Appunti per un progetto comune di ripresa
E’ giunto il momento di abbandonare la politica delle parole e dei discorsi per passare ai fatti concreti. Lo richiede la situazione economica mondiale e quella del nostro Paese. Proviamo a stilare una piccola agenda di cosa da fare urgentemente, possibilmente con la collaborazioni di quanti, al di là delle idee politiche e degli interessi di parte, hanno a cuore il futuro dell’Italia e degli italiani. Ecco, a mio modesto avviso, le cose principali da fare:
- raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014: è fondamentale per garantire sicurezza di fronte ai mercati internazionali, per rilanciare l’Italia come polo di attrattiva di investimenti a livello internazionale, diminuiti drasticamente negli ultimi anni per la difficoltà della burocrazia e i problemi della pubblica amministrazione;
- una riforma fiscale basata non sulla rimodulazione delle aliquote, che finisce con l’abbassare le tasse ai ceti più elevati, ma che colpisca le rendite finanziarie elevate;
- una campagna di liberalizzazioni, a partire da quella tanto odiata sull’acqua, perché la logica del profitto e della concorrenza privilegia il cittadino, invece una statalizzazione selvaggia come quella in atto finisce con l’aiutare quel “pubblico” che ha permesso che la nostra rete idrica sia la più malandata d’Europa;
- una riforma della scuola, meritocratica, che privilegi le Università e gli studenti che meritano e non tutti indiscriminatamente, perché quantità non è sinonimo di qualità;
- un aiuto a quanti sono precari o disoccupati, in particolar modo giovani, perché un Paese che non può lavorare non può neanche produrre;
- taglio ai costi della politica: sebbene dal punto di vista economico non incidono in maniera significativa, sono fondamentali per ridare credibilità e sicurezza alla politica, perché se si chiedono sacrifici ai cittadini, i primi a sopportarli devono essere quanti governano;
- una riforma della giustizia, che non garantisca l’impunità alle stesse persone, ma che riduca i tempi dei processi senza degenerare nell’impunità;
- un maggior investimento nelle infrastrutture, che garantisca occupazione e migliori opportunità di investimento per i capitali esteri, a partire dai progetti europei come la TAV.
Riceviamo e pubblichiamo di Andrea Magnano
Related Posts
Commenti disabilitati su Appunti per un progetto comune di ripresa