chi lo condivide, nel Pdl e nel Pd, non dovrebbe sottrarsi».
Prima Sarkozy, a breve la Merkel: come giudica la missione europea di Monti?
«Finalmente siamo di nuovo al centro del ring. L’Italia è sempre stata un Paese fondamentale per gli equilibri europei, e oggi torna ad essere indispensabile. La fase è delicatissima, ma è importante che ci sia chi, come Monti, parla del nostro Paese dicendo ciò che va detto anche a Francia e Germania. Abbiamo fatto i compiti a casa, adesso tutti devono farli. Intendo dire che anche la Merkel deve porsi il problema. Comprendo le motivazioni del suo pressing perché ci sia una presa di coscienza e si cambi passo: ma una volta provocato l’elettroshock, se la Germania non è lesta rischia di finire anche lei sotto le macerie dell’Europa».
Cosa vede sul tavolo, in vista del consiglio europeo di fine gennaio?
«Alcune incongruenze ormai sono evidenti e vanno affrontate subito. Prima fra tutte il ruolo della Bce: non possiamo pensare che agisca come la Federal reserve, però deve avere la possibilità di muoversi con maggior snellezza e fluidità. Ma penso anche alla riduzione della quota di debito per i Paesi che superano il 60 per cento del rapporto debito/Pii, e alla possibilità di defalcare gli investimenti strutturali dal calcolo del deficit rispetto al Pil. Questioni che ormai riguardano tutti. Per tornare a Monti, ciò che ha fatto ci rende fiduciosi: a partire dalla manovra, che è stata anche la precondizione per avere voce in capitolo in Europa. Questa era la strada, altro che chiedere alla Germania – come si è fatto l’estate scorsa – l’emissione degli Eurobond. Perché non basta chiedere: bisogna costruire le condizioni per dare alla Merkel la possibilità di spiegare alla sua opinione pubblica che sono indispensabili».
In poche settimane l’atteggiamento della Francia è cambiato, pensa che cambierà anche quello della Germania?
«Non lo so. La Francia rischia, il loro non è stato un atto di filantropia, ma di intelligenza. Lo stesso dovrebbe fare anche la Merkel. Ma voglio avere fiducia, spero che sin qui abbia fatto un calcolo azzardato ma lucido».
Il governo Monti è chiamato a gestire la fase due. Passera ha parlato combattivamente di un decreto al mese.
«II problema non è la contabilità dei decreti, ma la sostanza. Si dovrebbe procedere anzitutto alle liberalizzazioni: colpendo però tutti, non i soliti noti. Senza dimenticare, per esempio, i servizi pubblici locali. Ecco, mi auguro che non si guardi in faccia a nessuno, solo così le liberalizzazioni avranno corso in Parlamento».
Cosa metterebbe ancora nell’agenda delle riforme?
«L’evasione fiscale, stando attenti a non alimentare l’odio sociale. Perché la ricchezza tante volte è prodotto di lavoro e sacrificio. Il peccato è la ricchezza parassitarla. E quella illegale è peccato mortale».
Condivide i blitz della Finanza?
«Certo: la lotta all’evasione è fatta anche da simboli, ed è sacrosanto far capire che evadere è un ladrocinio. Esprimo anzi la mia solidarietà ad Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate: è assurdo che oggi diventi lo spauracchio del centrodestra, dopo aver avuto la fiducia del governo Berlusconi».
Che altro dovrebbe fare il governo?
«Concentrarsi sulla crescita. E qui ci vuole un po’ di fantasia, perché non sono molto persuaso che nuovi Cipe sbloccheranno tutte queste somme. Dopo tre anni di annunci rivelatisi bufale, ho una certa diffidenza. Infine, ci sono altre emergenze, come le carceri e la criminalità. Sulla giustizia si possono fare tante riforme a costo zero: le pene alternative al carcere, la riduzione delle circoscrizioni giudiziarie, maggiori garanzie per gli imputati evitando espedienti dilatori».
Marco Follini ha invitato a riempire di contenuti anche l’agenda dei partiti, per ora piuttosto smilza. La vostra fase due?
«I partiti hanno avuto l’intelligenza di dichiarare l’armistizio, però è adesso che si giocano la loro credibilità. In altre parole, dobbiamo autoriformarci, dimostrando di avere la capacita di fare scelte anche dolorose. O il problema diventerà davvero stabilire chi ha pagato il cotechino di Monti. Ed è già allucinante che lui debba spiegare che il cotechino l’ha pagato la moglie: allucinante, ma figlio di un clima».
