postato il 9 Luglio 2011 | in "Interventi, Politica"

Casini: «Alfano con l’Udc vince. Le Province? Tagliamole»

Noi abbiamo tantissime chance di vittoria perche riteniamo che in Italia ci sia bisogno di un esecutivo di larga coalizione

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Libero’ di Barbara Romano

Al Cavaliere in disarmo Pier Ferdinando Casini non crede neanche un po’. Ma se fosse davvero Angelino Alfano il nuovo leader del Pdl, il capo dell’Udc non esclude di riapparentarsi col centrodestra. Aspetta sia il neosegretario azzurro che il leader del Pd, (…)

(…) Pier Luigi Bersani, alla prova dei fatti. In attesa che quadro politico si chiarisca, aderisce alla sottoscrizione di Libero per l’abolizione delle Province. «E il nostro chiodo fisso dall’inizio della legislatura», tiene a sottolineare, «ma il federalismo adesso ci fornisce l’occasione per ripartire tra Comuni e Regioni le competenze delle Province. La battaglia che noi vogliamo fare, però, non si limita a questo».

Cos’altro vuole abolire?
«I piccoli Comuni. Ce ne sono tanti in Italia con poche centinaia di abitanti, addirittura due a Sondrio inferiori ai cinquanta. Se vogliamo salvare logo municipale teniamolo, ma sopprimiamo questi micro Comuni che rappresentano uno spreco allucinante».

A parole non esiste battaglia più bipartisan. Ma allora come mai le Province sono ancora lì?
«Perché la Lega ne ha fatto un cavallo di battaglia. Avendo conquistato l’egemonia delle Province, soprattutto al Nord, non ha nessun interesse a intraprendere un cammino di riforma. E il Pdl ha ceduto su questo».

Anche il Pd martedì in aula alla Camera il suo alleato si e astenuto sul voto per l’abolizione delle Province.
«Il Pd, infatti, ha una responsabilita gravissima, ha ragione Di Pietro. Potevamo dare un colpo serissimo alla credibilità di questo governo se il Pd avesse compiuto un atto di coraggio. Non facendolo ci ha fatto perdere un’occasione storica e ha dimostrato di non avere una linea di partito».

 

Molti big del Pd hanno fatto autocritica, Dario Franceschini invece ha difeso la scelta dell’ astensione.
«Franceschini e il più intelligente del Pd, per cui una volta che la gaffe l’hanno fatta, lui fa bene a tentare di condirla di sostanza politica». Ma e una difesa che non regge».

Lei sarebbe disposto a sacrificare i suoi consiglieri e presidenti di Provincia?
«Certo. Noi in Sicilia amministriamo due Province, a Trapani e a Ragusa. Chiederò al governatore,Raffaele Lombardo, che noi sosteniamo, di partire proprio dalla sua Regione per attuare questo disegno di legge».

I suoi non saranno felicissimi di essere sacrificati sull’altare della sua lotta alle Province…
«Se sono bravi andranno a fare gli amministratori da qualche altra parte, non li ammazzo mica. Io ho lavorato molto, ad esempio a Macerata, perche Antonio Pettinari facesse il presidente della Provincia. Ma può fare tranquillamente qualcos’altro. Lo stesso vale per i parlamentari. Noi vogliamo dimezzarli, ma non vogliamo eliminare i nostri che stanno in Parlamento».

E con che criterio deciderà chi dentro chi fuori?
«Sceglieremo i migliori, quelli che prendono più voti».

Sicuro che può permettersi di scatenare tanti mal di pancia sul territorio ora che con la fuoriuscita dei siciliani ha perso il suo granaio di voti?
«Le ultime Amministrative hanno dimostrato proprio il contrario: che l’Udc in Sicilia ha lo stesso peso di prima. Ha perso alcuni problemi, ma i voti li ha tenuti».

Lei sarebbe disposto a garantire in aula i voti mancanti della Lega necessari a Pdl e Idv per far approvare la legge sull’abolizione delle Province?
«Certo, perche abbiamo sempre votato cosi e sono pronto a farlo altre cento volte. Semmai e il Pdl che deve garantire un’intenzione che finora non ha dimostrato con i fatti».

