postato il 17 Settembre 2009 | in "Interventi"

Attentato a Kabul: intervento durante l’informativa urgente del Governo

Signor Presidente, unisco anch’io la voce del mio partito, dell’Unione di Centro, nell’esprimere solidarietà alle Forze armate, alle famiglie, in particolare, ai bambini, che in queste tragedie sono quelli che pagano sempre il prezzo maggiore – penso ai bambini che rimarranno orfani – e anche ai cittadini afgani che sono caduti in questa giornata.
Le parole dell’onorevole Paglia e dell’onorevole Parisi sono state molto belle e credo che, al pari dell’intervento del Ministro La Russa, abbiano concorso a dare dignità a questo momento che il Parlamento sta vivendo.
Il Parlamento oggi è lo Stato, lo Stato con la «S» maiuscola, lo Stato che nei momenti più drammatici – penso alla strage di Nassirya – riesce a dare al Paese l’idea di una classe dirigente all’altezza con le aspettative e con la drammaticità del momento.
Non possiamo rendere inutili queste morti. Non possiamo oggi dar vita al momento usuale delle dissociazioni, delle furbizie e dei ripensamenti. Non è il momento delle divisioni tra maggioranza e opposizione ed è per questo che all’elenco delle solidarietà, voglio aggiungere la solidarietà che il mio gruppo indirizza nei confronti del Governo. In questo momento, infatti, siamo tutti con il Governo della Repubblica italiana che affronta l’emergenza Afghanistan.
Signor Ministro La Russa, a luglio abbiamo discusso insieme in quest’Aula, in Parlamento, anche delle nuove e più ampie protezioni interne, di equipaggiamento e di mezzi che è necessario mettere a disposizione dei nostri militari per garantire la vita umana e per assecondare, purtroppo, queste drammatiche nuove esigenze che la situazione afghana, dopo le elezioni presidenziali, mostra ogni giorno di più.
Vorrei ricordare che siamo lì, in quel Paese, nel contesto di un impegno contratto con la comunità internazionale, in sede ONU, per impegni precisi e per responsabilità precise che ci derivano dalla nostra appartenenza alla NATO. Discutiamo, dunque, nei prossimi giorni di tutto: della situazione del Paese, dell’Afghanistan, nella nuova strategia militare che, secondo alcuni, si dovrebbe adottare, di eventuali cambiamenti di strategia, se è necessario, ma evitiamo di dare idee sbagliate a chi pensa di farci deflettere dai nostri impegni internazionali. L’Italia oggi, nell’onorare questi militari caduti, deve riscoprire l’orgoglio del grande Paese che è e di cui tante volte, forse, colpevolmente ciascuno di noi si dimentica.



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