In concreto? Nuova legge elettorale?
«La legge elettorale è l’ultimo dei problemi: Chiti ha fatto bene a promuovere la mozione di indirizzo, tutti sappiamo che il sistema va rivisto. Ma pregiudiziale è la riduzione del numero dei parlamentari. Io propongo una diminuzione graduale e realistica, perché è questo Parlamento che deve incominciare: dunque una riforma che tagli, per la prossima consultazione, cento parlamentari, e poi a regime porti Senato e Camera a due terzi di quel che sono ora».
Poi?
«Differenziare il ruolo e le materie dei due rami del Parlamento: per esempio alla Camera la fiducia al governo, al Senato un ruolo preminente in politica estera, nei trattati internazionali, su questioni di rilievo costituzionale, con un presidente che sia una sorta di vice Capo dello Stato. Ci vorrebbe, ovviamente, anche una revisione dei regolamenti».
E la nuova legge elettorale? L’Udc è per il proporzionale alla tedesca, ma non pochi vedono con orrore l’idea di una Grosse Koalition.
«E non li capisco: orrore dovrebbe suscitarlo ripensare alle vecchie coalizioni, quelle con la Lega e con Di Pietro».
Cosa si aspetta dalla Consulta, chiamata a decidere dell’ammissibilità del referendum?
«Nulla: in un caso o nell’altro una nuova legge elettorale dovremo farla».
E le prospettive del Centro? Il Foglio scrive che lei il grande rassemblement bianco, un nuovo partitone che triangolasse tra Bagnasco, Riccardi e Fioroni «un po’ lo teme».
«Più che temerlo lo auspico, veramente. La Cei ha fatto una cosa importante: ha fatto capire che i cattolici sono disponibili a sporcarsi le mani con la politica. E io, nella formazione di questo governo, ho operato in ogni modo per favorire l’arrivo di personalità nuove, anche raccogliendo la sollecitazione di quei mondi. Detto questo e purché non si parli più di un partito cattolico, ma di cattolici – se lei mi chiede cosa c’è nel mio libro dei sogni…»
Cosa c’è?
«Un partito della Nazione in grado di allargare i confini del Terzo polo a personalità del mondo economico, come tanti che stanno in questo governo, ma anche dell’associazionismo. Questo vedo, e credo che nessuno del Pdl e del Pd che condivida questa politica dovrebbe sottrarsi».
Qualcuno degli attuali ministri potrebbe diventare un vostro candidato?
«Io dico solo, alla destra come alla sinistra, che un sistema che volesse interdire a chi oggi sta nel governo Monti l’approdo in politica, dimostrerebbe di essere incapace di aprirsi al nuovo, e dunque molto debole, degno di stare in un convalescenziario».
Tutto perfetto, come sempre del resto… una capacità comunicativa ai massimi livelli….
Cerchiamo di dare concretezza ai vari passaggi istituzionali che si attueranno da ora in avanti… proprio secondo i nostri auspici… cerchiamo di spingere in questa direzione per far comprendere al Popolo che Noi siamo dalla parte dell’Italia e non Chi sbraita perché oggi si prendono decisioni che essi medesimi non hanno saputo prendere ieri… (Lega-Di Pietro-e lo stesso Vendola)
Avanti con forza verso il Partito della Nazione…
Insistiamo sulle liberalizzazioni e sulla credibilità in Europa. E riponiamo fiducia in un grande, Terzo Polo, che ha tutti i mezzi per esercitare la sua influenza…
A proposito di evasione fiscale!
Siamo tutti d’accordo che i fondamentali economici in Italia sono ancora solidi?
Siamo d’accordo che, in base a tutti i rapporti della GdF, dell’agenzia delle entrate, a detta dello stesso Presidente del Consiglio, in Italia c’è una evasione pari a 150 miliardo di € annui ? Questa manovra di lacrime (quelle del ministro Fornero) e sangue (quello dei poveri cristi) ammonta a circa 40miliardi !?!
Siamo d’accordo che se riusciamo ad incamerare questa evasione c’è di che sostenere una manovra all’anno senza sacrifici per nessuno ed in più diminuire di 80 miliardi all’anno il mastodontico debito pubblico?
E allora se siamo d’accordo, di che stiamo parlando? OCCORRE STANARE GLI EVASORI!!!