Adesso che Di Pietro sembra diventato un agnellino, le pare casuale che parliate la stessa lingua?
«Di Pietro sente aria di governo, perciò cerca di darsi un profilo diverso. Non coltivo in proposito né entusiasmi né scetticismi».

Neppure il timore che il leader dell’Idv possa insidiare suo territorio elettorale?
«No. Escludo che un mio elettore possa mai votare Di Pietro».

Non teme nemmeno che Tonino possa mettere il cappello sulla battaglia contro le Province, come ha fatto con gli ultimi referendum?
«Questa battaglia non se l’è inventata Di Pietro. Noi siamo i titolati a parlare di questo tema, visto che io ho fatto almeno venti interventi in aula dall’inizio della legislatura. Ma è chiaro che ci cauteleremo, non stiamo mica sulla luna».

Si aspettava che il premier passasse la mano alle prossime Politiche?
«Nonostante le sue disavventure, Berlusconi ha un senso dell’ironia motto spiccato, che apprezzo. Ma non intendo prendere sul serio quello che dice».

Berlusconi è convinto che lei andrà alle elezioni da solo come Terzo Polo o si apparenterà al Pdl. Quale delle due?
«Ha detto bene Cesa: Berlusconi confonde i desideri con la realtà».

Lei ha sempre chiesto un passo indietro di Berlusconi come condizione per tornare nel centrodestra. Ora che l’ha fatto, lei e disposto ad allearsi con il Pdl?
«Ma lei crede alle barzellette? A Palazzo Chigi chi ci sta, mio nonno?».

Condivide il giudizio di Bersani, che considera Angelino Alfano il segretario del premier, o pensa che il guardasigilli possa incarnare una leadership autonoma da Berlusconi?
«Alfano ha un compito difficile, dipenderà dai fatti».

Ha ragione il ministro Gianfranco Rotondi nel dire che guardasigilli e nuovo Forlani?
«Ritengo che Rotondi abbia fatto ad Alfano un bell’elogio, perché Forlani e stato un uomo di grande consistenza, morale e politica».

Ma lei si alleerebbe con uno come Alfano?
«Io non mi alleo con le persone ma con le idee. Ricordo che noi siamo da tre anni all’opposizione di un governo di cui fa parte Alfano. Detto questo, oggi a prematuro parlare di alleanze. Non escludiamo niente. Aspettiamo sia lui che Bersani alla prova dei fatti».

Tra gli obiettivi che si e posto Alfano c’è quello di riconquistare l’Udc. Quante speranze ha di riuscirci?
«Tutto di dipenderà dal quadro politico. Il segretario del Pdl sa benissimo che il più grande errore di Berlusconi e stato la sindrome di autosufficienza nei confronti miei e poi di Fini. Detto questo, è necessario per Alfano avere l’obiettivo di allearsi con l’Udc se vuole vincere le elezioni».

Ma con questa legge elettorale anche lei ha bisogno di allearsi con qualcuno se vuole sperare di vincere. Visti i chiari di luna, non sarà ora di scegliere con chi?
«Noi abbiamo tantissime chances di vittoria perché riteniamo che in Italia ci sia bisogno di un governo di larga coalizione. Il nostro peso in Parlamento, soprattutto al Senato dove saremo decisivi, lo metteremo al servizio di questo disegno politico».

Lei sosterrebbe la candidatura di Gianni Letta al Quirinale?
«Non parlo del Quirinale finché c’è un inquilino che per fortuna rappresenta tutti gli italiani».

 

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Leonardo Bolognone
13 anni fa

Come al solito l’opposizione, almeno una parte consistente, non esiste, su un argomento che è sta il cavallo di battaglia del PD, e non solo, alla prova dei fatti, be si difende la casta!!! Apprezzo la posizione coerente del “mio” partito che ancora una volta si dimostra una seria alternativa a questo governo debole e che ormai rappresenta solo se stesso!!! Volevo sottolineare un’intervista a Rosy Bindi subito dopo l’astensione per le provincie, semplicemente deplorevole, non sapeva da dove partire, si arrampicava sugli specchi!! Chiedo a Casini di “allontanarsi” da Bersani, o quanto meno di imporre scelte chiare e coraggiose!!!



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