Ora, visto che la maggior parte (o vogliamo dire tutti?) di coloro che siedono tra i banchi del governo e del Parlamento rappresentano in maggioranza categorie più inclini all’evasione piuttosto che le altre, tutti i nostri discorsi rischiano di essere solo puramente accademici. Ve lo immaginate un ministro che abbia tra i clienti del proprio studio nomi della grande finanza che proponga leggi per cui debba dir loro “da domani paghi più tasse”?
Se comunque credessimo che ci possa essere qualcuno cui stesse a cuore il destino degli italiani tutti, l’unica sarebbe spronare questo qualcuno, tramite un incitamento all’unisono mediante e-mail, passa parola e quant’altro affinché possa farsi carico di portare avanti il perseguimento di tale obiettivo.
Le cosa sarebbe anche di una semplicità spaventosa, non occorrerebbe escogitare niente di particolarmente complesso (questo lo fanno coloro che vogliono intorpidire le acque affinché pochi ci capiscano). Il Presidente Monti ci ha quasi azzeccato, ma non ha avuto il coraggio di farlo fino in fondo (!?!?!). La tracciabilità del denaro deve essere totale e non solo sopra i 1000 euro, così si permette ancora un grosso margine di evasione che, è vero si presta a controlli della GdF, ma è anche vero che si aprono contenziosi a non finire e nella migliore delle ipotesi si dovrà procedere a concordati (tipo Pavarotti e Rossi) con la speranza di racimolare qualcosa.
Io sono per l’abolizione totale del contante. Tutti i pagamenti, anche di pochi centesimi, vanno fatti con la carta di pagamento. Lo Stato assicuri che le transazioni siano gratuite perché anche a lui conviene (si risparmia anche la carta ed il metallo delle monete).
Dopo tanti anni di sacrificio per pagare il mutuo, ho finalmente potuto permettermi una piccola crociera ed ho scoperto che a bordo è abolito il denaro, tutti i pagamenti vengono fatti tramite una tesserina tipo bancomat. Dopo il primo stupore per la novità l’ho trovato comodissimo.
Provate a pensare applicarlo quotidianamente. Oltre ad avere tutto tracciato e quindi inevitabilmente fatturato, la cosa avrebbe anche altri tipi di risvolti che al solo pensarci dovrebbe far propendere tutti verso questa soluzione:
Non essendoci denaro contante in circolazione, non ci sarebbero anziani da sottoporre a truffe e o raggiri. Non venitemi a dire che gli anziani non capirebbero questo sistema; gli è stata propinata la social card e non ci sono state grosse rimostranze sul fatto che gli fosse stata data, salvo il fatto che le disfunzioni venivano non dall’utilizzatore ma dal gestore che non sempre era solerte nel ricaricarla.
Ed i ladri e gli scippatori? A chi potrebbero rivendere la refurtiva se il passaggio di denaro è tracciato ed il contante non si trova?
E le merci di contrabbando o contraffatte? E via dicendo.
E se a qualcuno venisse in mente di rubare la card, che se ne farebbe se poi il movimento di denaro virtuale deve essere appoggiato su di un’altra card e quindi tracciata?
Gli strumenti tecnologici per gestire la cosa oggi ci sono, basterebbe solo la voglia di mettere il tutto in pratica.
E’ una utopia? Certo, con l’attuale mentalità italiana dove ciascuno cerca di salvare il proprio orticello senza capire che durerà forse un po’ più a lungo degli altri, ma dovrà infine capitolare egli stesso sotto i colpi di coloro i quali, avendo perso tutto, altro non hanno che andare a racimolare quello che trovano ovunque lo trovano.
Personalmente io alle prossime elezioni darò ascolto solo a chi, non importa il colore politico, seguirà questa strada altrimenti il gioco non mi interessa, visto che comunque la pensiamo se la suonano e se la cantano sempre come vogliono. A quel punto, però, procuriamoci un cinturone e relativa colt perché sarà solo il Far west, e le avvisaglie ci sono tutte.
Troppo pessimista?
Credo che P. F. Casini, ormai da tempo assunto un ruolo importante se non determinante nel salvataggio del bel paese. Sostenere l’azione del Governo Monti non è semplice, Si rischiano i cosiddetti pesci in faccia dalla gente. Credo però che Casini e l’UDC siano riusciti ad interpretare il vero sentimento della maggior parte degli italiani. Occorrono i sacrifici di tutti per uscire dal pantano di una crisi che avrebbe potuto portarci nel baratro che stà vivendo la Grecia. Fare del populismo becero come stà portando avanti la Lega Nord è assolutamente stupido ed irresponsabile, ma soprattutto miope. Credo infatti che, se Monti ed i suoi Ministri riusciranno a varare la cosiddetta fase 2 del programma di Governo attuando vere liberalizzazioni ( farmacie ai servizi pubblici locali, all’energia, acqua ecc.) gli italiani trarranno grandi benefici non solo in termini di risparmio economico ma anche in termini di elevata efficienza. Finalmente potremo avere un paese svecchiato e rimodernato che potrà così guardare al futuro con fiducia e serenità.
Condivido, quanto detto sull’Unità, l’Onorevole Casini. Il mio appoggio sulle parole del nostro leader è sempre stato favorevole in tutti i punti elencati nell’articolo apparso oggi nel giornale. Confido che il Terzo Polo sta andando molto forte nei sondaggi, e questo soprattutto grazie alla bravura dell’Onorevole Casini. Sono sicuro che alle prossime elezioni faremo un gran figurone. Le tematiche che l’Udc porta avanti sono sacrosante, e per questo meritano di essere messe al primo posto nei futuri progetti del governo Monti.
Riguardo al rassemblement dei cattolici…Le attuali società democratiche, nelle quali tutti i cittadini sono resi partecipi della gestione della cosa pubblica in un clima di rispetto e libertà, richiedono nuove e più ampie forme di partecipazione alla vita politica e sociale da parte sia dei cristiani che dei non cristiani. Così ci diceva il Concilio Vaticano II: «i fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla “politica”, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune». Un partito con alla base la promozione e la difesa di beni, l’ordine pubblico, il rispetto della vita umana e dell’ambiente, nonchè della giustizia e della solidarietà, sarebbe un bel traguardo per tutti.
…………..e secondo lei questo governo rappresenta quanto scritto ? Hanno abolito le pensioni ancche dopo 40 anni di lavoro, hanno ridotto a futura povertà milioni di pensionati che con il contributivo arriveranno a malapena al 45 % dell’ultimo stipendio. Hanno aumentato qualunque cosa e di più. I carburanti e l’energia sono le più care di europa e gli stipendi i più bassi. Vogliono consentire licenziamenti e togliere la cassa integrazione. Questo è spirito cattolico o bassissima macelleria sociale ?? Invece restano i privilegi enormi dei politici dei manager di stato, dei grossi evasori, etc…etc..
Chi ha autorizzato questi professori incaricati dalle banche mondiali, di rastrellare danaro dal ceto medio (futuri poveri) per salvare se stessi ????
Il sig. csini ha da tempo venduto l’anima al diaviolo !!!….
il sig. Casini è diventato come quei predicatori americani che imboniscono le folle con parole altisonanti ma che con i fatti si comportano esattamente al contrario.
La smetta di prendere la gente per il c.u.l.o caro sig Casini, lo ha già fatto con gli azionisti alitalia che hanno preso una batosta incredibile e che lei aveva promesso avrebbe difeso ed invece NON AVETE FATTO NULLA:
E adesso viva Monti che sta MASSACRANDO i cittadini onesti e, dopo, con calma, se avanza tempo, se ce la farà , se , se ,se allora vedrà se si può fare qualcosa per far pagare quelli che mai hanno pagato.
Veramente, la smetta sig. Casini, il mondo non è pieno di stupidi come lei crede.
Sono d’accordo quasi su tutto, in particolare su punti di cui in pochissimi parlano, come l’importanza di defalcare gli investimenti strutturali dal calcolo del deficit rispetto al Pil e di mettersi nei panni della Merkel, che deve convincere il proprio elettorato, ed occorre supportarla in questo. Sono invece profondamente contrario alla riduzione del numero di parlamentari: deve restare un corretto rapporto fra numero di elettori ed eletti, perché se è vero come è vero che il Parlamento serve al Paese, allora i suoi rappresentanti devono essere in grado di raccogliere il più possibile le istanze che nascono dal territorio. Ridurre il numero dei parlamentari va contro questa direzione, che è quella giusta, ed a cui bisogna ricondurre la politica, ed invece aumenta il potere di controllo dei “capi-bastone” sui Parlamentari stessi. Per questo è altrettanto sbagliato dare poca importanza alla riforma elettorale: è da essa che nasce un Parlamento più o meno a contatto coi cittadini e più o meno indipendente dai gruppi di potere. E va fatta subito, ammettendo che tutti gli esperimenti fatti dal ’93 ad oggi hanno peggiorato la situazione e che il vecchio proporzionale con le preferenze dà più potere e rappresentanza al popolo, pur con tutti i difetti di tale sistema, ma molto minori dei vari Mattrellum e Porcellum.